✰𝚂𝚞𝚛𝚟𝚒𝚟𝚘𝚛𝚜.✰

𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚗𝚒𝚗𝚎𝚝𝚎𝚎𝚗 - 𝙷𝚒𝚜𝚝𝚘𝚛𝚢 𝚛𝚎𝚙𝚎𝚊𝚝𝚜 𝚒𝚝𝚜𝚎𝚕𝚏

𝚃𝚑𝚎 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚜𝚞𝚐𝚐𝚎𝚜𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜:
- 𝚆𝚘𝚗𝚍𝚎𝚛𝚕𝚊𝚗𝚍 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝙾𝚞𝚝 𝚘𝚏 𝚝𝚑𝚎 𝚠𝚘𝚘𝚍𝚜 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝙸 𝚔𝚗𝚘𝚠 𝚙𝚕𝚊𝚌𝚎𝚜 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝) [𝚈𝚎𝚜, 𝙸 𝚕𝚒𝚜𝚝𝚎𝚗 𝚝𝚘 𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝 𝚊 𝚕𝚘𝚝]
ᴄᴀʟ's ᴄʜᴏɪᴄᴇs:
-  ᴡᴀɪᴛ ɪ'ʟʟ ᴀsᴋ ʜᴇʀ

Per la seconda volta, soltanto da quella mattina, Luke si preparò all'impatto del proiettile. Con solo due differenze: la prima era che stavolta Arzaylea aveva sparato davvero, e poi stavolta c'era Michael lì con lui.
Il biondo non riuscì a spiegarsi come Danger potesse aver mantenuto abbastanza sangue freddo da deviare la traiettoria dell'auto, quanto bastava perché il proiettile colpisse lo specchietto dal lato passeggero. Il rumore del vetro infranto lo fece sobbalzare, ma almeno era vivo.
Michael si voltò per un istante a guardarlo. "Stai bene, vero?"
"Sì, io… sì" mormorò lui. "Sono ancora tutto intero."
"Bene" ridacchiò l'altro. "Senti, ce la fai a sparare?"
"Certo che sì" esclamò il biondo, entusiasta di poter finalmente fare qualcosa di utile, mentre già abbassava il finestrino quanto bastava per poter sparare e mirare senza problemi. "Sparo alle gomme? Così lì fermiamo."
Michael annuì, ma sembrava pensieroso. Forse era solo concentrato, ma Luke provò comunque a rassicurarlo. "Ce la faremo" disse, cercando di farsi forza. Non solo metaforicamente: a malapena riuscì a sporgersi dal finestrino.
"Ci spero. Fai attenzione" rispose, con un sospiro.
Chiunque fosse alla guida dell'auto grigia era spaventato, incapace o più furbo di Luke, perché la macchina sembrava procedere leggermente a zig zag. Era un'ottimo modo per rendere più difficile l'impresa che il biondo stava per tentare, ma potrebbe anche essere stata soltanto una disattenzione dovuta dalla poca esperienza o dal panico. Se Arzaylea avesse puntato la pistola alla tempia di un passante comunque, come succedeva nei film, sarebbe stato più che comprensibile.
Luke scosse la testa, cercando di concentrarsi. Puntò l'arma verso la ruota posteriore, come meglio poté. Lasciò andare un sospiro e premette sul grilletto con tutta la sua forza.
Mancò il bersaglio.
Forse una delle due macchine aveva deviato la sua traiettoria, oppure aveva mosso una mano senza accorgersene. Gli sembrò di essere tornato per un attimo ai suoi primi addestramenti, quando ancora non aveva idea di quanto il mondo potesse essere crudele. Da allora non gli era più capitato di sbagliare un colpo così. Si sentì crollare il mondo addosso.
La ragazza aveva sentito lo sparo e non esitò a voltarsi di nuovo e ricambiare il favore. Michael fece a malapena in tempo ad afferrare la camicia bianca del collega e trascinarlo di nuovo dentro la macchina prima che il proiettile colpisse il vetro.
Luke alzò d'istinto le braccia per coprirsi la testa e chiuse gli occhi, ogni suo muscolo che si contraeva per la paura. Ma non gli successe nulla.
"Vetro antiproiettile" commentò Michael, con un sorriso stupito, osservando l'enorme crepa sul parabrezza. "Hai capito, la signora. Tutto bene?"
Il biondo annuì. "Ci riprovo."
"Non so se è una buona idea, Luke" mormorò l'altro. "Non stai bene, lascia stare."
"Fidati, ce la faccio" protestò lui, nonostante quei brividi freddi gli corresserro lungo la schiena sempre più spesso. Si affacciò di nuovo dal finestrino, stringendo i denti per la concentrazione, e mirò. Stavolta il colpo andò a segno, la ruota posteriore era fuori uso. L'auto iniziò a sbandare ancora di più, e Luke sorrise.
"Grande, Lu, bravo" esclamò Michael. "Torna qui, adesso."
"No!" protestò. "Fammi provare di nuovo."
"Luke, stai esagerando adesso" provò ad avvertirlo. "Lascia perdere."
Il biondo si rifiutò di ascoltarlo, mirando alla ruota anteriore stavolta. Era un bersaglio molto più difficile da prendere, ma il ragazzo non si perse d'animo. Prese di nuovo la mira, e anche stavolta il tiro andò a segno. L'autista della Mustang fu costretto a cercare di rallentare, frenando come meglio poteva, e Luke sorrise. C'era riuscito.
Doveva essersi distratto, però, perché proprio non vide Jackal voltarsi di nuovo verso di lui e sparare un colpo.