Capitolo Otto

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Michael

Non possiamo finire a casa dei nostri peggior nemici.

Ci ucciderebbero all'istante, ma non possiamo, allo stesso tempo, rimanere in macchina a vita. Dobbiamo trovarci un posto e il resto della nostra banda é fuori Sydney o vive in capannoni o in zone fin troppo pericolose: ci sono le minoranze. Sono pericolose, ma non si sono evolute come noi o i DX.

"È l'unica cosa da fare. Se restiamo per troppo tempo qui in questa macchina rischiamo ci farci saltare in aria la testa. Magari ci stanno anche ascoltando ora, e noi non lo sappiamo neanche." Dice Khris non appena torniamo alla sua macchina.

"L'unica cosa da fare è andare da loro. So che non è il massimo come idea, ma abbiamo più probabilità di morire se rimaniamo qui." Continua la ragazza.

Ha ragione.

"Io non voglio farmi uccidere da quegli stronzi." Ci guarda furioso Luke.

"Che cazzo c'hai in testa? Se andiamo dalla Carteny armati riusciamo a sopravvivere magari, non ti è mai venuto in mente?" Sbotto. Mi fa cadere le palle 'sto ragazzo.

"E se sono più veloci di noi? Se ci sparano appena aprono la porta? Non voglio morire così." Continua il biondo.

"Non saranno più veloci di noi. Se non vuoi venire resta pure qui. Io me ne vado." Dico alzandomi velocemente e aprendo la portiera per uscire dall'auto.

"Stai fermo lì dove sei." Ringhia Kate.

"Dovete sempre litigare voi due? Tu..." indica Luke " devi sempre opporti a tutto e a tutti e non ragioni mai. E tu..." sta volta indica me " sei perennemente incazzato con lui, non l'ascolti mai e quello che pensi deve sempre essere giusto."

" Stai dicendo che sbaglio nel dire che non possiamo rimanere in questa fottuta macchina?" Alzo il tono di voce guardandola male.

"No, sto solo dicendo che non puoi incazzarti per ogni cosa che dice Luke." Risponde più calma di prima.

Prendo un grande respiro prima di rispondere.

"Okay. Cosa proponi di fare dato che non vuoi andare dai DX e non possiamo rimanere nella fottuta macchina?" Lo guardo negli occhi.

"Non.... non lo so. Forse è meglio andare da loro. Magari con qualche spray" Dice passandosi una mano fra i capelli biondi.

"Vedete? Riuscite ad andare d'amore e d'accordo, no?" Sorride appena Kate, mentre esce dall'auto per aprire il bagagliaio contenente le borse.

Scendo dalla macchina a fatica e mi appoggio s Khris che in quel momento era la più vicina.

"Tieni, prendi." Dice Luke passandomi una borsa con dentro denaro, credo, visto lo scarso peso. Metto lo zaino in spalla e mi appoggio all'auto affinché Khris possa caricarsi.

"Allora" mi alzo cercando di non cadere a cause della gamba dolorante "partiamo adesso. Avete preso tutto?" Chiedo in generale, ricevendo un sì come risposta da tutti e tre i ragazzi.

"Il microchip?"

"Ce l'ho." Risponde Kate.

"Tenete un coltello a portata di mano e un'arma a fuoco in mano. Cercate di nasconderli il più possibile. Se passa una macchina della polizia siamo fottuti." Ci avvisa Kate. Facciamo come dice ed iniziamo ad in camminarci verso casa Carteny.

Siamo davanti casa loro da qualche attimo e abbiamo tutti quanti le armi puntate contro la porta d'entrata.

"Suona tu." Ridacchia Luke rivolgendosi a me.

"No no, fai tu." Mi unisco a lui.

"Sei tu il capo." Insiste ed alza le braccia in aria.

"Oh, dio. Sembrate due bambini, davvero." Khris prende iniziativa e suona il campanello, mettendosi successivamente in posizione di tiro.

"Che, poi, perché suonare se dobbiamo irrompere?"

"Zitto, Luke." Sussurro.

Ariel

Abbiamo appena finito di pranzare ed ho un sonno pazzesco, ma tocca a me stare di guardia.

Calum e Adrienne sono andati nelle stanze superiori a dormire, mentre Ash è rimasto giù con me.

"Come stai ora?" Chiede guardandomi intensamente negli occhi.

"Molto meglio, grazie." Dico sedendomi al di sopra della sua testa.

"È meglio se dormi, Ash." Gli accarezzo i ciuffi sbucare dalla sua fascia nera.

"Mi piacciono i tuoi capelli, sai?" Ridacchio e lui con me.

"Da quando sei così dolce?" Amo il suo sorriso.

"Da sempre." Rido più forte. "Lo sono sempre stata con te."

"Sì, soprattutto quando stavi per uccidermi." Ride ancora e scuoto la testa.

"Ti ho risparmiato perché mi stavi simpatico e spacciavi." Le mie risate diminuiscono, ma non di molto.

Le nostre risate cessano improvvisamente al suon del campanello. Ashton si mette sull'attenti afferrando una pistola e passandomi il silenziatore poco dopo aver preso la mia calibro nove.

Camminiamo entrambi con passi felpati verso la porta d'entrata.

Il postino è già passato.

Giro lentamente la maniglia della porta, con la calibro nove puntata alla porta. Ash è dietro di me pronto a coprirmi le spalle.

La porta viene spalancata di colpo, facendoci saltare indietro.

Uno strano spray mi viene spruzzato al volto poco prima di riuscire a focalizzare l'immagine davanti ai miei occhi, e lo stesso, così mi pare, viene inflitto ad Ash.

I miei occhi stanno bruciando e lascio cadere a terra la mia arma in un tentativo di far andare via il dolore. Le mie braccia vengono improvvisamente imposte dietro la mia schiena.

"Ti ricordi di me non è vero?" Una voce calda risuona nelle mie orecchie.

"Apri gli occhi se ci riesci, stronza." Le mie mani vengono afferrate da altre, che mi tengono più forte, mentre un'altra si fa spazio sul mio collo e poi sempre più su, fino a farmi alzare la testa.

"Apri i fottuti occhi, Ariel." Mi sforzo ripetutamente di liberarmi, ma invano. Spero non abbiamo fatto nulla ad Ashton.

"Ora voi starete ai nostri comandi, ai miei." Michael pronuncia la frase quasi come un sussurro.

-SPAZIO AUTRICE-

Ciao ragazzeee.

Grazie mille delle letture e dei circa novanta voti. *-* Sono commossa cazzo.

Grazie mille davvero e spero che questo capitolo vi piaccia, anche se so che è un po' corto.

Vi prometto che il prossimo sarà più lungo.

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Grazie mille ancora,

Vi amo,

Bea xx

Then || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora