La festa di Halloween

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Era venerdì mattina e mancava solo un giorno alla festa. Gli spiriti delle fate scivolavano via silenziosi e di malumore per i corridoi del castello, percependo nell'aria l'allegria e l'eccitazione per il grande evento.

Rebecca stava trascorrendo una brutta giornata. La sera prima si era addormentata tardi e la sveglia alle 7 l'aveva messa subito di cattivo umore.

Se tutta la scuola era euforica per la festa imminente, lei era parecchio dubbiosa. Non aveva detto nulla alle gemelle per non fare la figura dell'ingrata, ma il fatto che loro vestissero da mostri mentre a lei era toccato un semplice costume da Strega non la metteva molto a suo agio.

Dopotutto, era grazie a Brenda se ora aveva un costume da indossare. Aveva aspettato fino all'ultimo e questo era il risultato. Non doveva biasimare altri che se stessa. Se avesse parlato prima con Brenda, probabilmente ora avrebbe avuto anche lei un costume originale che non l'avrebbe certo fatta sfigurare di fronte alle altre.

Ma ormai era inutile piangere sul latte versato. Aveva un abito, questo era ciò che contava.

Rebecca stava per celebrare Halloween per la prima volta. Banita non aveva mai amato questa festa e non le aveva mai permesso nemmeno di suonare alle porte dei vicini per fare razzia di dolciumi come facevano invece tutti gli altri bambini.

"E' una festa ridicola." – diceva.

Sua madre apriva sempre la porta ai bambini e riempiva i loro cesti di cioccolato e caramelle, ansiosa di toglierseli di torno.

Quindi Rebecca era cresciuta nell'idea che Halloween fosse una festa idiota celebrata solo da chi non aveva niente di meglio da fare.

Ora, per la prima volta nella sua vita, avrebbe partecipato ad una festa di Halloween in piena regola. Era curiosa e anche un po' elettrizzata. Sarebbe stato divertente e l'avrebbe distolta dai tanti pensieri cupi che l'avevano assorbita in quei primi due mesi di scuola.

Sarebbe stata una piacevole evasione soprattutto dal pensiero della Premonizione di Brenda. Rebecca era tornata a pensarci con ansia crescente. Anche se faceva finta di nulla, specialmente con le gemelle, si sentiva inquieta per la maggior parte del tempo. Cercava di concentrarsi nello studio e doveva ammettere che l'idea di invitare Angela a studiare con loro ogni tanto si era rivelata vincente. Lei e le gemelle avevano scoperto che Angela era una ragazza allegra e divertente, con un carattere piuttosto simile a quello di Barbara, anche se Rebecca non l'avrebbe mai immaginato. Studiare insieme rendeva i pomeriggi più leggeri e distoglieva Rebecca dal pensiero fisso di quelle ultime settimane.

Quel giorno, però, non vedeva l'ora che arrivasse sera per mettersi a letto e recuperare il sonno perduto. Aveva bisogno di un lungo riposo perché la sera seguente avrebbero sicuramente fatto le ore piccole e voleva godersi ogni momento della festa.

Dopo pranzo, la stanchezza raggiunse livelli allarmanti. Le si chiudevano gli occhi.

"Quasi quasi salgo in camera a schiacciare un pisolino." – buttò lì distrattamente mentre uscivano dalla Sala da Pranzo.

"Abbiamo Storia della Stregoneria tra venti minuti." – le fece notare Brenda in tono piatto.

"Ma che ti prende oggi?" – le chiese Barbara. "Hai una faccia...."

"Ieri sera non riuscivo a dormire."

"Sei agitata per la festa?" – fece Barbara strizzandole l'occhio.

"No, niente affatto." – rispose Rebecca evasiva.

"Stanca o no, non puoi saltare la lezione." – disse Brenda.

"Non le reggo due ore con Garou." – piagnucolò Rebecca.

"Però lo farai."

Rebecca le lanciò un'occhiata truce. "Sai, certi giorni proprio non ti sopporto."

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