Cap 3

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Quella sera il nostro Adam era rientrato molto tardi.

Era stato nel seminterrato dove aveva torturato a morte colui che aveva osato derubarlo.

Con lui nessuno aveva una via di scampo.

Era all'incirca mezzanotte passata, aveva fatto una doccia e si era cambiato, per non entrare sporco di sangue.

E bene si, Adam aveva un sotterraneo, dove avvenivano le sue punizioni, le sue torture, da cui chi entrava non ne usciva più.

Era un entrata, che si trovava nell'ampio giardino della villa, impossibile da trovare, dato che sembrava un prato semplice e uniforme, invece c'era una grossa botola, che si apriva solamente con un telecomando che faceva scattare l'apertura, così da poter entrare e sparire alla vista degli occhi di tutti chi lo cercava e soprattutto da sua moglie.

C'era un lungo sotterraneo, dove finiva sotto casa sua, completamente insonorizzato, contenendo una grande camera, allestita per torturare le sue vittime, e un bagno, dove lui una volta finito, poteva darsi una ripulita.

In modo che quando usciva dal passaggio segreto per entrare dalla porta di casa nessuno poteva vedere o capire cosa aveva appena fatto.

E così fece quella sera stessa, come d'altronde faceva sempre.

Aveva appena inserito le chiavi, nella serratura della porta di casa, entrando dentro, sfilandosi il capotto.

Lo appese all'entrata, per poi dirigersi verso il salotto, dove trovò la sua bellissima moglie profondamente addormentata sul divano davanti al televisore acceso, che dava qualche stupido film, di quell'ora.

Un impercettibile sorriso apparse sulle sue labbra, spegnendo il televisore, per poi abbassarsi per prenderla in braccio, notando quanto fosse sudata.

Era chiaro che aveva preso la medicina che le aveva prescritto quella mattina il dottore per la febbre.

Era un bene che stesse sudando la stava buttando fuori.

Ma doveva assolutamente cambiarla.

La tirò su, uscendo dalla sala, spegnendo la luce dirigendosi verso l'ascensore.

Aspettò che le porte si aprissero per poi entrare.

Premette il numero tre che conduceva alla loro ala privata, il terzo piano, dove a nessuno era permesso andare eccetto la sua capo governante.

Appena l'ascensore si fermò, premette il codice in modo che le porte si aprissero, ed entrò nella loro camera da letto.

Si avvicinò verso il letto adagiando delicatamente sua moglie in modo da non svegliarla e si diresse verso il bagno per prendere una spugna bagnandola, e un asciugamano

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Si avvicinò verso il letto adagiando delicatamente sua moglie in modo da non svegliarla e si diresse verso il bagno per prendere una spugna bagnandola, e un asciugamano.

Rientrò nella camera da letto, afferrando dal cassetto una sua maglia, amava vederla con le sue cose indosso.

Il suo corpo acquisiva il suo odore come la maglia acquisiva quello di sua moglie.

Sposata Con Un MafiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora