capitolo 43

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uscii dall'armadio, e lo sguardo di draco si posò su di me
“sei qui” disse lui alzandomi e venendo verso di me abbracciandomi
“appena sono entrato in stanza mi sono spaventato all'idea di non vederti“
mi staccai
“dobbiamo partire, domattina ora che tuo padre è tornato dobbiamo stare attenti, devo portarti al sicuro, e stare al di fuori delle mura di hogwarts ti mette a rischio”
“draco-”
“no, è stata una cazzata, dovevamo rimanere ad hogwarts”
“non è stata una cazzata ” dissi
“ah no, tuo padre e nora stavano per vederti, hai una vaga idea di quello che sarebbe potuto succedere, e io non oso, e voglio immaginare”
lo guardai perplessa
“voglio solo proteggerti” disse lui con un tono più dolce
poi si avvicinò e mi lasciò un leggero bacio sulla fronte.

eravamo stesi sul letto, in attesa di addormentarci
“sai ho avuto paura oggi” dissi
“per cosa?”
“che tu potessi cedere, baciare nora”
si rigirò sul letto in modo da guardarmi negli occhi
“credi davvero che io fossi capace di tradirti? come potrei? non ho le forze per guardare nessun'altra perché ogni volta penso solo a te”
spuntò un sorriso sul mio volto
"domani parleremo con silente”
lo guardai
“deve sapere che tuo padre è tornato” disse
“si, è la cosa più giusta” dissi
sorrisi e poi mi addormentai.

La mattina mi svegliai, draco non era in stanza, probabilmente sarà giù, velocemente scesi dal letto e mi diressi verso le scale che mi avrebbero portato in salotto, vidi Narcissa e draco parlare, lui era di spalle, così per non disturbare mi girai per tornare in camera
“buongiorno sophia” disse la donna, mi girai e lo fece anche draco
“sei sveglia” disse lui
“si, non ti ho visto in stanza e sono venuta a vedere dove fossi”
scesi velocemente le scale e mi diressi verso di loro, draco mi prese per la vita e mi lasciò un bacio sulle labbra
“tra poco abbiamo il treno, vado su a preparare le valigie” disse lui
“se vuoi ti aiuto-”
“tranquilla, tu pensa a fare colazione altrimenti sarai debole” gli sorrisi e lui fece lo stesso
mi girai e narcissa mi stava guardando con un sorriso stampato il faccia
“sai sono felice che lui ti abbia incontrata”
“anch'io lo sono” dissi
“ ho sempre creduto che mio figlio fosse spacciato, che non ci fosse nessuno che potesse aiutarlo nonostante i miei tentativi, ma tu sei riuscita a dargli l'amore che ha sempre voluto”
rimasi perplessa a guardarla mentre quelle parole si ripetevano nella mia testa
“non hai mai voluto questo amore da me, da sua madre, ma ha sempre voluto che tu lo amassi così tanto, lui ti ama tantissimo, tanto che è cambiato per te, è una persona diversa, i primi anni ad Hogwarts era molto arrogante, ma sotto sotto in realtà soffriva, non ha mai voluto che nessuno lo aiutasse, e so di aver commesso molti errori, e che la nostra famiglia li ha commessi, ma le nostre colpe sono ricadute su di lui, e non voleva aiuto, credeva di essere dannato, poi ha incontrato te, e tu l'hai cambiato, sembra un  altra persona, e sono contenta, che lui si sia innamorato di te”
azzardai a dire parola ma prima che potessi farlo lei mi fermò
“non oso immaginare come siete stati quando siete stati lontani”
“non voglio pensarci” dissi
“giusto, voglio solo bei ricordi per voi, che siano i primi di tanti” disse
"ora vai che credo lui ti aspetti” disse.

Mi diressi in camera
“draco” entrai in stanza
“andiamo altrimenti si farà tardi” disse lui
“calmati un attimo”
“qualsiasi cosa tu debba dirmi puoi semplicemente dirmela dopo”
“non posso”
si girò
“ho bisogno di parlare con mio padre”
“no, non se ne parla” disse lui
“draco devo”
“stai scherzando è una missione suicida, sia lui che voldemort ti vogliono dalla loro parte se ti fai vedere nei paraggi-” si fermò a prendere un respiro
“non posso fartelo fare” continuò la frase
“perché no” dissi
“perché se ti accadrebbe qualcosa non me lo perdonerei mai”
“ho solo bisogno di fare un compromesso, così nessuno si farà male, non voglio che le persone a cui io tengo possano soffrire, tu, clare, ginny, blaise, theo... tom”
“no, non hai capito le cose andranno così, non ci sono compromessi, o si combatte oppure...”
abbassò lo sguardo, sapevo mi stesse nascondendo qualcosa, una cosa che avevo imparato in tutti questi anni era conoscerlo
“che mi stai nascondendo?”
“niente” disse lui in tono deciso
“non ti credo”
“dovresti” disse lui girandosi di spalle
“avevi detto niente più segreti”
“se ho dei segreti è solo per proteggerti, perché non voglio che tu possa soffrire”
“voglio la verità”
non rispose
“draco ho il diritto di sapere, non capisci come io possa sentirmi, non lo capisci”
iniziai ad alzare la voce e a far uscire qualche lacrima involontaria
“no. lo capisco bene, ma odio vederti soffrire ed è l'ultima cosa che voglio nella vita” si fermò e si avvicinò a me mettendomi una mano tra i capelli
“hai avute troppe botte ultimamente, tuo padre, tua madre, voglio evitarti tutto questo dolore”
tolsi la sua mano dai miei capelli e lui rimase sorpreso
“voglio la verità, e non mi fermerò, non sono più una ragazzina, sono abbastanza adulta da decidere, e la mia scelta è che voglio sapere la verità”
sbuffò
“e non sarai tu a decidere, neanche se significa soffrire”
“hai ragione, ti rimarrò accanto e ti aiuterò, ma hai bisogno di sapere, la verità, tutta la verità”.

arrivammo ad hogwarts, la prima tappa fu proprio l'ufficio di Silente
“perché siamo da silente”
“entra, io ti aspetto qui”
gli sorrisi leggermente poi abbassai lo sguardo per girare la maniglia
entrai e la vidi
“mamma” da quando l'avevo obliviata  non ho mai trovato il coraggio di andarla a trovare, volevo tenerla al sicuro da tutto questo
“figlia mia” disse lei poi corsi ad abbracciarla forte
ci staccammo e girai lo sguardo verso il professor Silente che era sulla soglia della porta da non so quanto tempo
“buongiorno professore”
“oh buongiorno sophia” disse lui
“cosa sta succedendo” dissi confusa
“draco mi ha detto tutto, di questi giorni” disse sedendosi
“purtroppo credo non si possa più procrastinare”
“non sto capendo” dissi io con tono abbastanza confuso
“mia cara ragazza, da sempre mi sono preso cura di te, sapevo fossi una grande strega, con una mente brillante e anche un po' ribelle, sapevo del tuo passato difficile, di tuo padre, della tua dinastia, e che un giorno saresti diventata grande da dover affrontare le conseguenze della tua” si fermò
“nascita” continuò
“che significa questo”
“ho fatto venire qui tua madre in modo che potesse spiegarti tutto per bene, non hai mai avuto modo di conoscere la verità in modo approfondito, vi lascio sole” mi sorrise e poi uscí dalla stanza
“lascia che ti racconti dall'inizio, ok?” feci un leggero cenno con la testa...

per sempre mia//draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora