22. Un "Piccolo Problema Peloso"

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James non era pronto ad affrontare Remus, dopo che Sirius e Peter se ne furono andati. In un certo senso sentiva che ciò che aveva fatto li avrebbe uniti ancora di più, se solo fosse sopravvissuto allo scontro.
Con uno scatto d'ira afferrò il pezzo di metallo che avevano usato per bloccare il buco e colpì il Lupo Mannaro con tutte le sue forze in un occhio.
-Non voglio farti male Rem, ma non mi lasci scelta - sospirò conscio del fatto che Remus non lo avrebbe ascoltato. Il Lupo si allontanò con uno scatto, per poi tornare a graffiare le pareti di legno indurite.
-D'accordo - bofonchiò James - questo non funziona. Stupeficium!
Non aveva mai provato quell'incantesimo in un momento così cruciale, ma fortunatamente un getto di luce rossa scaturò dalla bacchetta e colpì il Lupo nell'occhio.
Il Lupo si allontanò con uno scatto e uscì dalla Stramberga Strillante. Sarebbe tornato, James ne era certo, ma al momento era al sicuro. Uscì dal buco e attraversò di corsa la stanza fino alla finestra dove adesso si apriva un enorme passaggio grosso come Hagrid.
James, indeciso sul da farsi, scelse di uscire. Probabilmente gli sarebbe costata la vita, ma i suoi amici avrebbero avuto maggiori possibilità di sopravvivere. Si arrampicò giù dalla finestra e cominciò a correre nell'oscurità.
Hogsmeade era illuminata da tetri lampioni, e da quella distanza più che rassicurare James servivano ad aumentare l'inquietudine. Si distingueva il profilo del castello e delle torri nel cielo, così James si mise a correre in quella direzione.
Non pensò a niente, solo a più veloce che poteva. Solo quando udì un ululato in lontananza si fermò. Grazie alla luna piena riuscì a vedere il Lupo Mannaro che correva nella sua direzione veloce come il vento. Hogwarts era lontana, non sarebbe mai arrivato in tempo fino al castello.
Preso dalla disperazione cominciò a correre verso l'albero più alto e più vicino. Il Lupo ululava, ed ogni volta era sempre più vicino. James accellerò e poi rallentò quando fu vicino all'albero. Afferrò un ramo e si sollevò con la forza da terra. Accavallò una gamba e si issò su. Cominciò a salire sempre più in alto. Fece cadere un nido di uccelli, ma non gli badò. Arrivò più in alto che potè e si fermo solo quando sentì il ringhiare del Lupo sotto di lui.
Solo in quel momento si rese conto della scelta stupida che aveva fatto. L'albero era alto, ma sembrava malato ed era molto sottile.
Per un istante penso di essere morto. Il Lupo cominciò a spezzare rami e a spingere l'albero in una direzione. Cominciò a saltare, sempre più in alto. Gli artigli arrivavano a pochi centimetri dalle gambe di James. Un ramo si spezzò, e lo colpì in fronte, lasciamdo un lungo taglio da cui cominciaro ad uscire fiotti di sangue caldo. Con un balzo molto più slanciato il Lupo riuscì a salire di qualche ramo. Stava per raggiungerlo, lo avrebbe colpito, poi morso oppure ucciso a sangue freddo. Poi, all'improvviso un altro ululato, molto più forte di quelli di Remus. Così forte che rischiò di cadere dall'albero dallo spavento. James cercò di non prendere in considerazione l'idea che ci fossero due Lupi Mannari nel parco di Hogwarts. Il Lupo-Remus smise di spingere. Si voltò verso la fonte del rumore, e rispose con un altro ululato, che al confronto sembrava l'uggiolio di un cagnolino. Poi scomparve nel buio della notte.
James non abbassò la guardia e non scese dall'albero. Se fosse stato necessario sarebbe rimasto lì fino al giorno seguente. La ferita sulla fronte era grave, ma James si impose di non scemdere dall'albero. Probabilmente non sarebbe neanche riuscito.

-Bombarda Maxima! - urlò. Solo che non successe niente.
-Così non va - sbottò Sirius, deluso - Bombarda Maxima. Bombarda Maxima! BOMBARDA MAXIMA!
Niente. Neanche un minuscolo pezzo di terra si mosse.
Si sedette a terra, vicino a Peter.
-Forza, Sirius! Devi farcela... per James!
-Non ci riesco Pet.
Sirius sospirò. Appoggiò la testa sulle ginocchia e cominciò a pensare ad altri incantesimi che avrebbero potuto aiutarli, ma non gli venne in mente niente.
-D'accordo, se uno non funziona, proviamo insieme - decise Sirius, e con sua grande sopresa Peter si alzò subito.
-Cavolo ragazzo, cosa ti è successo? - esclamò, facendo arrossire Peter.
Sollevarono le bacchette e le puntarono sopra alle loro teste.
-Uno - cominciò Peter - due...TRE!
-Bombarda Maxima!
Due raggi di luce bianca scaturarono dalle bacchette e colpirono il soffitto di terra sopra le loro teste, che esplose.
Peter e Sirius si rifugiarono in fretta e furia lontani dall'ingresso. Il buco non era molto grande,  e si vedeva solo se ci si avvicinava bene al Platano Picchiatore, che cresceva sopra.
Sirius e Peter uscirono dal nascondiglio. L'aria era piena di polvere e di terra che ricadeva sul pavimento fangoso. La roccia che prima si trovava in mezzo alla strada si era sollevata da terra, e ora era appiattita contro il muro, creando un'uscita verso l'esterno. Sirius si arrampicò per primo. Dovette mettersi in ginocchio perché il soffitto era troppo basso. Uscì dalla galleria e si ritrovò circondato dal buio della notte. Peter, dietro di lui, stava uscendo faticosamente dal buco.
-Accidenti, deve essere notte fonda - sussurrò il ragazzo, una volta fuori.
-Probabilmente se non ci uccide Remus lo farà Silente - borbottò Sirius.
-Che si fa adesso?
-Accidenti è vero, mi ero dimemticato del guaio in cui si è cacciato James! - esclamò Sirius - vediamo... ho letto un libro sui Lupi Mannari durante le vacanze di Pasqua, fammi pensare.
-Forse dovremmo semplicemente andare da Silente. Lui saprà cosa fare - propose Peter.
-No, Silente non c'è. Ho sentito dire dalla McGranitt che è al Ministero per richiesta del Ministro. Andiamo verso Hogsmeade.
Peter riluttante si mise a camminare dietro Sirius, quando udirono un ululato forte e chiaro che li fece ghiacciare.
-Oh, no! James! - esclamò Sirius, e si mise a correre.
-Aspetta! - urlò Peter, ma il ragazzo non si fermò.
Si bloccò solo al secondo ululato. Il Lupo era molto più vicino di prima. I due ragazzi decisero di nascondersi dietro ad un cespuglio mentre improvvisavano un piano.
-Se solo avessi letto il libro con più attenzione...cosa distrae i Lupi Mannari dalla loro caccia? Aiutami Peter! Peter!
Il ragazzo era balzato fuori dal cespuglio e teneva la bacchetta sulla gola.
-Peter cosa...
-Sonorus! - esclamò. Poi emise un ululato, amplificato dall'incantesimo, così forte e verosimile che tutta Hogwarts e tutta Hogsmeade si sarebbero svegliati con il terrore dipinto sul volto.
-Peter sei matto? - esclamò Sirius, terrorizzato.
Peter non ci badò. Dopo aver fatto tornare la voce normale si voltò e cominciò a correre verso Sirius.
-Scappa! - urlò. Sembrava più terrorizzato dell'amico. Lo afferrò per un braccio e cominciò a trascinarlo in direzione di Hogwarts, finchè anche l'altro Grifondoro cominciò a correre.
Il castello era più vicino di quanto avessero immaginato. Ripercorsero il sentiero in discesa fino al portone di quercia. Prima di aprirlo Sirius gettò un occhio alle sue spalle. Ad un centinaio di metri una grossa creatura nera come la notte stava correndo verso di loro. Spalancò la porta ed entrò come un fulmine, seguito da Peter. Proprio mentre stava chiudendo la porta vide due occhi meri e profondi ad un palmo dal suo volto. Poi la porta si intererpose fra i due, assicurando la salvezza dei due ragazzi.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora