Capitolo 5

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Non avrei permesso a nessun cliente speciale di rovinare la mia routine. Nemmeno a Tom. Il mio lavoro è fatto di momenti di grande ressa e momenti vuoti ed io ero dedita occupare quelli vuoti leggendo libri, ne porto sempre uno con me.

Il Capo non ne era contento, ripeteva sempre che era poco professionale farsi trovare intenti a leggere quando arriva qualcuno che dovresti servire. Aveva ragione. Però era snervante a volte restare con le mani in mano per ore intere a guadare il computer sperando di trovare qualcosa da sistemare, ed io, immersa nel silenzio della lettura, riuscivo a percepire il rumore dei passi dei clienti nell'atrio prima dell'entrata, ed avevo il tempo di nascondere il libro nella parte interna della scrivania e farmi trovare pronta. Non avevo mai toppato, almeno fino a quella mattina.

'...Si trovarono a una ventina di iarde uno dall'altra, e il suo apparire era così improvviso, ch'era ormai impossibile evitare il suo sguardo. Subito i loro occhi s'incontrarono e a ciascuno il viso avvampò del più intenso rossore. Egli ebbe un vero e proprio soprassalto e per un attimo sembrò immobilizzato dalla sorpresa.'

'Buongiorno Ginevra'

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'Buongiorno Ginevra'

Non ho bisogno di alzare lo sguardo per sapere chi è. Conosco quella voce fin troppo bene.

Lui ha il passo leggero. Lo avevo già notato la scorsa volta. Cavolo! Che figura. Mi sono  fatta trovare proprio da lui immersa nella lettura con la testa china verso il libro. Sento le guance arrossare.

"Oh, Mi scusi mr. Hiddleston, Buongiorno, cosa posso fare per lei?"

Scaravento velocemente il libro più lontano possibile da noi e mi alzo. Lui nota subito il mio imbarazzo. E' cosi palese. 

"Niente mr. Hiddleston, solo Tom" sorride "Non si preoccupi, non desidero nulla, sto per uscire e volevo salutarla, la chiave la porterò con me."

"Perfetto Tom, allora la ringrazio e le auguro una buona giornata"

"Non farò la spia al capo riguardo al libro" comincia a ridere e mi fa l'occhiolino, il suo tono è scherzoso. Io sento le farfalle mordermi lo stomaco.

Ma non va via subito, rimane qua, lo vedo  esitare un attimo e poi continua a parlare

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Ma non va via subito, rimane qua, lo vedo  esitare un attimo e poi continua a parlare

"E' bello vedere che ci sono ancora persone al giorno d'oggi che occupano i momenti di pausa con un libro. Lo faccio sempre anche io. Posso chiederle cosa legge?"

"Certamente, Orgoglio e Pregiudizio. Uno dei miei preferiti."

"Jane Austen! La adoro."

"Anch'io" rispondo.

"Adesso devo proprio andare, ma mi ha fatto piacere parlarne"

"Certo, anche a me! Buona giornata"

"A te Ginevra"

Come ho fatto a mandare avanti una conversazione con Tom Hiddleston senza perdere la voce o morire dall'imbarazzo?

Non lo so,  ma so che non mi sono mai sentita bene come in quel momento. Mi ha parlato, mi ha considerato, ed è stato così educato da averlo fatto solo per salutarmi. Salutare me.



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