Non ho mai capito se il dolore e la sofferenza siano delle sensazioni che si possano definire belle o brutte, so che sono dei concetti inevitabili nel corso della propria vita. È impossibile trovare una persona che dica di non aver mai sofferto in vita sua... se dicesse di non aver mai sofferto, prima o poi succederebbe. Prima dell'arrivo della propria fine, si prova quella sensazione di dolore atroce. Quel qualcosa che può anche cambiarti e che ti fa stare veramente male. Nonostante tutto, bisogna sempre andare avanti, perché tutto ciò fa parte della vita anche se non ne capisco il motivo. Ognuno ambisce a vivere in modo sereno e felice, ma questi momenti di dolore ci saranno sempre.
OLTRETUTTO
Non è detto che la causa delle nostre sofferenze, siamo noi. Chiunque può causare sofferenze altrui... in qualunque momento... in ogni modo.
Ovviamente è normale dire che soffrire sia una brutta cosa... un qualcosa che normalmente non si augura a nessuno. Però per molte persone è stata come una spinta per un progressivo miglioramento, anche se per altri, invece, è stata la causa della loro rovina... Per questo mi è difficile dare una definizione al concetto di sofferenza.SABATO 17 AGOSTO
Stavo morendo di caldo, non avevo nulla da fare. Ero a casa mia, in camera e stavo aspettando l'arrivo delle 5 del pomeriggio. Quel giorno io e la ragazza dura andammo a Tokyo. Lei desiderava molto andare con me, quindi decidemmo di andarci quel sabato.
Mancavano ancora 2 ore prima della partenza. A casa non c'era nessuno, i miei genitori erano via per lavoro, mentre le mie sorelline erano andate in un parco acquatico con delle loro amiche e sarebbero tornate dopo cena insieme ai nostri genitori. Per distrarmi un po' iniziai a giocare con i videogames. Accesi anche l'aria condizionata, presi una bevanda ghiacciata e mi sedetti. Era molto raro per me rimanere a casa da solo, quindi, non essendo abituato, non sapevo che fare.
Sembrava come se fossi in una gigantesca bolla che sarebbe potuta esplodere con il minimo rumore, perché c'era veramente un silenzio inquietante e mi sembrava un peccato romperlo.POCO DOPO
Guardando fuori dalla finestra notai il nostro gatto Kane. Era sempre calmo e solitario, mi chiedevo sempre cosa si provasse ad essere lui. Guardando la piscina mi venne voglia di andare a tuffarmi, però pensai che non avrebbe avuto molto senso dato che mancava solo un'ora prima dell'arrivo della ragazza dura. Anche se, dopo aver passato una settimana di studio con Yuriko in preparazione agli esami di inizio semestre fissato per settembre, non ero per nulla mentalmente stanco, quindi potevo evitare di tuffarmi in piscina o di farmi una dormita.
Avevo già pensato a come passare la serata a Tokyo. Avevo trovato un ristorante molto famoso in centro a Tokyo e avevo voglia di provare le loro specialità. Inizialmente avevamo pensato di andare in un fast food, però non appena vidi quel ristorante su internet, decidemmo di cambiare.
Per il resto avevamo pensato di camminare in giro per le migliori strade di Tokyo.SUONO DEL CAMPANELLO
Sono già le 5? Certo che passa molto velocemente il tempo mentre si gioca ai videogames... pensai.
Presi tutto l'occorrente e uscii di casa.
"Ciao Gabriel, vogliamo andare?" Disse la ragazza dura.
"Ciao, andiamo. In 10 minuti arriveremo in stazione e il treno arriva alle 17:15." Dissi.
Iniziammo a camminare verso la stazione. Mi sentivo parecchio agitato, non ricordo di preciso il motivo. Forse volevo passare una serata perfetta dato che sarebbe stata una delle mie ultime esperienze di vita... sentivo come se stessi per tremare da quanto ero teso, ma parlare con lei mi fece calmare molto. Stare con lei mi faceva sentire sempre bene. I brutti pensieri sparivano, come se il tempo che passavo con lei fosse come stare in una culla al caldo mentre tua mamma ti canta la ninna nanna.... o almeno credo...
Ad ogni modo iniziai ad essere più sereno ed ottimista...
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GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia
RomantikQualcuno si sarà mai chiesto se tutta la sua vita, tutto ciò che sapeva di sé stesso fosse reale? Gabriel, un ragazzo orfano nato in Italia e adottato da una famiglia giapponese se lo è chiesto molte volte. Non si sarebbe mai aspettato che un anno s...