III

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Vagavamo su quella moto senza una meta precisa, e forse, per una volta, non avere una destinazione programmata da qualcuno, mi stava facendo sentire stranamente normale e libera.
L'aria che mi arrivava in faccia sembrava essere quell'aria che fino a quel momento mi era sempre mancata a causa della Angi, che aveva sempre prosciugato tutte le mie forze. Eppure in quel momento non mi sentivo minimamente malata o stanca. Solo libera e felice.

Strinsi ancora più forte i fianchi di Jungkook quando lui aumentò la velocità per superare un'auto, cosa che mi fece tornare sulla terra, lontana dai miei mille pensieri.
Non appena rallentò e si fermò, finalmente mi staccai dalla sua maglietta e scesi dalla moto.

"Non avevo mai fatto una cosa simile"

Sorrisi mentre guardavo il ragazzo sconosciuto sistemarsi i capelli neri che gli cadevano sulla fronte e leggermente spettinati a causa dell'aria.

"Non eri mai salita su una moto? Scusa ma quanti anni hai per curiosità?"

"Diciotto, e tu?"

"Ventitré"

Mia madre sarebbe andata letteralmente fuori di testa se avesse saputo che avevo appena fatto un giro in moto con uno sconosciuto tatuato di ben cinque anni più grande di me.

"Tu fumi?"

Guardai il ragazzo e scossi la testa.

"Bevi?"

Negai nuovamente.

"No"

"Hai il ragazzo?"

Sorrisi imbarazzata.

"Sempre no"

"Cioè vuoi dirmi che sei una diciottenne relativamente carina che non beve, non fuma e non fa sesso?"

Non sapevo se prendere quel "relativamente carina" come un complimento, oppure essere imbarazzata perché uno sconosciuto mi aveva appena chiesto informazioni troppo personali.

"Diciamo che la mia vita mi tiene abbastanza occupata con altro e non ho tempo per certe cose"

"Sei mai andata a ballare?"

Inarcai le sopracciglia.

"Scusami?"

"In discoteca, ci sei mai stata?"

Scossi la testa.

"Certo che no, vieni con me"

"Adesso? Ma è giorno! Quei posti non aprono solo la notte?"

Lui mi prese nuovamente per mano, come se per lui fosse una cosa normale e comune, e mi trascinò con se, fino ad arrivare di fronte a un locale, ovviamente chiuso, situato in un vicolo non poco inquietante.

"Te l'ho detto che sarebbe stato chiuso"

"Zitta guastafeste"

Mentre stavo per rispondergli, un ragazzo alto e muscoloso si presentò alla porta di ingresso e salutò Jungkook in modo amichevole.

"Nam, sai se Jin è in casa?"

"No amico, è rimasto a casa di quella ragazza di cui non ricordo il nome, mi occupo io del posto! Ti serviva qualcosa?"

"Senti ma se ti chiedessi il favore di farci entrare e concedermi un'oretta?"

Il ragazzo mi guardò, squadrandomi dalla testa ai piedi, per poi tornare a guardare Jungkook.

"È una nuova? Non mi sembra il tuo tipo"

Mi sentii abbastanza offesa, nonostante non me ne fregasse nulla della cosa.
Cosa voleva insinuare? Che non ero abbastanza bella?
Beh ne ero consapevole, ero in uno stato pietoso, con la tuta e con il viso così pallido che sembravo malata.
Cosa che in realtà ero ma che loro non sapevano e che probabilmente non avrebbero mai saputo considerando che non li avrei sicuramente più rivisti.

Your Eyes Tell (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora