𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚒𝚏𝚝𝚎𝚎𝚗 - 𝙲𝚕𝚘𝚜𝚎𝚛.

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𝚃𝚑𝚎 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚜𝚞𝚐𝚐𝚎𝚜𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜:
- 𝙷𝚘𝚠 𝚢𝚘𝚞 𝚐𝚎𝚝 𝚝𝚑𝚎 𝚐𝚒𝚛𝚕 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝚆𝚘𝚗𝚍𝚎𝚛𝚕𝚊𝚗𝚍 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝙳𝚊𝚗𝚌𝚒𝚗𝚐 𝚠𝚒𝚝𝚑 𝚘𝚞𝚛 𝚑𝚊𝚗𝚍𝚜 𝚝𝚒𝚎𝚍 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
ᴄᴀʟ's ᴄʜᴏɪᴄᴇs:
- i'll ask her later :)

"Beh, poverino, con tutta la sicurezza che girava per i corridoi... dev'essere stato proprio sfortunato" commentò Arzaylea, affacciandosi sulla soglia della stanza della vittima. "Che sfiga."
"Già" annuì Danger, facendo un passo indietro per lasciar passare Calum. L'amico gli diede una pacca sulla spalla e corse dritto alle macchinette del caffè. "Per una volta siamo... - esitò, interrotto ancora una volta da uno sbadiglio - ...d'accordo."
"Non hai dormito neanche tu la notte scorsa, eh Clifford?" chiese la ragazza.
"Non ho chiuso occhio."
"Colpa di Blackbird e Midnight. Tutte le sere..."
Michael sorrise e raddrizzò le spalle, orgoglioso. "Non erano loro stavolta."
"Come, no?" chiese lei, stupita. "Ma allora chi..."
Danger inarcò un sopracciglio, senza smettere di sorriderle. "Non saprei. Tu che ne dici, Blackbird?"
"Dico che dovete andarci piano, tu e Luke. Vi ha sentito tutto l'albergo."
Arzaylea rimase a bocca aperta per un attimo, respirando a malapena, poi posò lo sguardo su Michael e tornò seria. Alzò leggermente la testa, stizzita, squadrandolo dall'alto in basso. "Beh, buon per voi. La prossima volta non esiterò a mandarvi una lamentela per il rumore."
Michael le sorrise. "Certo, tesoro, come vuoi."

"Non ha niente a che fare con Calum" stava raccontando Michael, sdraiato sul letto a fissare il soffitto, poco dopo essersene andato dal luogo dell'omicidio. "Non riesco a capire. C'è qualcosa che mi sfugge, ma non so cosa."
Luke corrugò la fronte. "Come hai detto che si chiamava?"
"Robin Hunt."
"Robin?" ripeté Luke. "Dai, ma allora è facile. Qual è il cognome di Calum?"
Michael lo guardò per un attimo, poi annuì lentamente. "Hood. Avrei dovuto pensarci prima" mormorò. "Cazzo, Robin Hood. Sembra una battuta di cattivo gusto."
"Lo so" ridacchiò il biondo. "Però, pensaci. Era il collegamento più diretto a Calum, escludendo tutte le altre possibili vittime che avete messo sotto sorveglianza."
"Hai ragione" sussurrò l'altro, accennando un sorriso. "Vedi che dormire ti fa bene?"
"Beh, era solo un pisolino pomeridiano" ribatté. "Considerando che sono le cinque di mattina, ho passato un'altra notte insonne."
"Ma hai almeno provato a riposarti un po' mentre non c'ero?"
"Sì, ma non ce l'ho fatta" ammise. "Ero troppo nervoso."
Michael scrollò le spalle. "Capita. Abbiamo ancora un'ora e mezza più o meno prima di partire. Se vuoi riposarti un po', vieni qui."
Luke non esitò ad obbedire, e in effetti funzionò di nuovo. Gli sembrava di essere in un film, uno di quelli fin troppo sdolcinati, in cui il protagonista subisce un qualche trauma e si riprende per magia solo quando arriva il suo principe azzurro. Si sentiva un po' un cretino, ma a Michael sembrava andare bene anche così. E forse era abbastanza per Luke.
Un'ora dopo era di nuovo sveglio, e una volta ricontrollate le valigie uscirono dalla stanza ed entrarono nell'ascensore insieme.
Michael lo guardò e sorrise. "Te la ricordi l'ultima volta in cui sei salito con me su un ascensore?"
A Luke ci volle un attimo, ma alla fine capì e si sentì avvampare. "Decisamente. Fin troppo bene. Sono un coglione" sospirò, passandosi una mano sugli occhi.
"No, non lo sei. Eri un po' ubriaco, niente di che" ribatté Michael. "E poi eri più bello del solito quella sera."
Il biondo si girò a guardarlo. "Davvero? L'hai detto davvero?"
Lui scrollò le spalle. "Sì, è la verità. Eri veramente carino."
Luke stava per aggiungere qualcos'altro, ma fu interrotto.
"Michael!" lo chiamò Ashton, correndogli incontro mentre si avvicinava all'autobus pronto a partire. Ash lanciò un'occhiata a Luke e continuò nonostante tutto. Passò a Danger il foglio che aveva in mano, indicandogli una riga precisa.
Michael lesse tutto e i suoi occhi si illuminarono. Alzò lo sguardo su Luke, sorridendo appena. "Ci sono delle impronte digitali sul bicchiere. E non sono solo quelle della vittima."
Il biondo sentì come un peso sollevarsi dalle sue spalle, lasciandolo respirare per la prima volta da settimane. "Questo significa che..."
Ashton annuì. "Jackal perde colpi. Stavolta lo prendiamo."

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