Era da tempo che ci stavamo frequentando.
Ma questo era un giorno speciale, erano ben 3 mesi!
Però, come dire, in tre mesi solo parole, al massimo qualche bacio.
L'amavo troppo per lasciarla per un motivo così superficiale, però mi capite vero?
Un uomo a volte ne ha bisogno...
Ormai sono tre mesi, mi ha invitato a casa sua, credo che sia lecito aspettarsi qualcosa.
Prima il romanticismo in ogni caso, quindi vado dal fioraio.
E' un'occasione importante, prendo un mazzo enorme dei suoi fiori preferiti, i crisantemi.
Che strana scelta.. ma chi sono io per giudicare?
Mi incammino verso casa sua, entro dall'enorme cancello e sento la voce del custode che dice..
“Chi è venuto a trovare?”
Io rispondo: “La signorina Parcker, che domande!”
Quanto è stupida questa servitù, chi posso venire a trovare a casa di Lidia?
Dal cancello si dirama un sentiero di ghiaia, quasi recintato dai numerosi cipressi.
Fra il sentiero e i muri di pietra vi sono molte pietre, dove affianco crescono fiori.
Che giardino stupendo.
Continuo finchè non trovo la targa che c'è in ogni casa che indica il nome del proprietario.
“Lidia Parcker”
Sto per bussare ma la vedo lì, stesa sull'erba con un vaso affianco. Che mi aspetta.
Poso i fiori nel vaso, sembra apprezzare.
Ci baciamo, ci siamo.
Glielo chiedo sussurrandoglielo nell'orecchio, lei tace e mi guarda con quegli occhi vuoti, ma sembra acconsentire.
L'abbiamo fatto, sono soddisfatto.
La amo.
Questa si chiama necrofilia.