Rebecca trascorse tutta la settimana dividendosi tra lezioni e biblioteca, cercando di stare alla pari con lo studio e restando alzata fino a tardi per portare a termine la relazione della Poliglotter. L'aiuto di Brenda e Barbara fu fondamentale. Senza di loro, era certa che non ce l'avrebbe mai fatta.
Il tempo trascorso insieme le consentì di approfondire la loro conoscenza. Come aveva intuito fin dal primo giorno, erano due persone diametralmente opposte. Barbara era briosa, allegra, piena di vita, senza peli sulla lingua. Brenda era seria, posata, riflessiva, poco espansiva. Brenda, a volte, cercava, invano, di smorzare il carattere impetuoso della sorella ma Barbara era come un cavallo selvaggio, impossibile da domare.
"Certi giorni mi fa diventare matta." – confidò Brenda a Rebecca un mattino a colazione, approfittando della momentanea assenza di Barbara, impegnata a servirsi di uova e pancetta al buffet. "Ha sempre questa mania di dire e fare tutto quello che le passa per la testa, senza pensarci. E a volte sembra così superficiale! Non mi fraintendere, le voglio molto bene, ma mi domando se abbia davvero preso consapevolezza di quello che ci aspetta. Mamma e papà sono molto preoccupati."
"Per questo tua madre non voleva farvi venire ad Amtara?" – le domandò Rebecca.
"Sì. E' preoccupata per entrambe, naturalmente, ma soprattutto per Barbara."
"A me non sembra affatto superficiale." – osservò Rebecca. "Ha solo un carattere diverso dal tuo, ma questo non significa che non sia una persona con la testa sulle spalle, no?"
Brenda cominciò a spalmare la marmellata di fragole sul suo pancake. "Lo so." – rispose, con un sospiro. "E' solo che a volte vorrei proprio che si comportasse diversamente."
Rebecca stava per replicare ma non ne ebbe il tempo, perché Barbara stava tornando al tavolo. Mangiarono in silenzio e Rebecca non poté fare a meno di lanciarle occhiate divertite, osservandola rimpinzarsi di cibo senza mai alzare gli occhi dal piatto. Se anche Barbara fosse stata preoccupata per il suo futuro di Prescelta, questo non aveva minimamente intaccato il suo indomabile appetito.
Rebecca la trovava incredibilmente simpatica e divertente e, anche se si sentì un po' in colpa ad ammetterlo, meno tediosa della sorella. Non che Brenda non le piacesse, ma il senso dell'umorismo di Barbara le aveva risollevato l'umore in più di un'occasione durante quella prima, difficile settimana. Forse, invece di giudicarla, Brenda avrebbe dovuto prendere esempio da lei, ma Rebecca si guardò bene dal farglielo notare. Brenda se la sarebbe presa a morte e Rebecca, che si stava affezionando ad entrambe, non voleva intromettersi rischiando di compromettere la nascita di una bella amicizia. Inoltre, erano problemi familiari nei quali non desiderava essere coinvolta.
La domenica pomeriggio, il giorno prima della consegna della relazione, Rebecca decise di andare a studiare in giardino. L'autunno era quasi alle porte, ormai, ma un tiepido sole faceva ogni tanto capolino tra le nuvole e lei voleva approfittare di quell'ultimo scampolo d'estate per passare un po' di tempo all'aperto. Brenda e Barbara le fecero compagnia.
Rebecca sedette in riva al fiume, con la schiena appoggiata ad una grande quercia e tirò fuori la relazione, la cui stesura era quasi terminata. Era lunga otto pagine. Lei e le gemelle avevano consultato tutti i testi reperibili in biblioteca che trattassero l'argomento Orchi, copiando minuziosamente dall'uno e dall'altro. Rebecca sapeva di essersi impegnata al massimo delle proprie capacità e pregava in cuor suo che alla Poliglotter questo fosse bastato. Tremava al pensiero di quello che "Vedremo il farsi" avrebbe potuto significare.
Brenda le sedette accanto, aiutandola a scrivere l'ultima pagina. Barbara andò a sedersi sulla sponda del fiume, si tolse scarpe e calze e immerse i piedi nell'acqua.
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La Stella di Amtara
FantasyQuesta storia è liberamente ispirata alla saga di Harry Potter, ma al femminile. Ho voluto cimentarmi, a modo mio, su questo tema. Rebecca Bonner è una Strega Bianca e la sua vita sta per cambiare per sempre...