Il fantasma

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L'ultimo giorno di scuola Rebecca, Brenda e Barbara si alzarono presto. I signori Lansbury sarebbero arrivati per le nove e avevano giusto il tempo di fare colazione e chiudere le valigie.

Quando scesero al piano terra, era il caos. L'atrio di fronte al portone d'ingresso era gremito di Streghe e dei loro bagagli. Con il graduale arrivo dei familiari, la confusione aumentò e Rebecca e le gemelle si dileguarono in Sala da Pranzo per fare colazione con calma e godersi il loro ultimo pasto ad Amtara.

Quando scesero con i loro bagagli, scoprirono che molte Streghe erano già partite.

Trascinarono le valigie lungo il vialetto e si fermarono fuori dal cancello, in attesa.

Rebecca guardò l'orologio. Mancavano dieci minuti alle nove.

Faceva già un caldo terribile.

Si voltò per un momento ad osservare l'imponente edificio che era stata la sua casa per tutti quei mesi. Il primo anno ad Amtara era volato. Era stata bene, nonostante tutto, e aveva scoperto, forse per la prima volta nella sua vita, il vero significato dell'amicizia.

Amtara le sarebbe mancata, ne era sicura. Ma era felice di rivedere la sua casa, di respirare di nuovo l'aria salmastra, di poter tornare alle sue lunghe passeggiate sul bagnasciuga. Villa Bunkie Beach le era mancata moltissimo...

Rebecca osservò le Streghe partire con le loro famiglie, provando una punta di irritazione. Se non fosse stato per il divieto impostole dalla Collins, avrebbe potuto tranquillamente usare il suo Potere per tornare a casa. Ma non aveva avuto scelta e si era vista costretta ad accettare l'invito delle gemelle a tornare a casa con loro.

Come promesso alla signora Lansbury, non aveva detto nulla a Brenda e Barbara sulla vacanza che avrebbero trascorso insieme e si chiese che faccia avrebbe fatto Barbara quando l'avrebbe vista arrivare da loro in montagna. Ricordava molto bene quanto ci era rimasta male quando Rebecca aveva deciso di passare il Natale a scuola. Ora, finalmente, avrebbero potuto recuperare il tempo perduto anche se, ripensando agli avvenimenti degli ultimi mesi, Rebecca era felice di aver passato il Natale a scuola. Aveva avuto modo di conoscere meglio Elettra e grazie a lei aveva scoperto il segreto di Garou. No, non si era affatto pentita della sua scelta, ma ora era pronta ad affrontare quella lunga estate con il cuore più leggero. Ora avrebbe potuto godere pienamente di quella vacanza in montagna, anche senza le neve.

Quando i signori Lansbury arrivarono con la loro vecchia auto bordeaux, il signor Lansbury scese subito per caricare i bagagli. Rebecca vide correre verso di loro uno Gnomo, tutto trafelato, per dargli una mano.

"Faccio da solo, grazie." – gli disse il signor Lansbury.

Lo Gnomo, un po' offeso, se ne andò via, borbottando qualcosa a proposito di genitori ingrati.

"Non sei stato molto gentile, papà." – lo rimproverò Barbara.

"Che ho detto di male?"

"Agli Gnomi fa sempre piacere dare una mano. Sono qui per questo."

"Beh, ma io non ne ho bisogno. Non volevo essere scortese." – ribattè l'uomo mortificato. "Credi che dovrei andare a scusarmi con lui?"

Barbara alzò gli occhi al cielo. "Lascia perdere."

Intanto, la signora Lansbury era scesa dall'auto.

"Oh, Rebecca, come stai cara?" – esclamò, correndo verso di lei e stritolandola in uno dei suoi calorosi abbracci.

"Bene, grazie, signora Lansbury. Mi dispiace solo darvi tanto disturbo..."

"Oh, cara, non dirlo nemmeno per scherzo." – rispose la donna, picchettandole dolcemente sulla spalla. "Per noi è un piacere accompagnarti a casa."

La Stella di AmtaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora