LA GITA FUORI PORTA

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La mattina lui arrivò puntuale, io ero ancora un po' in ritardo visto che i bambini non erano ancora pronti.

Dovevo lasciarli dai nonni, che erano a cinque minuti di strada e poi, col navigatore alla mano saremmo andati alle terme. Questo almeno era il piano, ma i pargoli che adoravano quel posto provarono in mille modi a convincermi di portarli, giurando e spergiurando che avrebbero fatto i bravi.

Ma io sapevo benissimo che erano promesse da marinaio.

Poi capiscono che avrebbero avuto più successo con lui e così fu.

Neanche me ne accorsi che li avevamo tutti al seguito.

Lui si offrì di guidare, devo dire che ne fui sollevata, non amo molto guidare, specialmente se uno dei passeggeri è qualcuno che conosco poco. Non vorrei fare figuracce e sentirmi le solite battute sulle donne al volante. Magari, in America non si usa ....

Beh, comunque almeno per l'andata l'avevo scampata.

Accendiamo la radio e canticchiamo durante il viaggetto, dopo un'oretta e mezza eravamo a destinazione.

Il posto è davvero bello, sono delle terme immerse nella natura, dei laghi artificiali dentro un bosco con molto verde, tanti alberi e anche simpatici scoiattolini che ogni tanto capita di avvistare.

Prendiamo delle sdraio al chiuso, perché in questo periodo non era caldissimo, ma così deve essere visto che poi l'acqua è termale è caldissima.

Da questa struttura in vetro chiusa si accede direttamente al lago termale, così da non prendere freddo, io adoro stare a mollo nell'acqua calda. I bambini invece lo prendono come un acqua park, ma devo dire che essendo molto grande e all' aperto nessuno si lamenta.

Fu una bella mattinata, tra relax e tuffi.

I bimbi decidono di pranzare al self-service e dopo si mettono un po' tranquilli sulle sdraio e così facciamo anche noi.

Lo guardo, secondo me era un po' provato, in fondo si era dovuto prestare per i tuffi e anche se i miei bambini sono dei fuscelli, dopo un po' chiunque si sarebbe stancato.

Mi dice che non era mai stato a delle terme così immerse nella natura, che gli erano piaciute davvero molto. Io gli chiedo se non si fosse pentito di aver dato retta ai piccoli, che poteva essere sicuramente più rilassante senza di loro. Lui mi guarda con quel sorrisetto e mi chiede se fossi io che non ero contenta per non aver passato la giornata soli come due piccioncini. Io che non mi aspettavo certo questa risposta, divento tutta rossa e gli rispondo che si sbagliava di grosso ,che lui non era certo il mio tipo, come Brandon, un noto attore super amato dalle donne negli ultimi tempi.

Anche lui non sapeva a questo punto cosa rispondere, per fortuna arrivarono i bambini a chiedere di andare di nuovo a fare il bagno.

Gli rispondo che potevano andare con Jack e io così mi sarei riposata e fatta passare quelle guance rosse, per fortuna eravamo alle terme e quindi non si notavano molto.

La mia pausa fu breve, Lara mi chiama con insistenza e io vado al bordo per sentire cosa volesse, ma in men che non si dica, qualcuno mi prende in braccio e ci facciamo un bel tuffo a bomba.

Era lui, mi aveva fatto proprio un bello scherzetto, faccio il mio solito sguardo arrabbiato, ma poi ci facciamo tutti una risata.

Dopo poco mi sussurra nell' orecchio che è contento di essere lì con noi.

"È bello guardarli e vedere quella felicità che puoi trovare solo negli occhi dei bambini" dice.

Che dire, un uomo da sposare!! Farà sicuramente la felicità di qualche bellona.

In un attimo arriva il buio, ma i miei figli non ne volevano sapere di andare via, volevano fare il bagno di notte. Io dopo tutte quelle ore ero cotta, ma loro niente.

Lui torna dicendo che potevamo dormire nell'albergo all'interno del parco, così da non fare il viaggio di ritorno troppo stanchi.

Ma io non avevo dietro niente. Certo avevamo il cambio, ma niente pigiami o spazzolini.

Ovviamente ero in minoranza, quindi restiamo lì fino a sera e facciamo anche un aperitivo in riva al lago. Poi andiamo in camera a sistemarci per poi andare a cena, ma all'orario stabilito mi volto e li vedo tutti addormentati sul divano.

Avviso Jack, che mi aiuta a spostarli sui letti e mi propone una cena in camera, avevamo due stanze comunicanti, così li avrei sentiti in caso si fossero svegliati.

Gli dico che non sarebbe stata una cena romantica, vista la battutina che mi aveva fatto prima.

Lui sorride e mi chiede se davvero mi piacesse Brandon?

Scoppiamo a ridere, era completamente il suo opposto, biondo occhi azzurri.

Si propone anche di presentarmelo, ci scherziamo su tutta la sera con battutine varie.

Poi ci guardiamo un film sul divano o almeno quello era l'intento, ma sono quasi certa di essermi addormentata dopo pochi minuti.

La mattina mi sveglio nel mio letto con Marco attaccato come una cozza, come suo solito.

Gli altri due nell'altro letto che ancora ronfavano.

Erano le 10:30, forse era anche il caso di alzarci, ci provo con le buone, ma non ne volevano sapere, allora comincio con le cuscinate, divenne una guerra di cuscini, Jack fa per entrare e se ne becca uno in faccia. Non si lamenta, ma si arma di cuscino e si unisce a noi.

Stanca già di prima mattina, convinco tutti che era ora di andare a fare colazione e poi decidere su come passare il resto della domenica.

Neanche a dirlo, restammo lì alle terme, e nel tardo pomeriggio ci mettemmo in viaggio per tornare a Milano.

Arrivati a casa in serata, Jack si offre di darmi una mano a riportare su il più piccolo che non ne voleva sapere di svegliarsi.

Ci salutiamo, il giorno dopo io dovevo lavorare e anche lui era preso con le interviste per il film.

AI CONFINI DEL CIELODove le storie prendono vita. Scoprilo ora