capitolo 14- heart on fire...

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Jane's pov

"Emh.... ciao.Oddio scusa ti ho fatto male? Non ti avevo proprio vista!" mi chiese con tono dispiaciuto, porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.

" Tranquillo sto bene. Ormai il pavimento è diventato come una seconda casa per me!" Dissi con tono sarcastico.

-pessima battuta Jane- mi disse una vocina nella testa. Lo sapevo. Ma con lui mi sentivo sempre in costante imbarazzo e non sicura di me come di solito.

Lui sorrise e mi chiese" Come mai sei qui tutta da sola ?"

" Semplicemente mi sono svegliata prima delle altre, non riuscivo a dormire perché avevo fame e quindi sono venuta qui senza svegliare le ragazze. Anche perché, se l'avessi fatto ,mi avrebbero ucciso e sarebbero state scorbutiche per tutto il giorno!"

Lui fece una leggera risata.

"Tu?" Gli chiesi curiosa

"Sai, io adoro dipingere. Questa mattina mi sono svegliato apposta e sono venuto qua con l'intento di dipingere il mare. A quest' ora  l'atmosfera è fantastica, c'è una pace incredibile" mi disse chiudendo gli occhi e inspirando la salsedine contenuta nell'aria.

Approfittai dell' occasione per osservarlo, o meglio ammirarlo.

Indossava una canottiera bianca con alcune scritte nere, che mostrava i suoi numerosi tatuaggi sulle braccia. Aveva dei pantaloni lunghi neri, strappati sulle ginocchia. In testa portava un cappello nero che, giuro, gli stava da Dio.

Lui si accorse che lo stavo fissando perché improvvisamente si voltò verso di me facendo scontrare i nostri occhi," cogliendomi in fragrante".

Io arrossì imbarazzata e sul suo volto si formò un ghigno.

Lui si avvicinò a me lentamente , accorciando sempre di più la distanza che ci separava. Io abbassai lo sguardo osservando le mie scarpe. Si faceva sempre più vicino ed ad un tratto sentì il suo fiato sul mio collo. Stavo sudando come una mucca in calore, ma perché facevo così?. Ad un tratto mi sussurrò all'orecchio

" ti va di fare pranzo insieme?" Disse con la sua voce bassa e profonda, per poi allontanarsi velocemente subito dopo ,con un sorrisetto in faccia, lasciandomi come un ebete ferma e immobile. -Jane reagisci-mi dissi. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi. Avrei voluto accettare il suo invito, ma se Angel non mi avesse visto tornare mi avrebbe fatto l'interrogatorio, io non sono brava a mentire perciò avrebbe scoperto tutto. Poi lui aveva già una ragazza, che tra l'altro si era limonato in bagno davanti ai miei occhi, o forse anche lei era una delle tante. D'altronde non conoscevo bene Zayn, non sapevo niente su di lui, poteva anche essere un maniaco no? Okay... questa era solo una scusa, ma non potevo affezionarmi ad una persona per via del lavoro e Zayn aveva un effetto strano su di me....

"Oggi proprio non posso...magari un altra volta?" dissi sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.

"Okay...va bene!" Disse anche lui sorridendo anche se mi era sembrato, anche solo per un attimo, di scorgere nei suoi occhi un pizzico di delusione. Ma forse era solo quello che speravo.

Rimanemmo in silenzio per un po, ad osservare il mare.

"Si chiama Perrie.."disse lui ad un tratto, continuando a guardare davanti a sè.

"Come scusa..?" Chiesi ingenuamente, non avendo capito a chi si riferisse.

"Perrie...la mia ragazza...bhe si insomma quella del bagno.."

"Ohw...ah" dissi imbarazzata, non sapevo cosa dire. Ebbi una fitta al cuore. La rabbia e la delusione si impossessarono di me. Perché mi aveva invitata a pranzo se stava con quella Perrie?!

"Intrecci del destino"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora