23. Strane rivelazioni

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Quando James uscì dall'infermeria mancava una settimana all'inizio degli esami. Madama Chips l'aveva obbligato a restare a letto per una decina di giorni, perché il taglio aveva fatto infezione. Fortunatamente non era indietro con i compiti perché Remus aveva deciso di farli al suo posto finché non sarebbe uscito dall'infermeria, probabilmente per il sollievo di non averlo ucciso e per scusarsi. Naturalmente a James andava bene così. Quando Madama Chips gli annunciò che poteva andarsene quasi non le lasciò finire la frase: la ringraziò e afferrò rapidamente i regali lasciati dai suoi amici. Caramelle tutti i gusti +1, Cioccorane, qualche Scarafaggio a grappolo e altri tipi, tutti provenienti da Hogsmeade. Poi prese il Mantello dell'Invisibilità, che era nascosto sotto il letto per le sue fughe notturne per incontrarsi con gli altri Malandrini.
Lo indossò senza farsi vedere da Madama Chips e uscì. Era sera tardi, il coprifuoco era già passato e gli insegnanti giravano per i corridoi al fianco dei fantasmi per fare la ronda. James, che non aveva tanta voglia di dormire, si mise a seguire la Sprite al fianco del Frate Grasso e origliò la conversazione.
-...penso che questi siano gli argomenti migliori per quei giovani studenti - stava dicendo il fantasma.
-Mandragore e Asticelli - rifletté la professoressa - si mi pare adatto ai ragazzi del secondo anno. Grazie Frate.
James sghignazzò in silenzio. E così avrebbero dovuto affrontare le Mandragore e gli Asticelli all'esame di Erbologia. Il giorno dopo lo avrebbe detto ai compagni di Grifondoro.
Si allontanò velocemente diretto verso il dormitorio.
Mentre salive l'ultima rampa di scale intravide di sfuggita il Preside e la professoressa McGranitt. Cosa ci faceva Silente a fare la ronda? Con tutte le volte che i Malandrini erano usciti di notte non lo avevano mai incrociato.
Decise subito di seguirli. Chissà che cosa avevano da parlare...
Per un istante James si immaginò il Preside e la McGranitt sposati, e sghignazzò pensando che sarebbero stati la coppia dei più grandi secchioni della storia.
Si avvicinò ancora di qualche passo per riuscire a seguire la conversazione.
-...è fondamentale Minerva. Il Ministro non mi ha voluto ascoltare, ma se lascerà i Dissennatori davanti ad Azkaban puoi star certa che ci sarà presto un'evasione di massa. Inoltre Voldemort sta preparando un esercito di Inferi grande dieci volte quello che Grindelwald aveva preparato. Non possiamo permetterci che altre Creature Magiche passino al lato oscuro.
-Che mi dice dei Lupi Mannari e dei Giganti? - chiese la McGranitt con un tono così serio che spavento James. Poteva immaginare le sue labbra sottili strette così tanto che sembravano un tutt'uno.
-Con i Lupi Mannari non penso che stringerà un patto al momento. Fra qualche anno potremmo chiedere a Remus di cercare di avvicinare alla nostra causa gli altri, ma al momento non oso chiedere. Non voglio che gli succeda qualcosa, inoltre mi sono affezionato al ragazzo. Per quanto riguarda i Giganti, Hagrid si è offerto per convincere quelli che riesce, ma dovremo arrivare prima dei seguaci di Voldemort.
-Quando? Quanto tempo abbiamo?
-Due anni al massimo. Tre se siamo fortunati.
A James mancò il respiro. E così era vero, Voldemort stava diventando il Mago Oscuro più temuto di tutti i tempi.
Non aveva più intenzione di ascoltare il resto della conversazione, così si voltò per andarsene, ma mentre si girava prese dentro con il Mantello un calice appoggiato su un tavolo. Quello cadde a terra con un tonfo sordo, proprio ai piedi dei ragazzo. James si immobilizzò. La McGranitt e Silente si fermarono di colpo.
-Cosa è stato? chiese la professoressa di Trasfigurazione, estraendo la bacchetta. La puntò esattamente mirando il petto di James.
Silente le afferrò il braccio e glielo fece abbassare, poi fissò James negli occhi. Esattamente negli occhi.
-Ah, signor Potter! Vedo che è uscito dall'infermeria. Se non le dispiace vorrei parlarle nel mio ufficio.
James deglutì. Come faceva il Preside a vederlo? Quel Mantello era l'originale, sarebbe dovuto essere invisibile anche alla Morte.
-S-si signore - bofonchiò il Malandrino.
Si tolse il Mantello e lo infilò nella tasca magica della sua felpa con lo stemma di Grifondoro. La McGranitt lo guardò stupita.
