𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚠𝚎𝚗𝚝𝚢-𝚘𝚗𝚎 - 𝙴𝚙𝚒𝚕𝚘𝚐𝚞𝚎 - 𝙰𝚐𝚊𝚒𝚗

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𝚃𝚑𝚎 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚜𝚞𝚐𝚐𝚎𝚜𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜:
- 𝙻𝚘𝚟𝚎 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛'𝚜 𝚅𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗) (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝙿𝚎𝚛𝚏𝚎𝚌𝚝 (𝙾𝚗𝚎 𝙳𝚒𝚛𝚎𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗)
- 𝙿𝚘𝚖𝚙𝚎𝚒𝚒 (𝙱𝚊𝚜𝚝𝚒𝚕𝚕𝚎)
ᴄᴀʟ's ᴄʜᴏɪᴄᴇs:
ᴛʀᴜʟʏ, ᴍᴀᴅʟʏ, ᴅᴇᴇᴘʟʏ (ᴏɴᴇ ᴅɪʀᴇᴄᴛɪᴏɴ)

Ashton si svegliò di soprassalto, quel sabato mattina, e si stupì notando che l'altra metà del letto era fredda e vuota e l'aria puzzava di fumo. Afferrò una maglietta a caso da una sedia e se la infilò in fretta sopra i pantaloni del pigiama, scendendo al piano di sotto per indagare.
L'unica cosa fuori posto che vide fu Calum, vestito come sempre con la sua camicia scura elegante, davanti ai fornelli in cucina. Stava sventolando uno strofinaccio per dissipare il fumo nell'aria, mentre con l'altra mano teneva il telefono. Stava già telefonando a qualcuno, a quanto pareva.
A quella vista Ashton si lasciò scappare una risata e il ragazzo si voltò e gli sorrise. "Va bene, va bene, pensaci tu, poi… Ciao, Ash" lo salutò. "Aspetta, Blaisdell, ne riparliamo dopo. Devo andare" decise, chiudendo la telefonata.
"Ciao tesoro" sorrise Ashton, avvicinandosi e appoggiandosi al piano della cucina, accanto a lui. "Che hai combinato?"
Calum lo baciò prima di rispondere. "Un po' un casino, sinceramente. Volevo fare i pancakes ma non credo di esserci riuscito" disse, accennando a una massa informe di impasto bruciato in una padella. "Mi avevano chiamato per dirmi che c'è un altro assassino in giro che sembra avercela con Harry. Non come Jackal, ma…"
"... Dovremmo comunque occuparcene noi" concluse l'altro. "Capisco. Beh, un'altra missione quindi. Come ai vecchi tempi."
"Spero di no. Litigavamo sempre ai vecchi tempi."
"Anche questo è vero" ammise Blackbird. "Hai già chiamato gli altri?"
"No, li chiamerò dopo colazione" spiegò Calum. "Vuoi un po' di caffè? L'ho fatto io."

"Luke. Hey, Lu" si sentì chiamare, sottovoce.
Sospirò, strofinandosi gli occhi. "Che c'è, Michael?"
"Ciao" mormorò l'altro, vedendolo aprire gli occhi.
Il biondo sorrise. "Ciao anche a te. Come mai sveglio a quest'ora? Sono solo le otto ed è sabato, possiamo dormire ancora un po'."
"Avevo voglia di parlare con te" spiegò l'altro, alzando le spalle. "Hai dormito bene?"
"Per quel poco che mi hai lasciato dormire, sì" commentò Luke, con giusto una nota di sarcasmo nella voce.
"Oh, dai, scommetto che non avresti davvero preferito dormire" sorrise Michael, attirandolo più vicino e tenendolo stretto per i fianchi. Gli lasciò un bacio sulla guancia e continuò. "Avresti potuto fermarmi e avvisarmi che volevi dormire, ieri sera, se ne avevi davvero così tanto bisogno."
"Piantala, stavo scherzando" protestò, strappandogli una risata.
Luke si avvicinò ancora di più al suo ragazzo, posando le labbra sulle sue, e Michael ci mise meno di un secondo a ricambiare il bacio e approfondirlo. Stava già per infilare le mani sotto l'orlo della maglietta di Luke - che in realtà era la sua - quando furono interrotti da una chiamata in arrivo sul telefono di Danger.
Si allontanarono appena, e Michael sbuffò. Gli diede un bacio sulla fronte e finalmente rispose al telefono, mettendolo in vivavoce. "Calum, vecchio bastardo, che vuoi?"
"Guarda che sei più grande di me, rincoglionito. Questi sono i primi segni della demenza senile, eh?" commentò l'altro, strappando una risata a Luke. Michael gli lanciò un'occhiata divertita.
"Ah, ciao Lu, ci sei anche tu" lo salutò Midnight. "Ash, c'è Luke, lo vuoi salutare?"
"Ciao Lu!" esclamò la voce familiare dell'amico, dall'altra parte del telefono. "Ciao, Mike."
"Ciao, Ash" sorrise Luke.
"Sì, sì, ciao a tutti, okay" protestò Michael. "Dimmi quello per cui mi hai chiamato e taglia corto, Calum, ho da fare" ordinò, voltandosi a guardare il biondo.
"Ditemi che non stavate scopando. Sono le otto di mattina, un minimo di dignità, dai" sospirò Calum. "E non prendeteci l'abitudine. Non voglio svegliarmi tutte le mattine per colpa vostra quando saremo in missione. Sono troppo vecchio per queste cose."
"Piantala di citare Arma letale" ridacchiò Ashton, accanto a lui.
"In missione?" chiese Luke. "Quando? Dove?"
"Da lunedì" spiegò Midnight. "C'è un altro assassino da fermare. Le solite cose, sai."
"Oh, perfetto, dovrò sopportarti di nuovo."
"Ringrazia il cielo che stavolta non ci sarà Arzoccola, lì, come si chiama" gli ricordò Calum. "Stavolta l'unico che potrebbe ammazzarti sono io, Clifford."
"Sai che non lo faresti" sussurrò Ashton.
"Sta' zitto, ti sentono" lo riprese l'altro. "Ci vediamo stasera a cena, okay? Devo andare a comprare qualcosa per la colazione" sbuffò. "Ho bruciato i pancakes."
"Attento, Ashton, prima o poi ti avvelenerà per sbaglio" lo avvertì Luke, ridendo.
"Non parlarmi di veleni, devo ancora superare quel trauma" commentò lui. "A dopo, ragazzi. Non divertitevi troppo."
"Questo non posso prometterlo. Abbiamo una questione in sospeso" sorrise Michael, un attimo prima di salutarli e chiudere la chiamata.
"Ripartiamo alla grande, eh?" commentò Luke.
"Già" sospirò l'altro, sdraiandosi di nuovo accanto a lui per abbracciarlo. "Ma almeno stavolta non mi odi tanto quanto l'altra volta, no?"
"Decisamente" sorrise il biondo, perdendosi negli occhi verdi dell'altro per qualche istante di troppo. "Ti amo, Michael."
"Anch'io" rispose, senza esitare. "Senti, ho un'idea."
"Quale?" chiese Luke. "Dai, voglio saperlo."
"Lunedì partiamo e andiamo a fare questa benedetta missione" decise. "Ma quando torniamo ti sposo."
Il battito del cuore di Luke iniziò ad accelerare sempre di più, la bocca aperta per lo stupore e gli occhi blu spalancati. Si sentiva esplodere dalla gioia. Non sapeva neanche come reagire.
"Allora, che ne dici?" chiese Michael, gli occhi che brillavano. "La facciamo 'sta cazzata?"
Luke sorrise e lo baciò di nuovo, senza pensarci due volte, finché non si ritrovarono entrambi senza fiato. "Sì" riuscì a mormorare, quanto bastava perché l'altro lo sentisse.
Michael gli sorrise, stringendolo di nuovo a sé, e lui appoggiò la testa sulla sua spalla con un sospiro contento.
Calum e Ashton finalmente avevano trovato il coraggio di stare insieme e Calum aveva anche ottenuto una promozione. Ora, in qualità di capo della sede Interpol di Canberra, non era più obbligato a rischiare la pelle in ogni missione, ma continuava a seguire Ashton ovunque, nonostante mentre fossero a casa si lamentasse di quanto fosse fastidioso vivere con lui tutti i giorni.
Luke e Michael, invece… Stavano insieme. Stavano insieme sul serio, vivevano insieme da un po', e adesso si sarebbero anche sposati. Chissà quanto sarebbe stata felice sua madre, pensò Luke. Si ripropose di chiamarla, più tardi, ma non ora. Michael aveva ricominciato a baciarlo ovunque riuscisse a trovare un centimetro di pelle scoperta, e il biondo sapeva bene che avrebbero avuto da fare per un bel po'.
Insomma, era tutto fin troppo… normale, per gli standard dei quattro ragazzi, ma a nessuno di loro dispiaceva. Forse quello non era il lavoro che avevano sempre sognato, forse avevano perso tanto tempo con la persona sbagliata o ad annegare nelle proprie paure, forse avevano commesso tanti errori che sul momento avevano considerato gravissimi e irreparabili, ma ora stavano bene ed era tutto ciò che contava davvero.
Le loro vite non erano perfette come sembravano dalle copertine patinate delle riviste di gossip, ma sinceramente nessuno dei quattro sentiva la mancanza di qualcosa.
Insomma, le loro vite erano molto incasinate e lo sarebbero sempre state.
Ma andava bene così.

𝚃𝚑𝚊𝚗𝚔 𝚢𝚘𝚞'𝚜 𝚊𝚗𝚍 𝚐𝚘𝚘𝚍𝚋𝚢𝚎𝚜... 𝚖𝚊𝚢𝚋𝚎
La storia non finisce qui. Insomma, Luke ha ancora tanto da raccontare e Michael dovrà accompagnarlo. Ashton e Calum, poi, ce la faranno a mantenere l'equilibrio appena trovato? E Harry ce la farà a scampare da questo nuovo assassino misterioso che si aggira per l'Europa?
Lo scopriremo insieme nel sequel.

Grazie a chiunque abbia deciso di arrivare a leggere fin qui, perché significa veramente tantissimo per me. Grazie a Cal, la mia migliore amica, e a tutte le altre amiche dei Little Unicorni Sghembi per aver sopportato tutti i miei scleri. Grazie anche a Sara (ciao Mariani).
Un grazie anche a me, per non essermi arresa quando credevo di non farcela, ma soprattutto grazie a Luke, Michael, Ashton e Calum, perché è grazie a loro se sono ancora qui.
Questo non è un addio, è un "a presto".
Non vi libererete così facilmente di me.
- The Jack- Ahem, scusate.
-Kira. ;)

✰𝚂𝚞𝚛𝚟𝚒𝚟𝚘𝚛𝚜.✰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora