Tutto era pronto, per il weekend da piccioncini, ma lui riceve una chiamata, capisco subito che c'era qualcosa che non andava.
Mi dice che gli dispiaceva ma doveva prendere il primo volo per gli Stati Uniti, un suo caro amico era in ospedale in fin di vita e lui voleva raggiungerlo subito.
Era davvero scosso, io gli dissi che lo capivo e che se avesse voluto, sarei potuta andare con lui, ma mi rispose che preferiva andare da solo. C'era un volo di lì a poco e corre in aeroporto.
Vado a riprendere i bambini e torniamo a casa, ma il mio pensiero era fisso a quella telefonata.
Pregavo che il suo amico si salvasse, io fino alla fine non mi arrendo mai all' idea che qualcuno se ne possa andare, anche se c'è l'1% mi aggrappo a quella sola speranza.
Sul tardi, mi arriva un breve messaggio dove mi diceva che era riuscito ad arrivare in tempo e che la situazione era stabile ma ancora grave.
La mattina, i media avevano dato purtroppo la triste notizia, di lui nessun messaggio.
Lo capivo, io in certi momenti non ce la faccio neanche a prendere il telefono in mano, ero solo triste di non essere lì con lui, per dargli un po' di conforto.
Il giorno del funerale, lui arrivò con la famiglia del suo amico e mentre entrava in chiesa alzò lo sguardo e mi vede in una delle panche.
Non potevo non andare, magari non sarebbe stato contento, ma io dovevo essere lì anche a costo di andarmene senza nemmeno averlo salutato.
Volevo solo fargli sapere, che se avesse avuto bisogno, ero lì, non volevo altro.
Alla fine della cerimonia, quando tutti uscirono, lui tornò indietro e ci abbracciamo forte, piangevamo entrambi. Io in queste occasioni cerco sempre di trattenere le lacrime per far forza a chi soffre, ma mi immedesimo così tanto, che poi spesso piango più di loro.
Mi prese per mano e andammo a casa dei parenti per il rinfresco, io stavo un po' in disparte, non conoscevo nessuno, poi in queste occasioni cosa vuoi dire.
Dopo un po' ce ne torniamo nel suo albergo, io avevo prenotato il primo hotel che avevo trovato, ma lui aveva chiamato per dire che annullavamo la prenotazione e si era fatto mandare la mia valigia lì.
Gli dissi che non era obbligato, che se avesse preferito, sarei stata nel mio e che lo sapevo che mi aveva detto di non venire ma... Lui mi interruppe subito, dicendo che ero stato l'unico raggio di sole in quella giornata triste.
Non avevamo fame, ci sdraiammo sul letto, lui appoggò la testa sul mio petto e io cominciai ad accarezzargli i capelli.
Mi raccontò del suo amico e di tutto quello che avevano fatto insieme, delle storie buffe, era come se la tristezza per un attimo se ne fosse andata, per ricordarlo col sorriso, come meritava. Era un tipo solare non avrebbe voluto vederlo così giù di morale.
Il giorno dopo dovevo tornare a casa, ormai non avevo più giorni di ferie, poi avevo un volo con due scali, sarei arrivata la mattina all'alba in Italia, giusto il tempo per andare al lavoro, ma col poco tempo di preavviso era stata l'unica soluzione possibile.
Ovviamente mi sbagliavo, aveva già provveduto lui a cancellare il vecchio volo e a prenotarne uno diretto, così sarei arrivata in serata e un minimo mi sarei riposata.
Lui sarebbe tornato a Milano qualche giorno dopo.
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AI CONFINI DEL CIELO
RomanceAlex finalmente si concede una vacanza rilassante o almeno cosi' pensava... accade di tutto, un incontro inaspettato con il famoso e bellissimo Jack e la sua vita finalmente riparte . Romantico e divertente ,ricco di equivoci ed emozioni . Per gli...