-Minerva, se non ti dispiace - disse Silente, e fece un cenno a James, che lo seguì per le scale.
Rimasero in silenzio per tutta la strada, il ragazzo terrorizzato e il Preside fischiettando allegramente. James tirò fuori il Mantello dalla tasca e cominciò a rigirarselo fra le mani, nervoso.
Finalmente Silente si fermò davanti ad un gargoyle di pietra.
-Parola d'ordine? - chiese la statua.
-Grindelwald - disse il Preside tranquillo.
James si chiese come potesse usare il nome del precedente Mago Oscuro come parola d'ordine.
Silente dovette intuire i pensieri del ragazzo - È per non dimenticare gli sbagli che ho fatto in passato.
Cosa che confuse ancora di più il Malandrino.
Il gargoyle di pietra si spostò di lato e una scala a chiocciola comparve alle sue spalle. I due salirono fino all'ufficio e Silente aprì la porta di quercia che portava nella stanza immensa. James era stato nell'ufficio del Preside due volte, la prima quando aveva vinto il premio per aver fatto una splendida partita a Quidditch e la seconda dopo essere entrato nella mente di Voldemort.
Si guardò intorno in cerca della fenice, Fanny, ma non riuscì a vederla. Il suo sguardo cadde su una lunga e affilata spada con l'elsa tempestata di rubini appoggiata sulla scrivania.
Silente dovette capire i suoi pensieri - Oh non farci caso a quella - disse, prendendo in mano com leggiadria la spada - questa è la spada di Godric Grifondoro. Stavo cercando di soddisfare alcune mie curiosità sui suoi poteri.
Silente ripose la spada in una teca di vetro e si sedette sulla poltrona dietro alla scrivania.
-Così sei appena uscito dall'infermeria. Come ti senti?
-Ehm, bene - bofonchiò James, imbarazzato.
Il Preside osservò il ragazzo con i suoi occhi di ghiaccio dietro agli occhiali a mezzaluna.
-Cosa pensi di Remus? Spero che gli resterai accanto dopo aver scoperto il suo piccolo segreto.
-Si, signore. Lo aiuterò come posso.
Silente sorrise soddisfatto.
James non riuscì più a resistere, così espose la domanda che lo tormentava-Professore, quindi Voldemort si sta preparando ad attaccare la comunità Magica?
Il Preside sospirò.
-Tempi oscuri ci attendono. Il potere di Voldemort sta crescendo sempre di più. Al Ministero comincia a regnare il caos, non si sa più chi è rimasto fedele alla comunità Magica o chi è passato al lato Oscuro. Una guerra è inevitabile.
James deglutì.
-Stiamo cercando di radunare più maghi possibili per contrastare la potenza di Voldemort, ma temo che lui vada oltre alle capacità della maggior parte di noi. Ma non preoccuparti al momento, James. Qui ad Hogwarts siamo al sicuro, per ora.
Il ragazzo annuì cupo e osservò il Preside perdersi nei suoi pensieri.
Osservava i quadri dietro il Malandrino. Tutto d'un tratto il suo sguardo cadde sul Mantello che James teneva stretto in mano e per un attimo parve turbato.
-Ma quello è...- il Preside scosse la testa e distolse lo sguardo.
Si alzò in piedi e superò il Malandrino, poi cominciò a camminare avanti e indietro nell'ufficio borbottando parole confuse. James riuscì a cogliere diverse volte la parola Doni.
Dopo parecchi minuti Silente si fermò e si voltò verso James, come accorgendosi in quel momento che il ragazzo era ancora lì in piedi.
Sembrava che stesse per chiedergli qualcosa, ma ancora una volta scosse la testa.
-Beh, ragazzo, il coprifuoco è scattato da qualche ora ormai. Ti consiglio di indossare il... Mantello per tornare.
-Si, signore.
James si avviò verso la porta ma si bloccò davanti ad essa.
-Signore?
-Si?
-Come faceva a sapere che ero lì? - chiese voltandosi.
Silente sorrise - certe volte mi stupisco anch'io di quello che riesco a fare, signor Potter.
James annuì, confuso, e finalmente uscì dall'ufficio del Preside.

Scese rapidamente le scale di pietra e si sistemò il Mantello sulle spalle, lasciando scoperta solo la testa.
-Spero che te le abbia suonate il professor Silente - disse il gargoyle di pietra.
James ghignò.
-Mi dispiace deluderti allora.
Si allontanò di fretta senza lasciare il tempo alla statua di rispondergli, e si calò il cappuccio sulla testa.
Raggiunto il dormitorio salì rapidamente le scale e si infilò nel letto. I Malandrini stavano dormendo, così decise di non svegliarli.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora