Capitolo 20- Indagini

14 1 0
                                    

MERCOLEDÌ 5 GIUGNO

Era un giorno come un altro, io ero a scuola, le lezioni erano noiose come al solito e il tempo sembrava rallentare sempre di più. Non mi preoccupavo minimamente del fatto che il giorno in cui i dottori avevano stimato la fine della mia vita, si stava avvicinando sempre di più. Le medicine funzionavano molto bene, non ebbi quasi nessun sintomo riconducibile al cancro. Mi capitava molto raramente di avere dei momenti di debolezza e nausea, ma nulla di più.

Ad ogni modo il 5 giugno poteva benissimo continuare ad essere un giorno come un altro, ma tutto cambiò quando entrai nell'aula del club.

ERANO GIÀ LÌ

"Gabriel, sei in ritardo. Io e Hisoka ormai siamo qui da più di 15 minuti. Comunque sia non è successo praticamente nulla, quindi puoi anche stare tranquillo." Mi disse Tadashi.

"Invece è successo qualcosa di insolito. Questo bigliettino che c'era all'ingresso è piuttosto strano..." disse Hisoka contraddicendo Tadashi.

"Come già ho detto prima, ignoralo. Sarà sicuramente qualche scherzo. Figuriamoci se una persona lascia un bigliettino con scritto di rimanere fino alle 16. Normalmente chi fa le attività del club in questa scuola, esce verso le 17 e mezza. Questa persona sa che noi a volte usciamo prima perché ci annoiamo a non fare nulla.... ciò mi fa pensare che è qualcuno che ci osserva oppure che ha voluto essere così pignolo e preciso da far risultare lo scherzo più realistico e farci rimanere qui per nulla." Disse Tadashi.

"Fammi vedere..." dissi prendendogli il biglietto dalla mano.

In effetti non si può capire in nessun modo il motivo di lasciare qui un biglietto con scritto di rimanere fino alle 16. Tutti gli studenti partirebbero dal presupposto che noi alle 16 siamo ancora qui. Mettere questo biglietto fa pensare che qualcuno osserva i nostri movimenti e che.... aspetta.... ho capito chi è.... pensai.

Mi era chiaro, l'avevo capito solo grazie ad una cosa. Magari poteva essere di chiunque, ma ero sicuro al 100% di non sbagliarmi.

"Ragazzi, questo biglietto non è uno scherzo. È davvero qualcuno che verrà qui alle 16 e ce l'ha lasciato proprio perché sa che noi a volte usciamo prima. Ora provate a pensare, quando noi usciamo non ci vede mai nessuno, o quasi... perché sono tutti impegnati con le attività del proprio club. Quando noi usciamo mettiamo un bigliettino con scritto che non siamo presenti e di contattare uno di noi in caso di bisogno. Il fatto che nessuno ci abbia mai contattati, mi ha fatto capire che nessuno ha mai letto quel bigliettino e quindi nessuno sa che usciamo prima da scuola. Quindi io leverei dalle opzioni ogni studente di questa scuola." Dissi.

"Ma non può esserci qualcuno al di fuori della scuola, perché dovrebbe?" Disse Hisoka.

"Ti sbagli. Quello che Gabriel intende dire, è che dobbiamo escludere tutti gli studenti della scuola. Quindi rimarrebbero solo i professori e il resto del corpo scolastico. Ma io mi chiedo come abbia fatto a capire chi sia la persona che ha lasciato qui il bigliettino." Continuò Tadashi.

"Semplice... ho riconosciuto la calligrafia. Non è difficile da capire perché è molto riconoscibile." Spiegai.

"Sì, ma tu non leggi mai i quaderni degli altri, come fai a capirlo?"

"La verità è che la scrittura di noi alunni è molto diversa dalla sua, specialmente perché questa persona è mancina. Guarda qui, la parola rimanere si scrive con il kanji di ristagnare e il kanji di esistere. Essendo mancina ha scritto questi kanji più inclinati verso destra e il kanji di ristagnare essendo complicato ha qualche imperfezione, ciò significa che è stato scritto anche piuttosto velocemente e quindi non aveva molto tempo da perdere. Magari stava correggendo dei compiti... ciò mi fa pensare che la persona che ci ha lasciato questo bigliettino, sia la professoressa Murakami."

GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora