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Dopo essere uscito dalla mia camera, mio padre mi lasciò da sola per riflettere sulla conversazione che avevamo appena avuto.
E allora perché non stavo minimamente pensando a quello ma mi era tornato in mente il ragazzo tatuato con cui avevo passato la mattinata?
Nonostante l'ultima parte da dimenticare, mi ero sentita stranamente bene a passare del tempo con lui, eppure, non lo avrei mai più rivisto.
Inoltre non sapevo nulla di lui, e da quello che avevo potuto vedere, non mi sembrava un ragazzo affidabile e per bene.
Poi ovviamente, mai giudicare un libro dalla copertina, però comunque quella era l'impressione che aveva dato.
Aveva praticamente rubato una moto davanti ai miei occhi, cosa dovevo pensare di lui se non questo?

Dopo qualche minuto, mia madre entrò nella mia stanza senza neanche bussare e mi guardò.

"L'infermiera è qui, preparati per i tuoi esercizi"

Senza neanche aspettare che rispondessi, uscì dalla stanza e richiuse la porta.
Sbuffai.

"Che palle"

Ormai ero abituata alla situazione, considerando che ogni giorno era così. L'infermiera arrivava, facevamo insieme gli esercizi che a mio parere servivano a ben poco, e poi mi faceva tutte le iniezioni necessarie fino al giorno dopo, in cui si ripeteva la solita routine per tutti i giorni a seguire.
Come avevo già sottolineato, la mia vita era piatta e noiosa, e ogni giorno era uguale a quello precedente e ovviamente a quello successivo.

**

Dopo aver finito gli esercizi, aver preso le cure necessarie e aver fatto tutti gli esami, salutai Rosy, la mia infermiera.

"Ci vediamo domani piccina"

Le sorrisi.

Avevamo uno splendido rapporto, considerando che ormai mi seguiva da un paio di anni. Inoltre, nonostante la nostra differenza di età, di almeno dieci anni se non di più, lei mi trattava come una sorellina più giovane e mi faceva sempre sentire amata e protetta come se fossi veramente tale.

"Solito posto Rosy"

La donna uscì di casa e se ne andò, dopo avermi raccomandato come sempre di stare attenta e di non sforzarmi troppo.

"Come sono andati gli esercizi?"

Guardai mia madre, che entrò nella stanza che avevamo dedicato alla palestra, e che finalmente si era degnata di rivolgermi parola.

"Come sempre"

"Sono le due, vieni a mangiare qualcosa con noi"

"Non ho molta fame sinceramente"

"Non hai fatto neanche colazione, devi mangiare qualcosa dopo le cure, lo sai"

Sbuffai.

"Mamma..."

"Anche solo un'insalata o un panino okay?"

Annuii.

"Senti Somin, mi dispiace per la nostra discussione, sono solo preoccupata per te"

"Lo so mamma, solo cerca di starmi meno addosso, perchè mi fai sentire in gabbia così"

Lei mi accarezzò il viso e annuì.

"Ho parlato con tuo padre mentre stavi facendo gli esercizi"

Speravo fortemente che avesse cambiato idea riguardo alle lezioni svolte da casa. Non ce la potevo fare a continuare a stare chiusa in camera come gli ultimi due anni. Mi erano bastati quelli per capire quanto odiassi le lezioni a distanza.

"Si?"

"Dopo accese discussioni, siamo riusciti a trovare un accordo, che ancora non mi convince, ma per cui vi darò fiducia, quindi vedete di non tradire le mie aspettative voi due"

Sorrisi.

"Quindi?"

"Metà settimana in presenza e l'altra metà da casa, prendere o lasciare"

Mi catapultai tra le braccia di mia madre e la abbracciai più forte che mai.

"Promesso, starò attenta giuro"

Lei mi accarezzò i capelli e si staccò dalla mia presa.

"Andiamo a mangiare su! Ah... a proposito! A cena abbiamo ospiti, magari dopo ti aiuto a scegliere cosa indossare, cosa dici?"

Le sorrisi. Adoravo fare cose normali madre e figlia come scegliere l'outfit insieme o fare cose che non fossero andare in ospedale per radiografie o esami vari.

"Certo! Chi viene a cena?"

Mia madre sbuffò, il che mi fece sorridere. Lei sbuffava solo quando doveva partecipare a cene di lavoro di mio padre, in cui doveva fingere di essere interessata all'argomento o in cui doveva cercare di evitare di parlare troppo della nostra vita. Il che effettivamente comprendeva anche me, considerando che non avevamo mai parlato a nessuno della mia situazione e della Angi. Non che ci fosse molto da dire effettivamente. Immagino non sia bello dire "mia figlia ha la Angina Pectoris e potrebbe morire".

"Un collega di tuo padre da quello che ho capito. O forse un tizio che vuole fare un qualche affare con lui. Insomma, si porta tutta la famiglia a cena, saranno lui, la moglie e i suoi due figli maschi, ho sentito dire inoltre che il più giovane dei due gli da il tormento"

Sorrisi.

"Un pò come io a voi no?"

"Noi siamo estremamente fortunati ad avere una figlia come te amore"

"Okay, allarme diabete, andiamo a mangiare che è meglio"

Fecimo una risata e ci dirigemmo in sala da pranzo, dove mio padre ci aspettava per poter finalmente mangiare.

Your Eyes Tell (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora