capitolo 41

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“chi sei?” dissi
“mio dio quanto sei cresciuta” disse lui cercando di avvicinarsi mentre io indietreggiai
“ci conosciamo?” domandai
“l'ultima volta che ti ho vista eri solo una bambina, davvero non ti ricordi?”
“no, non può essere” dissi mentre le lacrime iniziavano a formarsi
“papà?”
“ciao piccola” disse lui cercando di avvicinarsi ancora di più
“che c'è, non vuoi abbracciare tuo padre?” disse
“tu non sei mio padre, perché sei qui” dissi asciugandomi le lacrime, per un attimo avrei giurato di aver avuto un momento di debolezza, ma lui è un uomo orribile, e non posso
lui non rispose, si ostinava solo a guardarmi
“hai idea di quello che hai fatto a me e alla mamma? che cazzo ci fai qui, rispondimi” dissi urlando
ma continuò a non rispondere
“o parli oppure ti farò parlare a modo mio” dissi estraendo la bacchetta e puntandogli la punta alla gola violentemente
fece una risatina, quasi malvagia
“tutta suo padre” disse ridendo
“ti sbaglio di grosso, io non sono uguale a te”
“davvero? perché a me non sembra” disse togliendo la bacchetta dalla gola
“hai mai avuto quella sete di potere, la voglia di comandare, la voglia di vendetta che ti scorre nelle vene come sangue, non hai mai sentito questo, nel tuo cuore?”
“no” dissi
“non ti credo, ti accorgerai di cosa sei capace troppo tardi, e farai del male alle persone che ami ”
“ti sbagli” dissi
“perché cazzo ci fai qui” continuai
“perché hai bisogno di me” disse
“o sei tu ad avere bisogno di me?” risposi
“ho bisogno di mia figlia, la mia erede, colei che prenderà ed erediterà il mio potere”
“io non voglio questo” dissi
“tu sarai la guida dei mangiamorte quando morirò, tu e theo”
“non voglio questo, non diventerò come te”
“come sta tua madre?” disse
“come se ti importasse”
“sophia, mi importa ancora molto”
“ci hai abbandonate, non ti dirò dove si trova”
sentimmo dei passi venire verso la torre di astronomia
“nasconditi”  dissi e lui lo fece
“piccola” mi girai e lo vidi, era lì e la sua presenza mi dava sicurezza, con lui sarei stata al sicuro, ovunque
“draco” dissi lui si avvicinò e mi baciò la fronte mettendomi le mani sulle guance
“sei sola?”
“si” dissi, ovviamente mentii
“devo dirti una cosa”
“non è il caso di dirmela ora”
“è da giorni che ci penso, è ho bisogno di dirtelo”
rimanemmo in silenzio
“domani verrai a casa mia, voglio presentarti alla mia famiglia” disse
io lo guardai stupita
“sei serio draco?” dissi
“assolutamente”
“non piaccio a tuo padre, lo sai”
“non mi importa, io ti amo, e voglio che tu sia parte della mia famiglia”
“come lo sono state tutte le tue altre ragazze?” dissi abbassando la voce
“tu non sei come le altre cazzo, lo sai benissimo, non ho mai presentato nessuna altra ragazza alla mia famiglia, tu sei la prima...” disse
io gli feci un leggero sorriso
“nonché l'ultima”
mi scappo una leggera risata
“ti lascio sola tra i tuoi pensieri” disse e più andò, ci vediamo dopo

“davvero malfoy?” disse lui
“si” dissi
“per te avrei preferito un riddle”
“oh si perché così avremmo governato i mangiamorte insieme? come un re e una regina?”
“voglio solo il meglio per mia figlia”
“che cosa ne sai tu qual'è il meglio per me, e io non sono tua figlia, smettila di dirlo” dissi alzando la voce
“ora vieni con me, lascia questa scuola da perfetti idioti, lì sarai potente, forte, sarai temuta” disse prendendomi per un braccio
“per l'ennesima volta, io non voglio questo, non voglio il potere non voglio la forza, e non voglio essere temuta” dissi togliendo la sua presa dal mio braccio
“l'hai voluto tu, io ci ho provato, sarò costretto a fare ciò che devo, non puoi scappare al tuo destino” e poi si smaterializzo.

mi diressi in stanza, aprii la porta e accesi la luce
“oh cazzo” dissi dallo spavento
lo sentii ridere
“draco smettila di entrare in stanza così”
“abitudine“ disse
“tutto ok? ti vedo strana”
“va tutto bene” dissi, anche se in realtà avevo solo bisogno di parlare dell'accaduto con lui
“allora, sei pronta, vuoi venire?”
gli sorrisi
“verrò”  dissi
mi prese in braccio facendomi volteggiare
e poi mi baciò
“non vedo l'ora di farti conoscere mia madre, e mia zia bella, sono sicura che le piacerai molto” disse con entusiasmo
“ora prepara la valigia, che tra poco abbiamo il treno”
“come tra poco, credevo partissimo almeno domani mattina”
“no esattamente tra 20 minuti”
“cazzo” dissi aprendo l'armadio
“non ho un vestito per l'occasione, insomma, sono tutti da serata, non ne ho uno elegante, e voglio fare una bella figura, e se non gli dovessi piacere”
“sophia” disse lui alzando un po' la voce
“si” dissi
“gli piacerai sicuro” disse poi mi fece vedere un pacco
“oh mio dio” dissi sedendomi sul letto e aprendo il pacco
“mi ricordo quando passando sempre davanti quel negozio ad hogsmeade e  guardavi incantata questo vestito”
“mi è sempre piaciuto, io non so come ringraziarti”
“non devi ringraziarmi, anzi potresti  indossandolo domani”
“non aspettavo altro”
“ora fai la valigia, ti aspetto giù”.

prendemmo il treno, era notte fonda ormai, avremmo avuto parecchie ore di viaggio, stancanti e stressanti, ero abbracciata a lui, mentre lui mi accarezzava il volto e i capelli, ero tra le braccia del mio primo e ultimo amore.

per sempre mia//draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora