Il giorno dopo si sparse la voce che la Collins aveva deciso di rinforzare le difese del castello, ponendo gli Gnomi di guardia lungo tutto il perimetro dell'edificio. Lo scopo era quello di evitare che le Prescelte si allontanassero troppo dai confini della scuola e che rispettassero gli orari di uscita previsti dal nuovo regolamento. Gli Gnomi, già gravati dai loro impegni quotidiani, non furono particolarmente lieti della notizia, ma i loro animi si risollevarono quando la Collins comunicò che aveva predisposto nuove assunzioni per i servizi scolastici.
Si respirava un'aria di grande tensione ad Amtara. Con l'aumento della sorveglianza, la maggior parte delle studentesse trascorreva il tempo libero in biblioteca, che era diventato il luogo più rumoroso e affollato della scuola. Nonostante la primavera fosse ormai alle porte, poche ragazze si avventuravano fuori dalla scuola, soprattutto per via dei rigorosi controlli da parte degli Gnomi. Era praticamente impossibile avvicinarsi al bosco o al fiume e, anche mantenendosi in prossimità del castello, era difficile non provare un certo disagio sotto i loro sguardi vigili e attenti. Le Prescelte preferivano restare a scuola dove, se non altro, non erano marcate a vista.
Rebecca aveva deciso di mettere in atto il suo piano e Spostarsi nella foresta insieme a Brenda e Barbara, una sera dopo il coprifuoco. Quel pensiero la metteva in grande agitazione, non tanto perché si sarebbe ritrovata in un bosco buio e probabilmente pieno di pericoli in piena notte, quanto perché non si era mai Spostata portandosi dietro altre persone. Inoltre, era da parecchio tempo che non utilizzava più il suo Potere e aveva il terrore di commettere nuovamente qualche errore. Stavolta non sarebbe stata l'unica a subirne le conseguenze, ma avrebbe coinvolto altre due persone, che per di più erano sue amiche. Cosa avrebbe fatto se fosse accaduto loro qualcosa di grave per causa sua? Come avrebbe spiegato il tutto ai signori Lansbury?
Rebecca cercava di non pensare al peggio, ma non era facile. Dal canto loro, Brenda e Barbara non mostravano il minimo segno di inquietudine al pensiero di venire trasportate nella foresta da un Potere a loro estraneo. Barbara era addirittura elettrizzata e non vedeva l'ora di farlo.
Non avevano ancora deciso il giorno, ma ad Amtara accadde di nuovo qualcosa che le costrinse a rivedere nuovamente i loro piani.
Una notte Rebecca fu svegliata da un grido. Si alzò a sedere e accese la luce.
Brenda e Barbara la fissavano con orrore, l'urlo aveva svegliato anche loro.
"Che cosa è stato?" – chiese Barbara.
"Qualcuno ha gridato." – rispose Brenda.
Si udirono dei rumori in corridoio. Uscirono dal letto e aprirono piano la porta. Non dovevano essere le uniche ad aver udito il grido, perché il corridoio era gremito di Streghe.
"Che cosa è stato?"
"Chi ha urlato?"
"Veniva dalla camera in fondo."
"E' quella di Sandra e Giorgia."
Tutte si scambiavano sguardi inquieti. Ad un tratto, la porta dell'ultima stanza in fondo al corridoio si aprì e una ragazza magra, dai lunghi capelli castani, uscì. Avanzò barcollando, avvolta in una camicia da notte viola. Seppur lontana, Rebecca distinse chiaramente il suo volto pallidissimo. Poi, all'improvviso, la giovane crollò a terra.
Tutte accorsero in suo aiuto.
"Bisogna chiamare la Preside, presto!" – gridò Brenda.
"Vado io!" Barbara si lanciò di corsa verso le scale.
Brenda e Rebecca si avvicinarono alla ragazza. Rebecca aveva creduto fosse svenuta ma, da vicino, si rese conto che era ancora in sé, anche se tremava come una foglia e mormorava parole che non riusciva a comprendere.
STAI LEGGENDO
La Stella di Amtara
FantasyQuesta storia è liberamente ispirata alla saga di Harry Potter, ma al femminile. Ho voluto cimentarmi, a modo mio, su questo tema. Rebecca Bonner è una Strega Bianca e la sua vita sta per cambiare per sempre...