14. La chiave

1.2K 125 16
                                    

Il giorno dopo l'arrivo ad Hogwarts, James si svegliò con il sorriso sulle labbra. Si alzò dal letto chiedendosi perchè provava quella strana felicità. Cercò di ricordarsi gli avvenimenti del giorno prima, ma era troppo stanco per ricordarsi tutto. King Cross, un duello, ma contro chi? Sirius...no Piton! O forse entrambi, si. Un sorriso meraviglioso, ma di chi era? Aspetta... Lara, no! Luna...Lyra! Un bacio appassionato...si! Ma aveva bevuto? Non si ricordava niente...
Con questi pensieri in testa cominciò a vestirsi. Prese la divisa di Hogwarts nuova di zecca, con il cappuccio rosso all'interno, del colore di Grifondoro. Mise in tasca la bacchetta e inforcò gli occhiali. Si scompigliò i capelli e raggiunse lo specchio appeso alla parete. Si diede una rapida occhiata e sistemò meglio i capelli, o per meglio dire, li spettinò ancora di più. Controllò l'orologio accorgendosi che era molto più presto di quanto avesse immaginato.
Si mise a fare un giretto per la stanza osservando i poster degli amici e le fotografie appese sulla parete di fianco al letto. Sulla sua parete erano appesi due poster del capitano degli International Quidditch, la sua squadra preferita, una fotografia dei Malandrini delle vacanze natalizie dell'anno scorso e un poster con lo stemma di Grifondoro su uno sfondo giallo e scarlatto.
Si spostò vicino al letto di Sirius. Lui aveva appeso le pagine di alcuni giornali babbani che mostravano modelle in costume o con l'intimo. Aveva il poster della squadra completa dei Cannoni di Chudley e una foto autografata dal Cercatore. La parete di Peter era quasi vuota. Aveva appeso solamente un poster degli IQ e una striscia scarlatta con scritto Grifondoro in giallo. Lo spazio vicino al letto di Remus invece era pieno.
Aveva tre poster di squadre e giocatori di uno strano sport babbano chiamato calcio e uno di un gioco ancora più strano chiamato basket. Appiccicati subito sopra aveva alcuni poster di giocatori di Quidditch sulle scope che salutavano il pubblico intorno a loro. Al centro della sua parete aveva un calendario. James notò che un giorno del mese di settembre era cerchiato. Girò qualche altra pagina e vide che per ogni mese aveva cerchiato un giorno. Cercò di trovare un filo logico ma non riusciva a capirci niente. Erano giorni diversi in tutti i mesi. Lasciò perdere e guardò l'ultimo poster che rappresentava un lupo grigio che ululava con la luna di sfondo. Doveva essere di qualche rivista babbana perchè l'immagine non si muoveva.
Un movimento improvviso di Sirius gli fece fare un balzo indietro, come se stesse facendo qualcosa di proibito. Tornò al suo letto per cinque minuti, riflettendo sul significato del calendario. Probabilmente era la chiave per scoprire il segreto di Remus, eppure non ci capiva niente. Era sempre stato bravo a scovare soluzioni simili a queste con i numeri, eppure non ritrovava fili logici sensati. Decise che ne avrebbe parlato più tardi con Sirius.
Quando anche gli altri si svegliarono, però, non trovò il tempo per dirglielo e se ne dimenticò.
Prima che un briciolo di pensiero sulla chiave potesse passargli per la mente passarono due mesi.

-SIRIUS! - una mattina di metà novembre James richiamò il ragazzo, furibondo - che diavolo hai fatto ai miei capelli?
Il Malandrino accorse velocemente vicino all'amico, davanti allo specchio, cercando di nascondere un ghigno.
-James! Cos'ho fatto ai tuoi capelli?
-Prova a dirmelo te! Sono gialli, capito? GIALLI!
Sirius guardò indifferente i capelli del suo migliore amico. La pettinatura era la stessa, ma si erano improvisamente schiariti fino a diventare giallo fosforescente, molto diverso dal biondo.
-Oh.
Una risata risuonò da un angolo della stanza.
Remus comparve all'improvviso dalle tente del suo letto a baldacchino con addosso solo i boxer, mostrando un accenno di muscoli e lunghe cicatrici bianche su tutto il petto.
James parve dimenticarsi un attimo del suo problema alla vista del torace dell'amico.
-E quelle da dove arrivano?
Il sorriso di Remus vacillò.
-Ma come non le hai mai viste in un anno che siamo stati nello stesso dormitorio?
-Ehm...no? - rispose dubbioso.
-Poco prima di venire a scuola mio zio è impazzito per aver visto un gramo, sai, i cani neri presagio di morte. Io ero a casa da solo e lui è arrivato e mi ha pugnalato con un coltello da cucina, poi si è suicidato. Sono finito al San Mungo.
James non era del tutto sicuro che quella storia fosse vera, ma non insistette.
Scesero a fare colazione poco dopo. Alcuni ragazzi guardavano James divertiti, ma lui non capì il motivo. Se ne ricordò appena prese in mano il cucchiaio d'argento per bere il succo di zucca.
Guardò un istante il suo riflesso, ma una luce gialla copriva parte del suo volto. Con orrore si ricordò dei suoi capelli fosforescenti.
-SIRIUS! - la sua voce risuonò in tutta la Sala Grande, facendo scendere il silenzio. Parecchi studenti si voltarono verdo di lui divertiti, ma James aveva occhi solo per Sirius.
-Sistemami i capelli. Ora.
Una voce mielosa lo fece distrarre.
-Io ti trovo perfetto anche così.
James si voltò, e ancora una volta immaginò di avere davanti una ragazza dai capelli rossi. Dei capelli castani, però, lo fecero tornare alla realtà, e si ritrovò Lyra in braccio, come succedeva quasi tutte le mattine ormai.
-Come sta il mio Principe Azzurro?
-Una meraviglia - rispose ironico.
-Te lo tiro io su il morale.
Avvicino le labbra alle sue per sfiorarle. James vide parecchie ragazze voltare la testa, gelose.
Si concentrò solo su Lyra. Arrotolò una ciocca dei suoi capelli intorno al dito e la lasciò andare.
-Me lo dai un bacetto? - la supplicò facendo gli occhi dolci.
-Solo perchè me l'hai chiesto - sorrise.
Le loro labbra si schiusero le une sulle altre e James si lasciò trascinare lontano dal mondo e dalle persone intorno a lui.
-Potete evitare di spogliarvi in pubblico? - la voce di Sirius, parecchio irritata gli fece aprire un occhio.
Si staccò incerto da Lyra e si accorse che le stava sollevando la maglietta. Fortunatamente l'aveva alzata poco e solamente Sirius se n'era accorto. Rosso in volto la tirò giù e fece sedere Lyra al suo fianco.
Mary McDonald, Lily Evans e Amelia Brown stavano entrando in quel momento nella Sala Grande a braccetto. James vide Piton nel tavolo davanti a lui che si alzava e faceva cenno a Lily di avvicinarsi. Il suo umore sprofondò a terra quando la ragazza con un sorriso si staccò dalle amiche per raggiungerlo.
Mary e Amelia si incamminarono per raggiungere i posti liberi vicino a Sirius, che divenne leggermente più rosso. James spospettava che il suo amico avesse una cotta per Mary.
La ragazza lo richiamò, timida.
-Possiamo sederci vicino a te?
-Oh, si! Non mi sono mai sentito così solo - esclamò Sirius lanciando un'occhiataccia a James.
Mary rise e si sedette quasi attaccata a lui.
-Potrei farti compagnia... - bisbigliò maliziosa.
-Oh, ehm, perchè no? - Sirius fece una risata isterica.
James venne in soccorso dell'amico.
-Sir, io vado in Sala Comune a finire quel tema di Trasfigurazione, se vuoi farlo con me vieni ora, perchè è parecchio complicato...ma se non vuoi lo farò da solo - James si alzò dal tavolo, subito seguito da Sirius.
-Sicuro che lo faccio con te!
-Splendido! - esclamò - ragazze ci vediamo a lezione.
Dopo aver salutato Amelia e Mary, che era rimasta parecchio delusa, diede un veloce bacio sulla guancia di Lyra e si diresse verso il portone di quercia.
-È rimasta parecchio delusa, vero? - James prese in giro l'amico.
-O stai zitto, Potter.
-Aaaahh, quindi ora io sarei il tuo povero elfo domestico? Non prenderò mai ordini da te, Black.
-Mi sembri Kreacher - sbuffò Sirius.
-Che ti ha fatto di male quella povera creatura?
-È nata! - Sirius sbuffò di nuovo.
Arrivati davanti al quadro della Signora Grassa si fermarono ansimando per le sette scalinate che avevano fatto.
-Qual'era la parola d'ordine?
-Platano Picchiatore.
-Esatto! - esclamò la Signora Grassa.
Quando furono dentro alla Sala Comune si svaccarono sulle poltrone davanti al camino, facendo spostare alcune ragazzine del primo anno.
-Sai odio quel Platano Picchiatore che c'è in giardino. È inutile.
-Ho sentito da Rem che l'hanno piantato quando siamo arrivati ad Hogwarts. Magari c'è un passaggio segreto che porta a Hogsmeade.
-Come no! Dovremmo controllare - rispose ironico James.
-Non ora - Sirius sbadigliò - sono talmente stanco che potrei addormentarmi davanti a Ruf.
-Ma tu ti addormenti sempre davanti a Ruf - commentò James.
-Che stai dicendo? È la mia lezione preferita. Si impara a dormire e a morire di noia.
-D'accordo pigrone. Ti accompagno in camera.
Salirono nel dormitorio maschile e Sirius si sdraiò sul suo letto.
-Mi rinbocchi le coperte, mamma?
-Certo piccolo, ti do anche un bacetto.
James si avvicinò a Sirius e tirò via le lenzuola, lanciandole contro la parete del letto di Remus. Tutti i suoi poster e i vari oggetti appesi caddero a terra.
James imprecò e si avvicinò per sistemare.
-Sirius aiutami prima che arrivi Rem.
Il ragazzo si avvicinò e mosse svogliatamente la bacchetta. Tutti i poster spiegazzati si raddrizzarono e volarono fino al muro dove di appesero magicamente al loro posto con scotch invisibile.
-Questo incantesimo non l'ho trovato in nessun libro di scuola - sbuffò James.
-Te lo insegnerò.
Sirius fece per andarsene ma James lo bloccò.
-Aspetta!
-Che succede?
-Mi sono appena ricordato una cosa - il ragazzo staccò dalla parete il calendario di Remus - guarda.
James fece vedere all'amico i giorni cerchiati di ogni mese.
-Non c'è un filo logico... - bisbigliò Sirius dopo aver osservato attentamente i giorni indicati.
-Stavo pensando...potrebbe essere la chiave del segreto di Remus...se solo riuscissimo a capirci qualcosa.
-Senti un po' - riflettè Sirius - domani è uno dei giorni cerchiati, quindi potremmo stare sempre vicini a Rem e cercare di capire che cosa succede.
-Anche di notte?
-Anche di notte.
-Meraviglioso!
-Che cosa è meraviglioso? - la voce di Remus li fece saltare in aria per lo spavento.
Sirius prese il calendario e lo appese velocemente sul muro, mentre James apriva le tendine del letto di Remus.
-Che ci fate sul mio letto, poi?
-Noi stavamo... si beh, ecco volevamo vedere il tuo tema di Trasfigurazione per copiarlo insomma... - inventò James.
Remus alzò un sopracciglio poi sorrise.
-Potevate dirlo prima! Comunque non è nel baule ma sul comodino - indicò un foglio in vista appoggiato sopra alcuni libri di scuola.
-Oh! - escalmò Sirius con un sospiro di sollievo - come abbiamo fatto a non vederlo Ja?
-Non ne ho idea...andiamo a farlo?
-Subito!
-Grazie Rem sei fantastico! - esclamò James, prendendo un foglio di pergamena e la piuma d'aquila.
Scesi di sotto si sedettero in un tavolino vicino al fuoco.
-Dopo lo diremo a Peter?
-Si, almeno facciamo i turni di guardia.
Assonnati presero in mano le piume e cominciarono a scrivere qualche riga sulla pergamena, prendendo spunto dal tema dell'amico, finché Sirius non si addormentò e James si ricordò di una cosa.
-SIRIUS! - esclamò per la terza volta in quel giorno.
Il ragazzo si svegliò si soprassalto.
-Che c'è? - chiese allarmato guardandosi intorno.
-I miei capelli, ecco cosa c'è!
Sirius si mise a ridere.
-Quaso dimenticavo.
-Si, pure io, quasi. SISTEMALI, ORA.
-E se non lo facessi? - borbottò assonnato.
-Ti inseguiro pure in capo al mondo finchè non li metterai a posto.
-Si, padrone.
Sirius si alzò e scappò dietro il divano subito inseguito da James.
-Vieni qui, pazzo di un Malandrino! - esclamò il ragazzo sai capelli gialli.
Per alcuni minuti si inseguirono a vicenda, finchè un prefetto del sesto anno li fece fermare minacciandoli di chiamare la McGrannitt.
I due si sedettero su due poltone improvvisamente stanchi e Sirius fu costretto a cambiare il colore dei capelli di James. Si addormentarono nello stesso momento in cui Remus, nel dormitorio, si accorgeva allarmato che il calendario era in una posizione diversa da quella in cui lo metteva lui di solito.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora