XXI

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Dopo aver passato un pò di tempo insieme, aspettai che si rimettesse la felpa per poter finalmente uscire da quella specie di palestra abbandonata. Non appena uscimmo da lì, trovammo i tre ragazzi che ancora stavano aspettando in auto, quindi andammo verso di loro, mentre Jungkook mi teneva il braccio, considerando che ero ancora molto debole.

Non appena salimmo in auto, ci fu un silenzio abbastanza imbarazzante. Io mi sedetti accanto a Jin nel posto davanti, mentre Jungkook salì dietro, accanto a Jimin e Yoongi.

"Tutto bene?"

Guardai Jin e annuii, sorridendo.

"Allora ti riporto a casa prima che tua madre si preoccupi maggiormente"

"Okay"

Jin mise in moto l'auto e partimmo per tornare a casa.

"Tu hai bisogno di una bella doccia amico"

Jimin ruppe il ghiaccio, cercando di evitare quel silenzio imbarazzante che si era creato in quella macchina.

"La faccio non appena arrivo a casa Jimin"

"Quindi finalmente avrai la decenza di tornare a casa? Ottimo"

Jungkook aveva probabilmente passato la notte in quel posto, considerate le bottiglie che avevo notato sul pavimento. Era innegabile il fatto che mi sentissi in colpa per averlo fatto sentire in quel modo, e speravo davvero che riuscisse a perdonarmi e tornare a fidarsi di me completamente.

Jungkook non rispose, si limitò a sbuffare rumorosamente.

"Quindi Somin, hai deciso cosa farai con l'università?"

Ringrazai Jin, che cambiò discorso e fece in modo di parlare di qualcos'altro.

"Mmh.. non lo so, quasi sicuramente inizio medicina, vorrei poter vivere vicino alla facoltà e frequentare in presenza come mi avevate consigliato voi, ma devo riuscire a convincere i miei genitori che ce la posso fare e che non morirò se vado a vivere da sola"

Jin mi guardò quasi scioccato, come se avessi detto qualcosa di grave, e avevo anche capito il motivo, considerando che avevo sempre vissuto con questo tipo di reazioni.

"Non guardarmi così Jin, era una battuta, prendete la cosa con leggerezza vi prego, l'ho sempre fatto quindi non trattatemi diversamente solo perchè non sono al meglio delle mie forze, okay?"

Jin sorrise e annuì.

"Se vuoi posso parlare con i tuoi genitori per l'appartamento"

"Tranquillo Jin, posso farcela, prima o poi comunque dovranno tornare alla loro vita e staccarsi un pò da me"

I tre ragazzi seduti dietro erano in silenzio, mentre ci ascoltavano parlare del più e del meno riguardo a cose che Jin mi stava spiegando dell'università.

In men che non si dica, arrivammo davanti a casa mia, dove mia madre era in piedi all'ingresso ad aspettare il mio arrivo. Un pò come Cerbero a capo dell'inferno insomma.

Non appena ci vide arrivare, venne verso l'auto, aiutandomi a scendere e ringraziando Jin dell'aiuto.

"Grazie mille dell'aiuto Jin"

"Si figuri, per qualsiasi cosa basta chiamarmi"

Poi mia madre guardò Jungkook, e cosa inaspettatamente imbarazzante, aprì la portiera.

"Mamma?"

"Zitta tu, Jungkook?"

Jungkook guardò mia madre confuso, considerando che nessuno lì aveva capito cosa volesse fare quella donna.

Your Eyes Tell (Jeon Jungkook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora