La cassetta

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andare.

Dalla polizia? No, per una ragione che capirete alla fine.

A quei cazzo di programmi dedicati al paranormale? Peggio.

Quindi la trascrivo qui e basta. Chi mi crede bene, chi non mi crede, beh, cazzi suoi.

Dunque, io abito in una piccola cittadina, affacciata sul mare. In estate, dato che i miei lavorano, sono dai miei zii, almeno al mattino. Al pomeriggio vado in spiaggia a farmi una nuotata con i miei amici.

Quel caldo mattino di agosto avevo trovato un'attività che mi avrebbe fatto passare velocemente il mattino. Presi il vecchio registratore di cassette portatile che avevo trovato qualche giorno prima in casa mia e decisi di portarlo dai miei zii, dato che mio zio ne è un appassionato collezionista. Quindi, al diavolo iPod, andai di nascosto nel suo studio, dove ha la sua collezione.

Lui non c'era, mia zia era al piano di sotto, a fare le pulizie. Mi chiusi dentro, tirai fuori le cassette e iniziai ad ascoltarne qualcuna. Ne ho ascoltata qualcuna dei Pooh e una di Barry White, finché non arrivai al motivo per cui sono qui. Tirai fuori un piccolo contenitore di plastica. Su questo, vi era attaccato un pezzo di carta con lo scotch con scritto "FABIO" in penna nera. Aprii la scatoletta e iniziai a essere turbato. Sulla cassetta, vi era scritto in pennarello indelebile dappertutto la parola FABIO, e la cosa inquietante era che ogni nome scritto era diverso come carattere e grandezza.

Dopo che la curiosità mi divorò completamente, misi la cassetta nel registratore, ficcai le cuffie nello spazio apposito e iniziai ad ascoltare. La registrazione iniziò con una voce buffa, come se un uomo stesse raccontando una favola.

"Giovani bimbi, giovani bimbe, quella che starete per ascoltare è la storia di FABIO. Era un bimbo come tutti voi, e lo è ancora. Siete curiosi di conoscerlo?"

Immagino che il tizio che stesse registrando avesse pensato che i bambini in ascolto avrebbero detto "Sìììì!", infatti ci fu un silenzio per cinque secondi circa. La voce del narratore lo ruppe.

"Nel 1973 nacque un bellissimo bambino. I suoi genitori, contenti di averlo, lo chiamarono FABIO. Mamma e papà erano molto contenti!"

La voce del narratore sparì, e lasciò posto a un pianto di un bambino, accompagnato con una ninna nanna di un uomo. Era incredibile quanto fosse realistico, per essere una cassetta della buonanotte per i bambini.

Dopo dieci secondi, arrivò una cosa che mi stupì.

Una bestemmia. Da parte di una donna, detta con profonda frustrazione.

Di solito avrei riso, ma quella bestemmia veniva detta in una maniera non molto divertente. Silenzio per ancora cinque secondi. Il narratore riprese.

"La mamma del povero FABIO era molto malata. Qualcosa un pochino di più della febbre, ma non era niente di grave. Solo che... era molto arrabbiata, e questa rabbia la sfogava con il povero FABIO."

Altro stacco.

"Papà" -disse una voce sottile- "dov'è la mamma?"

Cinque secondi di silenzio.

"La mamma è malata ma non preoccuparti, è soltanto una leggera febbre."

"Me la leggi la favola della buonanotte?"

"Scusami bocconcino, ma stasera non posso. Ora vai a nanna. Buonanotte, FABIO."

"Buonanotte, papà."

Si sentivano poi uno scricchiolio delle scale. Ci furono poi ben venti secondi di silenzio, finché un altro elemento mi prese alla sprovvista. Si sentì il cigolio di una porta, e subito dopo, un urlo tremendo. Poi una risata, marcatamente femminile, agghiacciante sotto ogni punto di vista.

Ormai la cassetta iniziava a inquietarmi.

"Ma un giorno, la sua rabbia purtroppo, fece cose molto... Cattive."

E qui iniziò uno dei momenti più brutti della mia vita.

Si iniziarono a sentire delle catene muoversi, e, dopo, due violenti colpi, come se qualcosa fosse stato strappato. Si sentì poi lo scricchiolare delle scale di legno, poi, dei passi. In seguito altri rumori finché non arrivò il rumore di una porta che si apre. E qualche momento dopo, l'orribile suono...

Avete presente quando viene messa in moto una falciatrice? Ecco. Una risata agghiacciante, sempre femminile. La risata, accompagnata del suono della falciatrice si unì al suonò di una porta sprangata. Sotto, si poteva udire un bambino che rideva, accompagnato dalle risate del padre.

Una porta che si apriva.

"Ciao mamma!"

"NO!"

E poi, un urlo straziante di un bambino, dilaniato dal suono meccanico della falciatrice e da quella risata demoniaca. E dopo, l'urlo di un uomo.

Inorridito, tolsi in fretta le cuffie, e tirai fuori la cassetta. Dovevo ASSOLUTAMENTE fare qualcosa. Prima la appoggiai sul tavolo e le feci una foto (foto sopra). Ma prima che possa fare altro, ricevetti una botta in testa e ebbi un mancamento.

Quando mi risvegliai trovai davanti a me mio zio, che mi scrutò con aria minacciosa, dicendomi di non fare parola a nessuna della cassetta. Aggiunse inoltre che l'aveva bruciata poco dopo avermi dato la botta.

Facendo delle riflessioni, sembrerebbe che nella cassetta ci fossero varie registrazioni di una famiglia e di una madre con problemi mentali, e che qualcuno le abbia prese per fare un orrore del genere. Andai subito su internet a cercare informazioni su "MADRE UCCIDE FIGLIO DI NOME FABIO E MARITO" ma niente.

L'unica cosa che mi chiedo è:

come aveva fatto mio zio a entrarne in possesso?

CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora