Non voglio entrare nei particolari del momento in cui raggiunsi Yuriko al parco per cercare di capire cosa le fosse preso, perché lei decise di starmi lontano e non parlarmi per parecchio tempo. Rimasi per quasi un mese con un grande interrogativo: perché lei è arrabbiata con me?
Sinceramente la risposta era più ovvia di quanto pensassi, ma lo scoprii solamente perché fu lei a dirmelo, io non riuscivo ad arrivarci da solo.
Ad essere sincero inizialmente non pensavo nemmeno di averla ferita, pensavo che io non c'entrassi nemmeno in questa storia, però dopo qualche giorno che mi ignorava e che non andavo più da lei a farle da tutor, avevo capito che ero io il responsabile di ciò e che avrei dovuto risolvere la cosa in fretta, altrimenti non sarebbe andata a finire bene tra noi due.
Passarono 2 settimane dal giorno del festival, io non ero ancora riuscito a chiarire con lei, perché quando cercavo di parlarle, non mi calcolava proprio.
Non sapevo più che cosa fare, pensavo che ormai non si potesse più risolvere e che lei non volesse più saperne nulla di me. Mi venne in mente di andare a provare a chiedere un consiglio a Kevin, magari lui ne sapeva qualcosa.
Così dopo scuola andai subito da lui."Gabriel, è da un po' che non ci vediamo... in effetti stavo iniziando ad annoiarmi. Hai fatto ancora qualche altro sogno?" Mi disse Kevin.
"Già scusami, non me la sentivo, sono successe delle cose e non mi andava di fare nulla in questo periodo. Comunque sia non ho fatto più nessun sogno riguardante il bambino." Risposi mentendo sulla questione dei sogni.
"Cosa ti affligge? La ragazza che ti piace non vuole più saperne nulla di te?"
"Già, non so più cosa fare..." dissi senza ormai fare più caso alle sue supposizioni sempre azzeccate.
"Io sono solo un uomo di passaggio per te, perché pensi che ti possa aiutare? Mi dispiace, ma qui dovrai vedertela da solo. Come già ho detto qualche settimana fa, la vita è tua, sono le tue scelte a fare in modo che muti. Le scelte degli altri non dovrebbero cambiarti la vita."
"Ma lo fanno..."
"Già... lo so benissimo..." disse Kevin.
In quel momento pensai che lui avesse passato dei brutti momenti a causa di scelte non sue, per questo disse quelle parole con un atteggiamento diverso dal solito. Fu la prima volta che lo vidi così.
Parlare con lui mi fece riflettere; lui affermò che non mi avrebbe aiutato, ma le sue parole mi aiutarono eccome.
Riuscì a tirarmi su di morale, ma non sapevo ancora che cosa fare con Yuriko.Non mi va di buttare via i bei momenti che abbiamo passato insieme, non so nemmeno che cosa sia successo veramente... se solo lo sapessi, sarebbe molto più semplice parlarle... pensai.
LUNEDÌ 10 DICEMBRE
Mancavano pochi giorni all'inizio delle vacanze invernali.
Era mattina e mi ero appena svegliato, Mizuki stava preparando la colazione, intanto io stavo cercando la mia divisa scolastica."Akane, non trovo la mia divisa. Sai dove si potrebbe essere?" Chiesi a mia sorella.
"Certo, te l'ho appena piegata. A proposito, ho trovato questo fermacapelli dentro il taschino interno. Perché tieni una cosa del genere in tasca?" Mi disse Akane.
"Probabilmente nostro fratello è ossessionato da una ragazza e le ruba le sue cose perché è un pervertito." Rispose Mizuki scherzando.
"Scusate, ma in questo periodo non sono in vena di scherzi... ve ne parlerò quando avrò risolto una questione privata." Dissi con aria fredda.

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GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia
RomansaQualcuno si sarà mai chiesto se tutta la sua vita, tutto ciò che sapeva di sé stesso fosse reale? Gabriel, un ragazzo orfano nato in Italia e adottato da una famiglia giapponese se lo è chiesto molte volte. Non si sarebbe mai aspettato che un anno s...