IX

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Il viaggio in macchina in realtà fu abbastanza silenzioso. Io tossivo ogni tanto e tremavo per il freddo, ma lui era stato abbastanza gentile da avere acceso il riscaldamento dell'auto, tenendomi al caldo finché non saremmo arrivati a casa sua.
Dopo circa quindici, venti minuti, arrivammo finalmente di fronte al cancello principale dell'abitazione, che lui aprì attraverso il telecomandino incorporato nella sua chiave.
Dopo essere entrati, lasciò la macchina nel viale si slacciò la cintura, facendomi fare lo stesso.

"Scendi pure"

Aprii la portiera e scesi dall'auto, ma non appena fui in piedi, persi l'equilibrio e caddi ritrovandomi tra le braccia di Jungkook, che non aveva perso tempo ad afferrarmi.

"Sei un disastro"

Alzai lo sguardo verso il suo viso e solo in quel momento notai quanto fosse perfetto. I suoi occhi marroni a mandorla erano perfettamente messi sul suo viso candido ma leggermente olivastro. La carnagione era chiara ma tendente ad un colorito leggermente abbronzato, forse stava troppo tempo al sole. O forse la sua pelle era semplicemente di quel colore così perfetto.
Il piercing al sopracciglio lo rendeva più temerario e minaccioso, ma quando sorrideva e dava spazio alle sue fossette date dal fatto che era piuttosto magro, tutto si annullava e veniva dato spazio al suo lato carino, che probabilmente aveva ma che teneva nascosto.
O almeno dava questa impressione.
Mentre lo guardavo, notai svariati nei, come quello sul naso e quello sotto il labbro, piuttosto evidente.
Quello che però mi saltò all'occhio fu quello sul collo, li in mezzo alla sua pelle candida e liscia.
Mi piaceva.

"Somin?"

Quando disse il mio nome, mi resi conto che mi trovavo ancora tra le sue braccia, quindi mi staccai e cercai di rimettermi in piedi.

"Scusa, devo aver preso troppo freddo"

"Sei un po' pallida"

"Va tutto bene tranquillo"

Dopo aver annuito, mi fece strada verso la porta, che non appena si aprì, mostrò un lungo corridoio che percorremmo, arrivando così di fronte alla madre di Jungkook, che venne verso di noi alquanto preoccupata.

"Figliola va tutto bene? Sei tutta bagnata? Cosa è successo?"

Le sorrisi.

"Mi scuso per il disturbo"

"Mamma non metterle ansia, comunque non è successo nulla, ci siamo incontrati mentre lei faceva una passeggiata, e mentre parlavamo è caduta in acqua, non voleva tornare a casa in questo stato per non fare preoccupare i genitori, e non aveva il telefono per avvisare"

Lo guardai mentre mentiva per me.
Nessuno lo aveva mai fatto, beh, non che conoscessi qualcuno che lo avrebbe fatto per me, però il modo in cui cercava di coprire il mio evidente tentativo di suicidio mi fece sorridere.
Era stato davvero gentile ad aiutarmi.

"Ci mancherebbe tesoro, sei la benvenuta qui, Jungkook non l'hai spinta tu spero!"

"Per chi mi hai preso madre?"

Sorrisi.
Jungkook non sembrava il figlio perfetto, ma lei sembrava comunque tenerci molto a lui, e anche Jungkook, nonostante quella corazza che vedevo, sembrava avere un cuore tenero infondo.

"Vai pure a cambiarti gioia, nella camera di Jungkook ti ho preparato un ricambio per poter essere più comoda, fatti anche un bagno caldo! Devi essere congelata! Kookie amore falle strada"

"Okay ma non chiamarmi così! Quante volte te lo devo dire?"

Lui sbuffò mentre mi indicava la strada per poter andare nella camera di Jungkook, che si trovava evidentemente al piano di sopra.

Your Eyes Tell (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora