Capitolo 29

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Dopo aver conosciuto i genitori di Tom non restava che conoscere i miei, i giorni seguenti furono infatti tutti dedicati all'organizzazione del viaggio in Italia.

Ormai manca davvero poco e l'ansia comincia a farsi sentire molto.

Avevo avvertito la famiglia ed erano tutti emozionati di conoscerlo.
Io avevo un po' di ansia, i miei genitori sono persone semplici di umili origini, che non conoscono la lingua inglese e che non hanno nulla in comune con Tom, mia sorella e mio fratello invece, studiosi conoscono bene la lingua ed hanno sicuramente più in comune con Tom, mia sorella in particolare, con i suoi studi classici, non avrebbe difficoltà ad instaurare una conversazione con lui.

L'idea di vederli l'uno accanto all'altro mi terrorizzava, così come l'idea che sarei stata io l'anello di congiunzione tra tutti, io sarei stata la protagonista, quella che avrebbe dovuto gestire il tutto e non mi sentivo all'altezza.

Il giorno della partenza è arrivato, e ci stiamo imbarcando dall' aeroporto di Londra sul volo che ci avrebbe fatto atterrare a Firenze per poi prendere il treno verso casa mia.

In aereo Tom cerca di tranquillizzarmi, ormai mi conosce bene e sa che sono in ansia. Mi guarda, mi prende la mano e mi coccola.

"Andrà tutto bene, tranquilla."

Lo guardo e sorrido, poi però sospiro

"Hey" prosegue " c'è la metterò tutta per piacergli te lo prometto"

Sarei dovuta essere io quella che lo tranquillizzava ed invece era lui a farlo.
Ma sopratutto come poteva pensare che non lo avrebbero adorato subito?

"Loro ti ameranno sicuramente non ti devi preoccupare affatto"

Mi bacia.

Atterriamo, saliamo in treno, scendiamo dal treno e l'ansia si fa sempre più palpabile, avevo avvertito i miei per venirci a prendere, la struttura che avevo prenotato per me e Tom era troppo lontana per raggiungerla a piedi dalla stazione per cui avevo chiesto loro un piccolo favore e sarebbe stato il loro primo incontro.

Fuori dalla stazione, nella piccola cittadina dove ero cresciuta mi sentivo strana, ero tornata li dopo aver completamente stravolto la mia vita.

Vedo la piccola macchina bianca dei miei genitori e comincia a salirmi l'ansia.
Li vedo scendere dalla macchina e venirmi incontro appena mi riconoscono.

"Tesoro, finalmente sei arrivata! Ci sei mancata molto! Come state? Come è andato il viaggio?" Esordisce mia madre

Mio padre rimane in silenzio e mi dà una pacca sulla spalla, mentre mia madre dopo aver parlato si avvicina a Tom e gli dà la mano

"Piacere di conoscerla" dice con un tono intimidito.

La bellezza di Tom intimidisce sempre tutti.
Fortunatamente mia madre a dispetto mio e più estroversa ed ha già intavolato tutto.

Io faccio da interprete e riferisco a Tom in inglese ciò che ha detto.

Tom ha cercato nei giorni scorsi di imparare qualche parola di italiano e si è impegnato davvero molto.

"Il piacere è tutto mio sono davvero onorato di potervi conoscere finalmente, era già da molto tempo che volevo conoscervi."

Riferisco tutto a mia madre che emozionata lo ringrazia delle belle parole. Dopo aver finito con tutti i convenevoli saliamo in macchina.
È andata molto meglio di quanto mi sarei aspettata e sono tranquilla.
Arriviamo alla struttura e prima di salutarci rimaniamo d'accordo con i miei genitori per la grande cena a casa loro con mia sorella e mio fratello la sera dopo.

In camera da soli ci sdraiamo nel letto per riposarci dal viaggio.

Lui si avvicina mi abbraccia e comincia ad accarezzarmi la guancia con il pollice.

"Come stai? Come è andata?"
Sempre così premuroso

"Tu come stai? Come è andata? Come ti sembrano?"

"Io sto benissimo, loro sono deliziosi, non vedo l'ora di rivederli domani e adesso rispondimi tu" mi bacia

"Sto bene, davvero!"

Stao davvero bene, sono tornata in Italia dalla mia famiglia con l'uomo che amo. Non posso immaginare nient'altro che vorrei in questo momento.

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