25. Hogsmeade

988 78 14
                                    

Quando James aprì gli occhi la luce del sole mattutino illuminava la stanza. Riusciva a vedere la palla di fuoco che saliva verso il cielo attraverso la finestra. C'era un tempo splendido, peccato che ad Hogwarts nessuno avrebbe potuto goderne poiché quel giorno si sarebbero tenuti gli esami di fine anno.
James distolse lo sguardo dal sole abbagliante e osservò l'orologio. Adesso erano davvero le sette e mezzo. Si alzò con calma e comincio a vestirsi. Remus, nel letto di fianco al suo stava rileggendo ancora una volta il libro di Difesa Contro Le Arti Oscure.
Inforcò gli occhiali e si voltò verso Sirius che dall'altra parte della stanza stava lottando contro la sua maglietta scarlatta con lo stemma di Grifondoro, che non riusciva ad indossare.
-Sir io vado a fare colazione, vieni?
-No devo ancora pettinarmi, ci metterò un po' - rispose.
-Rem? Pet? - chiese James.
Remus disse chiaramente che non avrebbe lasciato la stanza finché non avesse finito di ripetere Difesa Contro Le Arti Oscure, mentre Peter non si era ancora svegliato.
James tirò un cuscino in faccia al ragazzo per svegliarlo poi uscì dalla stanza.
Mentre passava in Sala Comune di fermò davanti all'antico specchio appeso alla parete rossa e oro.
Aveva profonde occhiaie che gli contornavano gli occhi color nocciola.
Probabilmente erano state causate dall'essersi svegliato alle sei di mattina per colpa di Remus.
Si accorse solo in quel momento di quanto gli fossero cresciuti i capelli negli ultimi mesi: i suoi ricci ribelli arrivavano quasi alle spalle. Forse era il caso di tagliarli.
Distolse lo sguardo dallo specchio in tempo per vedere una chioma rossa attraversare il passaggio dietro al quadro.
Si incamminò lentamente in quella direzione. Gli esami sarebbero iniziati alle 8.30 anche se lui e Sirius avevano detto a Remus che sarebbero cominciati mezz'ora in anticipo.
Uscito dalla Sala Comune il corridoio era vuoto apparte per lui e la ragazza dai capelli rossi.
-Evans! - esclamò, accelerando il passo per raggiungerla.
Lei si voltò lentamente nella sua direzione e incrociò gli occhi con i suoi. Per attimo si perse in quei pozzi verdi, ma poi distolse lo sguardo.
-Ciao James - lo salutò. La sua voce tremava in un modo quasi impercettibile.
James si avvicinò ancora di più e ricominciò a fissarla negli occhi.
-Ehi Evans, che ti succede? - il suo tono non era arrogante come sempre quando si rivolgeva a lei o ai suoi amichetti di Serpeverde. Era più cauto, come se cercasse per una volta di affrontare un argomento serio.
-N-non importa - distolse lo sguardo dai suoi occhi nocciola, ma lui subito con una mano le afferrò il volto e la costrinse a guardarlo.
-Evans, Lily...puoi parlarmi se vuoi. Prometto che non dirò niente. Neanche a Sirius.
-Non mi fido di te Potter.
-Puoi farlo invece.
Per un interminabile istante restarono in silenzio, guardandosi semplicemente negli occhi. Poi la ragazza sospirò e cedette.
-Credo...credo che Severus mi stia nascondendo qualcosa. Qualcosa di importante. Lui non l'aveva mai fatto con me, non mi aveva mai nascosto niente. Ma da qualche settimana passa molto più tempo nei sotterranei con un altro gruppetto di ragazzi più grandi e non so che cosa stia facendo. Credo che voglia passare dalla parte di quel nuovo Mago Oscuro di cui ultimamente si parla. I-io ho tanta paura per lui.
James rimase in silenzio un istante per riflettere sulle sue parole.
-Lily non credo che Voldemort sia così stupido da arruolare un ragazzino del secondo anno. Mocc...Piton, qualsiasi cosa stia facendo, penso che non c'entri nulla con lui. Si, magari vogliono fare qualcosa di brutto, ma non preoccuparti per la sua vita. Non penso sia così stupido da contattare un Mago Oscuro.
Lily abbassò lo sguardo e annuì.
In quel momento si sentì un forte rumore provenire da dietro il quadro della Signora Grassa, che in quel momento non c'era.
James tolse la mano dalla guancia della ragazza e si incamminò verso il quadro.
Non si voltò per guardarla, ma sentì i suoi passi farsi sempre più lontani.
Il quadro si aprì e uscirono Sirius e Peter.
-Maledizione Pet! Ti avevo detto che passavo prima io - esclamò Sirius.
-Scusa...
Entrambi alzarono lo sguardo e videro James fermò davanti a loro.
-Ja! Ma cosa ci fai qui? - domando Sirius.
-Io stavo...stavo ripetendo Storia Della Magia.
-Hai già fatto colazione?
-Non ancora. Andiamo?
James, Sirius e Perer si incamminarono verso le scale e scesero in Sala Grande.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora