XIX

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Non appena me lo ritrovai davanti, rimasi abbastanza sconvolta.
Jimin mi lasciò la mano e si mise in piedi accanto a Jin e Yoongi, lasciandoci la giusta distanza, ma senza uscire dalla stanza, tenendomi sempre sott'occhio. Erano davvero adorabili.

"Visto che pensi che io non abbia il coraggio di dirti le cose in faccia, sono qui"

Sentii un leggero odore di tabacco misto ad alcol.
Mi arrabbiai ancora di più.

"Jungkook ma hai bevuto? Sono tipo le dieci del mattino"

"Non sono affari tuoi"

Jin avanzò e afferrò Jungkook per il braccio.

"Non saranno affari suoi, ma sono affari miei! Sei ubriaco Jungkook? Dove diavolo sei stato stanotte? Sai quante volte ti abbiamo chiamato?"

Jungkook si staccò dalla presa di Jin e mi guardò.

"Sono stato un idiota a fidarmi di te, non dovevo commettere di nuovo lo stesso errore. Non dovevo farti entrare nella mia vita. Dici che non mi hai detto niente perchè volevi vivere una vita normale, ma se avessi voluto rendermi partecipe di questa tua vita normale avresti potuto trovare il coraggio di dirmi che sei malata, e forse ti sarei stato accanto, ma no, hai voluto fare di testa tua, sono stanco delle persone che decidono per me"

Jungkook aveva gli occhi lucidi mentre mi guardava con quello sguardo pieno di rabbia e delusione. Avrei voluto alzarmi e abbracciarlo, ma, nonostante stessi bene, mi sentivo ancora debole, e se mi fossi alzata probabilmente sarei crollata a terra.

"Mi dispiace di non averti detto nulla, ma è la mia vita Jungkook, è una mia scelta, la mia vita è sempre stata nelle mani degli altri, per una volta era nelle mie, ho solo pensato di voler vivere senza pensare ai miei problemi per un pò"

"Informazione generale, i problemi si affrontano non si risolvono da soli"

"Jungkook smettila di rispondermi così, secondo te cosa ho fatto negli ultimi anni? Ho aspettato che la Angina sparisse da sola? Ma sei scemo o cosa?"

"Hai finito quello che hai da dire? Sono stanco e voglio andarmene, ho degli impegni"

"Hai degli impegni più importanti del risolvere la situazione con me? Pensavo avessimo un rapporto diverso"

"Hai pensato male, sei solo una delle tante Lee Somin, non sei insostituibile"

Un'altra lacrima si fece spazio sul mio viso, lasciandomi sempre più incredula da quello che continuavo a sentire. Avevo il cuore spezzato, ma la cosa più seria, è che anche lui ce lo aveva, ma non voleva ammetterlo.
Mi asciugai il viso e lo guardai.

"Okay, sei libero di andartene, non sarò io a trattenerti dai tuoi impegni"

Jungkook si girò ma Jin lo fermò, afferrandogli nuovamente il braccio.

"Dove cazzo vai Kook? Te ne vai così?"

Jungkook si staccò dalla presa.

"Non ho più niente da fare qui, mollami Jin"

Senza dire niente, Jungkook se ne andò, lasciandomi con i tre ragazzi che avevano assistito alla scena e mi erano rimasti accanto tutto il tempo.
Tolsi la coperta dalle gambe e provai ad alzarmi, ma non appena lo feci, Jimin mi afferrò subito al volo, impedendomi di cadere a terra e farmi male.

Le mie lacrime si facevano spazio sul mio viso, silenziose e piene di tristezza, così come lo era il mio cuore.
Jimin mi fece risedere sul letto, dicendomi qualcosa che nemmeno capii considerando che la mia mente era altrove e piena di pensieri.

"Jin, vorrei che chiedessi al medico di dimettermi subito"

Asciugai le lacrime e guardai Jin.

"Non stai ancora bene, hanno detto che oggi devi stare sotto osservazione"

"Sto bene, voglio andare a casa"

Yoongi venne verso di me e rimase a guardarmi.

"Tu non vuoi andare a casa, tu vuoi andare da Jungkook, è diverso"

Era vero. Aveva ragione. Non volevo tornare a casa, volevo correre a cercare Jungkook.
Volevo cercare di risolvere la situazione.

"Voglio solo che non stia da solo"

"Somin..."

Gli occhi si fecero di nuovo lucidi.
Dovevo essere arrabbiata per quello che aveva detto Jungkook e per come mi aveva trattata, eppure ero solo dannatamente preoccupata per lui. Aveva bevuto, il suo sguardo era triste e deluso e la sua voce era tremolante.
Non volevo che rimanesse da solo, volevo solo abbracciarlo.
Quello era amore? Questo era quello di cui parlava mia madre? Quello di cui tutti parlano nei libri?
Era questa la sensazione che si provava nel dedicarsi ad una persona sentimentalmente e concedergli il tuo cuore?
Perché in quel momento, e solo in quel momento, mi resi conto di quanto avevo a cuore Jungkook, di quanto lo volessi stringere tra le mie braccia, di quanto io volessi dirgli che andava tutto bene, che non era solo, che lo volevo nella mia vita e che non lo avrei lasciato.
Volevo solo esprimere tutti quei sentimenti che erano venuti a galla grazie a quel bacio in piscina.
Quel dannato bacio che mi aveva permesso di capire cosa io provassi davvero per Jungkook, lo stesso ragazzo sfacciato che mi aveva fatto alzare da quella panchina la prima volta che lo vidi.

Mi toccai il collo, accarezzando le linee del tatuaggio leggermente gonfio, e guardai nuovamente Jin, più ostinata che mai.

"Ho bisogno che tu lo faccia Jin, perché se non lo fai tu allora lo faccio io, e non mi servirà il consenso di nessun medico"

Yoongi sorrise, Jimin mi guardò e Jin roteò gli occhi al cielo.

Nel frattempo che Jin avvisava i medici, io chiamai i miei genitori, rassicurandoli e dicendogli che stavo bene e che sarei tornata a casa in un paio di ore, così da avere il tempo di andare da Jungkook.
Cosa che avevo ovviamente omesso, visto che già mi aspettava la predica a causa del tatuaggio che mi ero fatta alle loro spalle.

E dopo aver convinto i miei genitori che mi avrebbe riportata a casa Jin, finalmente compilai i moduli di dimissioni e mi alzai da quel letto scomodo su cui mi trovavo.
Ovviamente Jimin e Yoongi mi aiutarono a stare in piedi, portandomi all'auto di uno dei due e facendomi salire lentamente.
Dopo essere salita, mi seguirono anche i tre ragazzi che erano con me, ritrovandoci tutti insieme in macchina.

"I tuoi genitori mi uccideranno se ti senti male lo sai vero?"

Sorrisi a Jin che si era messo alla guida accanto a me.

"Non devi lavorare?"

"No ho fatto il turno questa notte quindi comunque sarei dovuto tornare a casa in ogni caso"

"Grazie di tutto quello che state facendo"

"Lo stiamo facendo anche per Kook"

Guardai Yoongi e annuii.

"E quindi dove si va?"

"Io potrei sapere dove trovarlo"

Guardammo tutti Jimin e aspettammo di partire per andare da Jungkook.

Your Eyes Tell (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora