Capitolo Tre

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Michael

Immagini di lei sotto di me scorrono nella mia testa, ma devo rimanere concentrato sulla strada.

Il biondo é fin troppo silenzioso. Lo guardo ogni tanto ma non cambiava la sua espressione.

"Che hai?"

"Non lo so.. é che questa ragazza sembra .. più carina rispetto alle altre.."

"E quindi?" Rido.

"Beh.. torturala un po' di meno.."

"Chi é la tua ragazza?" é ridicolo "Senti Luke. Se non vuoi che la maltratti puoi anche andartene, okay? Comando io qui e se ora non vuoi più mantenermi, vai pure."

"Okay. Tranquillo."

Non sempre andavamo d'accordo.

Arrivati sotto casa, Luke mi aiuta a prendere la ragazza dai sedili posteriori e la stendiamo sul letto

in cantina.

Torniamo in casa.

Khris non c'é ancora. Deve essere andata a qualche festa.

Kate é andata ad un incontro.

Luke ed io decidiamo di farci qualche birra e delle partite alla play.

Si sentono dei grugniti provenire dal piano inferiore e non appena finisce la partita prendo il coltello dalla cucina e fischiettando e facendola girare su un dito scendo giù.

"Buongiorno, bella addormentata in cucina."

"Cosa vuoi da me?" dice ancora un po' in trans.

"Nulla. Te l'ho detto: uccido a caso."

"E cosa hai intenzione di farmi ora?" chiede senza paura. Ha la faccia tosta.               "Mah.. non lo so.. cosa vuoi che ti faccia?" sussurro al suo orecchio cercando di terrorizzarla..  

         

"Non mi fai paura." 

Senza preavviso appoggio la lama sul suo zigomo destro. Faccio pressione con questa,creandole un piccolo taglio che le fece strizzare gli occhi e digrignare i denti.                    

"Non mi fai paura." Continua lei.  

"Oh piccola, nemmeno tu." Faccio scivolare l'arma sul suo collo, sporcandola del suo sangue, poi nello spazio fra i seni e sulla pancia e la pulisco su di essa. Premo nuovamente la lama sulla sua candida pelle, fissando le sue profonde iridi verdi.

"Beh? Non fai più la cattiva come prima, o sbaglio?"

"Lasciami andare!" urla, tutt'a un tratto.

"No, dai.. penso tu stia bene in questa brutta stanza dalle pareti grigie." divago mentre cammino intorno al suo letto.

"Facciamo un patto, Carteny. Io ti lascio libera non appena mi dici di quale gang fai parte. Ci stai?" Mi piego alla sua altezza, parlandole all'orecchio.

"No!" urla e gira il volto verso il mio facendo incontrare i suoi occhi verdi con i miei.

"Calmati, Carteny. Non ti faró nulla di grave se rispondi alla mia domanda. Semplice, no?"

"Lasciami andare.." ha gli occhi lucidi.

"Woho.. la tigre ha un crollo."

Appoggio un dito sulla sua guancia e disegno i suoi lineamenti. Le lascio un brutale bacio sulla stessa guancia del taglio.

"Vedo che non collabori, Carteny. Male, molto male. -Mi alzo e mi dirigo verso la porta d'uscita- Vorrà dire che ti lasceró qui a poltrire."

"No! Per favore! Michael!" sento dire mentre chiudo la porta alle mie spalle.

Then || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora