11. Scherzi e sorprese

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-Potter! Potter! - una voce chiamò James Potter, che stava per entrare nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Mancava solamente un mese alla fine della scuola.
Il ragazzo si girò e ci mise un attimo a capire che lo studente che aveva conosciuto da qualche settimana era Martin Baston.
-Martin! Ci sono novità? - chiese sul punto di scoppiare dalla curiosità.
-L'ho detto alla McGrannitt. Per lei va bene, ma deve ancora parlare con il Preside - disse - spero che accetti.
-Fantastico, ci vediamo dopo che adesso abbiamo lezione - James cercò di nascondere l'emozione ma il risultato fu uno squittio all'ultima parola.
Mentre Baston si allontanava James raggiunse Sirius, davanti alla porta dell'aula.
-Novità?
-Ti spiego dopo.
I ragazzi entrarono nella classe e scoprirono che il professor Judd stava già spiegando.
Quando i due attraversarono l'aula per raggiungere gli unici due posti liberi, l'insegnante se ne accorse.
-Potter e Black bene bene, il terzo ritardo in una settimana. Sapete darmi una spiegazione?
-Oh, beh - tentarono - sa Sirius è caduto nel buco sulle scale e si era incastato, così abbiamo detto a Nick di chiedere aiuto, ma non è arrivato nessuno per un bel po'.
-Tutte e tre le volte?
-Tutte e tre le volte - confermarono insieme.
-Cinque punti in meno a Grifondoro per questa idiozia e dieci in meno perchè siete in ritardo - annunciò severo il professor Judd - e adesso prende le sedie e mettetevi a due angoli opposti della classe. Non vi potrete scambiare parole.
Terribilmente arrabbiati con il professore, i due presero le sedie e scambiarono uno sguardo d'intesa con Peter, che stava ridendo sotto i baffi.
James si mise dietro alla cattedra e Sirius in fondo all'aula, ma in un posto dove riusciva a vedere l'amico.
A metà lezione, mentre il professore parlava degli Inferi, James alzò il braccio. Era il segnale.
-Scusi professore mi chiedevo se mi poteva rispiegare meglio l'ultima parte - sussurrò Peter, abbastanza alto da farsi sentire dal professore.
-Dimmi esattamente che cosa non hai capito, ragazzo - disse Judd avvicinandosi.
-Beh, io - borbottò - non ho capito...
-Le caratteristiche degli Inferi, Peter! - suggerì Sirius da dietro di lui.
-Le caratteristiche degli Inferi - ripetè sicuro ma sussurrando il ragazzo al professore.
-Molto bene ora ti spiego - accettò - ma che ti succede?
-Oh, ho giù la voce - mentì Peter.
James e Sirius si scambiarono uno sguardo d'intesa, prima di accendere e lanciare, uno sotto la cattedra e uno sotto i banchi, due Fuochi d'Artificio del Dottor Filibuster con innesco ad acqua.
All'improvviso, mentre il professore ripeteva a Peter, che ovviamente non ascoltava, le caratteristiche degli Inferi, uno dei due Fuochi d'Artificio scoppiò, subito seguito dall'altro.
-Ma che diav... - il professore non finì la frese perchè fu investito da una Caccabomba di Peter, che ne lanciò immediatamente altre tre.
-Chi. È. Stato - il professore scandì le parole e guardò dritto negli occhi James, che però riusci ad impedire ad una risata di tradirlo.
Al suono della campanella, pochi secondi dopo l'esplosione, i ragazzi uscirono, con la pancia dolorante per le risate, mentre alcuni professori delle aule di fianco entrarono per vedere cosa aveva causato tutto quel rumore.
-È stato fantastico!
-Totalmente fico.
-Lo rifaremo? - chiese Peter.
-Certo! - esclamarono gli altri due, prima di battersi il cinque.
Avevano pianificato tutto, compreso il ritardo in classe per farsi mettere in punizione, sapendo che Baston sarebbe venuto a parlare con James.

Dopo una lunga mattinata di lezioni e compiti, i tre scesero in Sala Grande per pranzo.
-Dopo abbiamo un'ora buca, andiamo a trovare Hagrid? - chiese James, sedendosi al tavolo di fronte a Sirius.
-Gli scrivo una lettera? - Sirius prese in mano una pergamena e una piuma.
Peter e James annuirono mentre guardavano entrare i compagni.
-Siete stati voi a Difesa Contro le Arti Oscure? - Mary McDonald si sedette al fianco di James, di fronte all'amica Lily.
-Vuoi fare l'impicciona e dirlo ai professori, oppure vuoi sapere chi è il tuo fantastico principe dei sogni  che ti ha fatto divertire tanto? - domandò Sirius.
Mary arrossì.
-In...in realtà volevo...nessuno dei due - balbettò.
-Dal modo in cui parli sembra la seconda - osservò James con una risatina - comunque si, siamo noi tre - indicò se stesso, Sirius e Peter - i tuoi impavidi cavalieri.
-La state mettendo in imbarazzo - dichiarò Lily ridendo sotto i baffi.
-Oh, no, le stiamo facendo scegliere - ridacchiò Sirius.
-Chi è il tuo principe azzurro, cara Mary? - James le si fece più vicino.
Mary prese un gran respiro.
-Direi più che altro che vi ho posto questa domanda per sapere chi sono gli idioti che durante le lezioni si divertono a fare i cretini - disse d'un fiato.
I tre rimasero delusi, mentre Lily battè il cinque all'amica.
Mentre le due si allontanavano li raggiunse Baston, con gli occhi che scintillavano.
-Potter! Potter ce l'abbiamo! Abbiamo il permesso! - gridò - sei in squadra.
James lo guardò meravigliato e senza parole, poi urlò di gioia e batte il cinque a Sirius e Peter.
-Ce l'hai una scopa, Potter?
-Scrivo subito ai miei - rispose con gli occhi fuori dalle orbite per la felicità.
-Perfetto. Il prossimo allenamento è fra due giorni alle sette di sera, non mancare - Martin si allontanò per sedersi con i suoi amici.
-Sirius mi presti la tua piuma? Io l'ho lasciata nella Sala Comune.
Mentre Sirius tirava fuori la piuma d'aquila, James prese un foglio di pergamena.
Dopo averlo scritto lo rilesse due volte.
Cari mamma e papà,
Ho una notizia favolosa. Mi hanno preso nella squadra di Grifondoro come Cercatore. Mi potreste mandare con il mio gufo, Curry, la Comet? Grazie mille.
Un abbraccio, James.
-Dici che va bene? - chiese James a Sirius.
-Dico che chiamare un gufo Curry sia la più grande idiozia del secolo - annunciò Sirius - magari chiedi a tua madre un piatto di salsa al curry e lei ti cucina uno stufato di carne del tuo gufo Curry con salsa fatta con il tuo gufo Curry. Non è una bella cosa mangiare il proprio animale domestico, non trovi?
Dopo che James e Peter risero fino a cadere dalle panche, uscirono dalla Sala Grande.
-Scusami Sirius - disse ironico - il prossimo gufo che avrò lo chiamerò Peach, meglio?
I ragazzi vicino a loro risero, mentre Sirius si avvicinava a James, il naso che sfiorava il suo.
-Scusate, se volete davvero sbaciucchiarvi sarebbe il caso che vi mettiate in un angolo appartato - commentò Peter.
Sirius lo guardò interrogativo, poi si accorse di quello che stava facendo.
-Oh, giusto - arrossì leggermente - stavo notando che ti sono cresciuti parecchio i capelli.
-E per dirmelo avevi bisogno di baciarmi? - rise James.
-Ma io non ti ho baciato!
-Era ironico Sir - disse Peter ridendo.
Passarono il pomeriggio da Hagrid raccontandogli storielle divertenti, come quando Peter aveva decapitato il suo pupezzetto perchè lo aveva stretto troppo quando James aveva trasfigurato la sua pantofola in una tarantola, o come quando una ragazza del secondo anno di Corvonero aveva finto di cadere su Sirius per baciarlo, ma si era impigliata in un quadro.

Il giorno dopo, a colazione, l'attenzione di tutta la Sala Grande fu attirata da un'enorme pacco che atterrò di fronte a James.
-Ma che cavolo...? - esclamò con una fetta di pancetta in bocca a metà.
-È la scopa Ja! - gridò Sirius.
-Giusto, la apro subito.
-C'è un biglietto - Peter indicò un foglio attaccato alla zampa del gufo.
-Curry! - esclamò James, porgendogli una fetta di pancetta.
Era un bel gufo, con un portamento elegante, le piume rossicce, e con sfumature marrone chiaro.
Il gufo beccò affettuosamente la mano di James, prima di ingoiare il cibo.
James scartò il pacco. Ma questa non è la mia Comet! La mamma deve averla scambiata com una delle altre scope.
-Ma che dici, James? - chiese Sirius dubbioso - è troppo bella per essere una di quelle che abbiamo usato in vacanza.
James la scartò del tutto e rimase senza fiato.
-Ma questa è...non ci credo...è la Nimbus 1993! Deve essere costata un sacco, è appena uscito il modello.
-Leggi il biglietto - consigliò Peter meravigliato.
Il ragazzo prese la lettera.
-Caro James,
Come state tu, Sirius, Remus e Peter?
Credo che hai notato la novità, la scopa è un regalo da parte dei nonni per Natale, in ritardo di qualche mese, ma dato che vivono in California hanno dovuto attendere parecchio prima di potercela spedire.
Complimenti per l'ammissione in squadra, siamo certi che sarai un ottimo Cercatore.
Con affetto, mamma e papà.
I tre rimasero in silenzio. Le parole della madre aleggiavano nell'aria, cariche di dolore. Come state tu, Sirius, Remus e Peter?
-Non glielo hai detto? - domandò Sirius dopo un po'.
-Perchè, te lo hai fatto?
-No, non ho detto niente. Hai intenzione di dirglielo o le mentirai?
-Non posso dirglielo. Poi mi chiederebbe il motivo, e io cosa le dovrei rispondere?
In quel momento entrarono Lily e Remus, che si sedette proprio di fronte a Sirius.
Il ragazzo li osservò in silenzio, vedendo i loro sguardi tristi, poi guardò la scopa sul tavolo.
-Come potete ess... - era la prima volta che gli parlava da mesi. Si interruppe quando il suo sguardo cadde sul foglietto adagiato sopra alla scopa. Lesse le prime righe e capì.
-Come potete essere cosa? - chiese Sirius brusco, ma quando James gli tirò un calcio sotto il tavolo borbottò velocemente un scusa.
-Nessun problema - borbottò cortese Remus.
-Rem, vorremmo dirti una cosa - esclamò James - tutti e tre.
Peter e Sirius lo guardarono con un cipiglio interrogativo. Era chiaro che non era programmato.
-V-veramente dovrei andare adesso - balbettò.
-Sei appena arrivato - gli dece notare Sirius.
-D-d'accordo - si arrese - ma fate in fretta.
-Volevamo dirti scusa. Non avremmo dovuto impicciarci nei tuoi problemi. Tutti hanno dei segreti che nascondono anche agli amici. Potremmo fare finta che non sia successo niente e ricominciare da capo. S-se vuoi, ovvio - aggiunse alla fine.
Il ragazzo li osservò tutti e tre per qualche istante e alla fine sorrise.
-Possiamo tornare ad essere amici come prima, ma non voglio dimenticare ciò che è successo, e neanche questi mesi che ho passato da solo e in parte con Lily. Mi ricordano come dovrei stare veramente. Circondato da solitudine. Proprio come quelli come me.
-Quelli come te? - domandò James curioso.
Remus impallidì.
-Io non...io non intendevo niente.
-Va beh, Ja, fara parte del suo piccolo segreto - intervenne Sirius.
Mentre i quattro, di nuovo insieme, uscivano dalla Sala Grande, si lasciarono sfuggire un sospiro di sollievo. Tutto era tornato al suo posto, e loro erano di nuovo amici.
-Eih! - un urlo li fece voltare.
Lily Evans stava correndo verso di loro.
-Va bene che siete tornati amici come prima, ma Rem, cerca di non dimenticarmi come ha fatto ieri Sev con le mutande.
-Mocciosus ha...ha dimenticato di mettersi le mutande? - James tentò inutilmente di fermare le lacrime che cominciarono ad uscirgli degli occhi.
-Senti non dirlo in giro - lo supplicò la Evans.
I cinque ragazzi si guardarono, prima di scoppiare a ridere, tanto che Sirius rischiò di cadere a terra.
-D-d'accordo Lils cercherò di n-non dimenticarti come...come - tentò di dire Remus, ma non riuscì a finire la frase perchè scoppiò nuovamente a ridere.

***
Ciao ragazzuoli miei
Volevo prima di tutto ringraziarvi per aver raggiunto 1K letture. Graaazie davvero.

Poi volevo dirvi che probabilmente non scriverò per un po' perchè devo andare in vacanza per tre settimane, quindi sarà dura scrivere. Scusate, perdonatemi e non smettete di leggere che non sono scomparsa

Ultima cosa...apprezzo molto commenti sia positivi che negativi alla fine dei capitoli, che mi possono aiutare a migliorare gli aspetti negativi della storia e a rendere ancora più belli quelli positivi.
Grazie di nuovo a tutti voi, un bacio

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora