GIAPPONE
4 ANNI DOPO
Mi chiamo Yuriko Suzuki, ho 22 anni e sono nata a Tokyo l'8 marzo del 2002.
QUANDO HAI CONOSCIUTO GABRIEL?
La prima volta che vidi Gabriel, avevo 12 anni... era inverno e stavo giocando sul ponte del paese in cui abitavamo. A causa del ghiaccio scivolai e rischiai di cadere dal ponte. Per poco non successe se non fosse stato per Gabriel, perché lui mi salvò prendendomi e tirandomi verso la strada... però fu lui a cadere dal ponte e si ruppe un braccio. Da quel giorno non lo rividi più, finché non iniziammo il liceo. Era in classe con me e inizialmente non l'avevo riconosciuto, quindi non andai da lui per ringraziarlo. Ricordo che fu lui a parlarmi per la prima volta, anche se era evidente che non gli andava di farlo. Mi chiese se mi servisse un tutor per studiare dato che non ero molto portata... io lo sapevo già che avrei avuto un tutor, me lo disse il professore che avevo all'epoca, speravo tanto che avrebbe chiesto a Tadashi, ma alla fine fu proprio Gabriel ad essere scelto ed io lo scoprii proprio quando venne a parlarmi.
QUANDO HAI CONOSCIUTO TADASHI?
Tadashi lo conobbi all'asilo, eravamo diventati subito grandi amici. Mi ha sempre sostenuta ed era l'unico in grado di capirmi...
IL TUTOR
La prima volta che Gabriel mi fece da tutor, andai io a prenderlo a casa sua. Gli avevo detto che avremmo studiato il pomeriggio, ma decisi di andare da lui di mattino, in modo da riuscire a finire il prima possibile. Non lo conoscevo molto bene, non sapevo che fosse il bambino che mi salvò anni prima, quindi volevo vederlo il meno possibile... perché avrei preferito Tadashi come tutor...
Durante la sessione di studio mi accorsi di quanto fosse bravo a spiegare e che ci teneva a farmi diventare una brava studentessa, quindi decisi di fare tutto ciò che mi diceva affinché riuscisse ad aiutarmi. Anche se lui si accorse fin da subito che sarebbe stato molto difficile per me, non si arrendeva e continuava ad aiutarmi, giorno per giorno.
MA TORNIAMO A NOI
La sera dello stesso giorno, stavo pensando a Gabriel, mentre facevo i compiti che mi diede. Avevo l'impressione di averlo già visto da qualche parte però non capivo nè dove nè quando, finché non lessi la parola ponte scritta sul quaderno degli appunti. Ripensai al giorno in cui mi salvò e mi accorsi che era proprio lui.
DECISI DI ANDARE DA LUI
È tardi, ma devo farlo... devo ringraziarlo... pensai.
Arrivai sotto casa sua e lo chiamai per telefono. Fortunatamente sua sorella mi diede il suo numero di telefono pensando che stessimo insieme...
"Pronto? chi parla?" Disse rispondendo al telefono.
"Ciao Gabriel, sono Yuriko." Gli risposi.
Dopo averlo convinto a scendere, andammo in un parco e ci sedemmo su una panchina.
VUOI UNA BIBITA IN LATTINA?
Gli raccontai tutto e lo ringraziai per avermi salvata anni prima. Lui sembrava felice, ma anche assonnato. Mi guardava in modo strano, come se stesse ammirando qualcosa di splendido.
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GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia
RomanceQualcuno si sarà mai chiesto se tutta la sua vita, tutto ciò che sapeva di sé stesso fosse reale? Gabriel, un ragazzo orfano nato in Italia e adottato da una famiglia giapponese se lo è chiesto molte volte. Non si sarebbe mai aspettato che un anno s...