𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚠𝚎𝚕𝚟𝚎 - 𝙲𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜

58 5 30
                                    

𝚃𝚑𝚎 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚜𝚞𝚐𝚐𝚎𝚜𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜:
- 𝙼𝚘𝚟𝚒𝚗𝚐 𝚊𝚕𝚘𝚗𝚐 (5𝚜𝚘𝚜)
- 𝙴𝚗𝚍𝚐𝚊𝚖𝚎 (𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚂𝚠𝚒𝚏𝚝)
- 𝚆𝚘𝚔𝚎 𝚞𝚙 𝚒𝚗 𝙹𝚊𝚙𝚊𝚗 (5𝚜𝚘𝚜)
ᴄᴀʟ's ᴄʜᴏɪᴄᴇs:
ᴘᴀʀᴛ 4 ᴏғ "ɪ'ʟʟ ᴀsᴋ ʜᴇʀ ʟᴀᴛᴇʀ ʙᴇᴄᴀᴜsᴇ sʜᴇ's ᴇɪᴛʜᴇʀ ʙᴜsʏ ᴏʀ sʟᴇᴇᴘɪɴɢ, ʙᴜᴛ ɪ ᴡᴀs ʙᴏʀᴇᴅ ᴀɴᴅ ɪ ᴡᴀɴᴛᴇᴅ ᴛᴏ ᴜᴘᴅᴀᴛᴇ ᴛʜɪs ᴀɴʏᴡᴀʏ" (sᴏʀʀʏ ᴄᴀʟ)

"Camere doppie, eh? Va bene, credo si possa fare" annuì Arzaylea, dopo che i ragazzi le ebbero spiegato la situazione. Aveva ancora quel paio di occhiali scuri più grandi di lei e insisteva per non toglierli.
"Perfetto. Io sto con Calum" esclamò Ash, strappando un sorriso al collega.
Michael si voltò verso Luke, accennando un sorriso. "Quindi tu staresti in camera con me, suppongo."
Il biondo annuì. "Sarà... interessante, questo è sicuro."
"Decisamente" aggiunse Arzaylea, storcendo il naso. "E comunque, ricordatevi il protocollo. Niente fuori programma. Mi è stato riferito che qualche giorno fa eravate in una discoteca. Riprovateci e siete fuori appena lo vengo a sapere" concluse, allontanandosi.
"Beccati" sorrise Michael.
"Sarebbe un peccato se uscissimo di nuovo stasera, vero?" propose l'altro.
Il volto del collega si rabbuiò. "Non stasera, Lu. Per il tuo bene, e per il mio" spiegò. Luke aveva già dimenticato che giorno era per lui.
Cinque anni.
"Dai, va' a disfare la valigia. Arrivo tra un attimo" mormorò Michael, portando una mano alla tasca dei jeans.

Non pensava che avrebbe pianto di nuovo. Aveva già pianto la sera prima, poco prima che Luke andasse a parlargli. Pensava di aver esaurito le lacrime ormai.
Eppure quando aveva guardato quella foto era riuscito a malapena ad allontanarsi dalla gente, nascondendosi dietro all'autobus, prima di scoppiare a piangere come un ragazzino.
Cinque anni.
Ogni maledetto giorno aveva riguardato quella foto, illudendosi che la sua Crystal fosse ancora lì con lui. Razionalmente sapeva che non era vero. E sapeva anche che non avrebbe sentito le parole che le stava rivolgendo sottovoce, per non farsi sentire da altra gente. L'avrebbero preso per pazzo, ma non gli importava.
"Ho trovato qualcuno. Mi dispiace, amore mio" mormorò. "Fa malissimo e mi sento uno schifo, anche se so che vorresti che io vada avanti con la mia vita. Ci sto provando davvero. Sono passati anni ormai. Non mi ricordo neanche da dove iniziare per provarci con qualcuno. Ma adesso c'è Luke, e..." sorrise, tra le lacrime. "...e penso che ti sarebbe piaciuto, se l'avessi conosciuto. È bello, bellissimo. Ed è anche simpatico e gentile, e non mi dà la colpa per tutte le cazzate che ho fatto. Mi sento ancora un traditore quando sono con lui" confessò, "ma mi fa stare bene, e... e credo che sia quello che conta. Mi dispiace, amore mio" ripeté, accarezzando la carta lucida della fotografia. "Ti amo ancora. Oggi e per sempre."

"Calum, tesoro mio, amore della mia vita" sospirò Ashton, appoggiato al telaio della porta. "Che diavolo stai facendo?"
L'altro sobbalzò e si voltò verso di lui. "Brutto bastardo, avvertimi quando entri nella stanza. Mi hai spaventato, deficiente."
Ash ridacchiò. "Scusa. Che fai?"
"Il caffè" sbuffò, litigando con la macchinetta. "O almeno ci provo. Vaffanculo."
"Vuoi che ci pensi io?"
"No!" esclamò, riuscendo finalmente a chiudere la macchina. "Voglio fare da solo. Per imparare."
"Come vuoi."
Midnight si voltò di nuovo verso Ash e si mise a sedere sul tavolo. "Tu come mai qui? Devi dirmi qualcosa?"
"È così ovvio?" chiese, lasciandosi cadere su una sedia e appoggiando le braccia sul tavolo.
"Già. Cosa c'è che non va?"
Sospirò di nuovo, appoggiando la testa sulle braccia. "Sono preoccupato per Lu. Continuano ad arrivargli tutti quei messaggi, e... e in quello di ieri c'era scritto qualcosa tipo 'manca poco'. Ha anche detto che uscendo per un attimo gli facilitava l'omicidio. Non è un buon segno."
"E grazie al cazzo che non è un buon segno, tesoro mio" mormorò Calum, calmissimo. "Lo sta minacciando di morte da settimane, ormai."
"Poi in un altro messaggio, dopo l'omicidio Cliffton, aveva scritto -2. Gli unici due che potrebbero mancare sarebbero un finto me e un finto te, oppure Luke e Michael. Gli originali, stavolta."
"Non lo troverà mai uno bello e intelligente e affascinante quanto me" osservò Calum, con un sorriso. "Però hai ragione, la situazione è più grave del previsto."
"Lo so, e non posso farci niente" sbuffò. "È la parte peggiore. Tra l'altro l'unica prova che abbiamo è contro Luke ma lui non farebbe mai niente del genere, e poi aveva un alibi. Dobbiamo ripartire da zero."
Calum sospirò, passando una mano tra i capelli di Blackbird. Erano così morbidi. "Senti, lo so che è un casino, è per questo che voglio cambiare lavoro. Ma tu sei uno delle spie migliori dell'ultimo decennio, e anche quel rincoglionito di Michael è forte, in fondo. Ce la faremo."
Ash alzò lo sguardo sul collega. "Sicuro?"
"Al cento per cento" annuì, giocherellando con i riccioli dell'altro.
"Calum."
"Mhm?"
"Il caffè."
Lui inarcò un sopracciglio. "Cosa?"
"Si sta versando tutto sul fornello. Credo che dovresti spegnere il fuoco."
"Porca troia" borbottò scendendo dal tavolo con un salto. Ashton si ritrovò a sorridere di nuovo.

✰𝚂𝚞𝚛𝚟𝚒𝚟𝚘𝚛𝚜.✰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora