AI CONFINI DEL CIELO

I FUMI DELL'ALCOOL

Facciamo una bella passeggiata, con me che continuo a parlare, e dire che non essendo la mia lingua avrei pensato di stare zitta e invece la mia indole di chiacchierona era venuta fuori.

Arriviamo al bar, un posticino piccolo e molto easy, davvero carino, in legno e con le lucine colorate, che fanno molto natalizio.

Sei al mare, direte voi... ma un pezzettino di Natale non guasta mai .... Amo il Natale in qualsiasi stagione.

Ci prendiamo un hot dog, patatine e perché no il classico frappè al cioccolato.

Già lo so che la pagherò tutta la notte questa cena!

Diciamocelo pure, prima dei quaranta, puoi mangiare quello che vuoi e andare a dormire che digerisci anche i sassi, ma dopo, anche solo una patatina in più e ti rimane sullo stomaco tutta la sera.

Ma va beh... come mi sento vecchia!

Quindi mangiamo e poi si vedrà, tanto già da sola non riesco a dormire, almeno questa volta avrei avuto un motivo valido per stare sveglia .

Dopo un po' arriva una ragazza che chiede se può fare una foto con Jack.

Calata nella parte, sfoggio il mio accento italiano e dico che siamo turisti in vacanza, che in molti lo scambiano per quel famoso attore di Hollywood ma che purtroppo non è lui.

Lei è molto simpatica e anche un po' brilla, ci guarda e chiede se poteva farla comunque.

Il suo fidanzato storico l'aveva appena lasciata per la sua migliore amica, a due mesi dal matrimonio e che vista la somiglianza, avrebbe comunque spacciato la foto per vera. Almeno per farlo rosicare un po'.

Aveva tutta la mia comprensione, non ci fu neanche bisogno di chiederlo, lui che è sempre molto carino, si prestò senza troppi problemi.

Dopo poco la raggiunge un suo amico, si vedeva che le moriva dietro, era lì per consolarla, l'aveva portata fuori per farla sfogare e si era ritrovato ad accompagnarla in giro per tutti i bar della zona.

Si siedono con noi, facciamo quattro chiacchiere, lei che si sfogava con Jack mentre io cercavo di consolare lui.

In un attimo mi ritrovavo da casalinga disperata a felicemente divorziata, era come se mi rivedessi nelle storie passate a chiacchierare con le amiche degli amori andati male.

Mi sentivo stranamente sollevata, in fondo stavo bene così, da sola, nessuna voglia di ritrovarmi nuovamente in quelle situazioni.

Ad un certo punto, lei approfittando della musica in sottofondo, si alza sul tavolo e comincia a ballare, tutto molto divertente finché non cade e mi ritiro con una pinta di birra sul vestito.

Eh già, ci risiamo, ero di nuovo fradicia e per di più, puzzavo di birra.

Io astemia convinta, solo l'odore mi avrebbe fatto ubriacare, il che sarebbe stato meglio, perché da sobria, quella situazione non era affatto divertente.

Devo dire che al ragazzo affianco a me andò anche peggio, visto che lei, diciamo che si liberò della cena proprio sui suoi pantaloni.

A quel punto non sapevo se ridere o piangere.

Jack mi guarda e si vedeva che stava cercando di trattenere le risate, io molto simpaticamente gli lancio una occhiataccia fulminante e me ne vado in bagno.

Non ero certo tenuta a fare la carina con lui. Ero una donna libera che non voleva fare colpo su nessuno quindi potevo essere me stessa nel bene e nel male.

Dopo una ventina di minuti, sento che mi chiama dalla porta del bagno, anche se un po' risentita per quella risatina gli dico che non intendo rovinargli di nuovo la macchina e che potevo tornare a piedi.

Si apre la porta ed entra una ragazza, dicendomi che il ragazzo fuori, le aveva chiesto di portarmi la sua camicia.

Mi do una ripulita e la metto.

A me faceva proprio da vestito, io alta un metro e sessanta scarso, lui quasi due.

Il mio vestito nuovo, preso quel giorno nel negozio di parrucche, per come era ridotto, finisce direttamente nel cestino e dire che mi piaceva così tanto. Era stato amore a prima vista, per una come me, così difficile di gusti.

Meglio non pensarci!!

Torniamo alla macchina io vestita così e lui a petto nudo, devo dire che faceva anche un po' freschino ma lui da gentiluomo non si lamentò per niente.

Facciamo il viaggio in silenzio, non avevo più gran voglia di parlare, volevo solo farmi una doccia e andare a letto.

Sto diventando pesante, ormai penso sempre le stesse cose!

Tra poco mi ricoverano in uno spizio per anziani.

Quella notte, sarà stata l'ora o i fumi dell'alcool, che finalmente dormii come un ghiro.