GIOVEDÌ 25 APRILE
Ero appena uscito dalla casa di Yuriko, dopo averle fatto da tutor per un importante test che avremmo svolto la settimana successiva. In quelle giornate i ciliegi in fiore rendevano l'atmosfera molto bella e rilassante, specialmente la sera.
Ero molto tranquillo e rilassato mentre camminavo, tant'è che decisi di fare un giro più lungo per tornare a casa. C'era silenzio, pace e tranquillità, tutto ciò mi fece smettere di pensare a tutte le cose brutte che stavo passando e che avevo passato in precedenza... anzi, non pensavo nemmeno alle cose belle, come se in quel momento avessi avuto la testa libera da ogni pensiero. Io camminavo e camminavo.... camminavo sempre di più, avevo anche smesso di far caso a dove stessi andando... camminavo e basta.
Quando arrivai vicino ad un ruscello, iniziai a sentire il rumore dell'acqua che scorreva. Tutto ciò si sposava alla perfezione con l'atmosfera che si era creata e mi mise in uno stato di calma assoluta.
SUONERIA DEL TELEFONO
Mi spaventai, per poco non mi cadde il telefono in terra. Mentre avevo il telefono in mano per vedere chi mi stesse chiamando, notai che avevo camminato per più di un'ora. Infatti erano le 23 passate.
Mayumi?... pensai guardando il telefono.
Ad ogni modo... il telefono smise di suonare prima che io potessi rispondere perché non feci in tempo, così decisi di richiamarla.
"Mayumi... scusa se non ti ho risposto in tempo. Devi dirmi qualcosa?" Le chiesi.
"Ciao Gabriel... è da un po' che non ci parliamo come un tempo... vorrei vederti un giorno di questi, se per te non è un problema." Mi rispose.
"Certo che non è un problema, quando vuoi io ci sono, sei la mia migliore amica, o no? Comunque sia, possiamo anche andare da qualche parte domani pomeriggio dopo scuola, magari usciamo prima dal club, così da avere più tempo."
"Va bene... allora ci vediamo domani." Disse prima di mettere giù.
Certo che sembra diversa dal solito, non l'ho mai sentita con questo tono di voce. Magari è stanca perché oggi si è allenata troppo per la partita, anche se lei è sempre energica e allegra... pensai.
In effetti in quel periodo parlai molto meno con lei rispetto a mesi prima. Non mi sono mai spiegato il motivo, però anche lei era più assente, non solo io.
IL GIORNO DOPO
Come le dissi, uscii prima dal club e la aspettai davanti al cancello della scuola. Arrivò 5 minuti dopo e sembrava la solita Mayumi, quindi pensai che la sera prima fosse semplicemente stanca.
"Ciao Gabriel! Allora dove vogliamo andare?" Mi chiese con il suo solito sorrisino... anzi ora che ci penso dovrei chiamarlo sorrisone.
"Andiamo a mangiare un gelato al bar... ti va?" Le proposi.
"Va bene! Allora ti seguo."
Già, non era più come il giorno prima.
Mentre camminavamo aveva sempre il sorriso stampato sul volto e a volte canticchiava pure. Probabilmente mi preoccupai per nulla, magari aveva qualche problema in famiglia oppure era triste per qualcosa che le era successo.
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GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia
Storie d'amoreQualcuno si sarà mai chiesto se tutta la sua vita, tutto ciò che sapeva di sé stesso fosse reale? Gabriel, un ragazzo orfano nato in Italia e adottato da una famiglia giapponese se lo è chiesto molte volte. Non si sarebbe mai aspettato che un anno s...