Arrivati alla stazione di Hogsmeade i ragazzi si affrettarono a scendere dal treno scarlatto.
-Primo anno! Primo anno, da questa parte!
Una figura gigantesca si faceva largo fra la folla di studenti. I quattro si avvicinarono a lui e riuscirono a vederlo meglio. Aveva il volto quasi nascosto da capelli lunghi e scomposti e da una barba incolta e aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi che scintillavano come neri scarafaggi. Era alto almeno due volte le persone normali e largo quattro.
Il gigante aspettò che i nuovi studenti si radunassero intorno a lui, dopodiché li condusse in riva al lago. Lungo la costa una ventina di barche dalle dimensioni di uno scafo erano legate al molo con delle corde, ma appena i ragazzi si avvicinarono si slegarono da sole.
-Massimo in quattro su una, capito? - tuonò l'uomo gigante, con voce roca.James, Sirius, Remus e Peter scelsero un'imbarcazione che magicamente cominciò a muoversi verso la riva opposta del lago seguendo le altre barche.
-E tu chi saresti? - chiese James al gigante mentre attraversavano il lago. Nonostante fosse solo sulla sua barca, riusciva ad occupare tutto lo spazio.
-Oh, io sono Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi di Hogwarts. E guardiacaccia, si.
-Mitico! - esclamò Sirius - e dimmi ci sono bestie feroci qui al castello?
-Nel parco no, ma nella Foresta Proibita siamo pieni di centauri, lupi mannari, ragni e altre creature meravigliose - mentre Hagrid parlava gli luccicavano gli occhi, appena visibili fra la barba e i capelli.
-Beh i ragni li ho anch'io in cantina - bofonchiò Remus.
-Oh, no, quelli sono ragni giganti, Aracnidi. Io li conosco, sono brave creature, proprio brave - mentre parlava osservò il ragazzo e fece un balzo di sorpresa - ma tu sei Remus Lupin! Silente mi ha parlato di te.
-Conosci Silente? - chiese James, ammirato.
-Più o meno. Diciamo che ci siamo già incontrati un po' di volte.
-Wow! - esclamò Sirius.
-Il Platano Picchiatore ce ne è venuto bene su - borbottò Hagrid, parlando sgrammaticato.
-Mitico - sbuffò Remus.
Gli altri si scambiarono uno sguardo confuso.
Navigarono in silenzio sul lago, che rifletteva la luce delle lampade sulle barche.
-Prossima curva, prima vista panoramica di Hogwarts! - li informò il gigante.
Ci fu un coro di -Wow! - da tutti i ragazzi e fu poco da dire.
Hogwarts era il più grande e bel castello che James avesse mai visto, con quattro torri che si innalzavano verso un cielo pieno di gufi.Al grosso portone di quercia li attendeva una professoressa dall'aria severa. Indossava un cappello a punta verde di velluto, occhiali con una forma semicircolare e un mantello nero.
-Salve professoressa McGrannit - salutò il gigante - questi sono gli studenti.
-Buonasera Hagrid, grazie mille - rispose lei - voi del primo anno seguitemi.
I ragazzi si misero in coda per entrare e la professoressa McGrannitt li condusse in una stanzetta, dove gli chiese di aspettare in silenzio il suo ritorno.
Bisbigli eccitati si alzatono da tutte le parti. Il centro delle conversazioni era lo Smistamento.
-Io scommetto che finirò in Serpeverde - commentò un ragazzo dall'aria arcigna e dai capelli color paglia. Uno studente robusto gli si avvicinò.
-Allora siamo in due - esclamò con voce profonda, porgendogli la mano.
-Serpeverde? - James si mise in mezzo. E finse di sputare a terra, per poi arrufarsi i capelli.
Con sguardo da duro cominciò una sfida di occhiatacce fra i due, finche il ragazzo robusto fu costretto ad abbassare lo sguardo.
James alzò la voce.
-Sono James Potter. E tu chi dovresti essere?
Quello fece un ghigno beffardo, poi rise.
-Potter, eh? Le nostre famiglie non sono tutte rose e fiori, vero?
-Dolhov - Sirius comparve da dietro le spalle di James - tu sei un Dolhov.
-E chi ho il piacere di conoscere? - il ragazzo incrociò le braccia al petto.
-Sirius Black - mormorò con aria di importanza.
Al ragazzo luccicarono gli occhi.
-Black? Ma allora anche tu sarai Serpeverde. Conosco tua cugina, Bellatrix Black, spero che tu sia simile a lei.
-Mi dispiace deluderti - ghignò Sirius -Anzi no, non mi dispisce affatto. Io non sarò Serpeverde. Unico in famiglia.
In quel momento rientrò la McGrannit.
-Per di qua! - li guidò davanti ad un portone di quercia.
-Non appena avrò chiamato i vosti nomi dovrete sistemarvi sullo sgabello davanti a voi e mettervi il Cappello in testa.
Aprì il portone e condusse all'interno gli studenti del primo anno.
Tutti i ragazzi rimasero a bocca aperta, anche chi avevano sentito della bellezza della sala dai genitori fu colti alla sprovvista. La Sala era immensa, illuminata da migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo alla sala c'era un altro tavolo, più piccolo rispetto agli altri, intorno al quale erano seduti gli insegnanti. Qua e là, tra gli studenti, i fantasmi punteggiavano la sala come velate luci argentee. Per evitare tutti quegli occhi che li fissavano, James alzò lo sguardo in alto e vide un soffitto di velluto nero trapunto di stelle.
-È tutta una magia il soffitto. L'ho letto in "Storia di Hogwarts" - disse Remus, davanti a lui.
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James Potter: la Leggenda del Malandrino
FanfictionI signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso Consiglieri e Alleati dei Magici Malfattori sono fieri di presentarvi LA MAPPA DEL MALANDRINO "GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI" LA LEGGENDA DEL MALANDRINO {James Potter} {Sirius Bla...