James Potter: la Leggenda del Malandrino

26. Per un pelo!

Non potendo correre per il sentiero tutto a zig zag, furono costretti a camminare velocemente. A James sembrarono passate ore quando finalmente giunsero alla porticina sulla schiena della Strega Orba.
-Presto il Mantello! - esclamò Sirius.
Remus, che lo teneva stretto fra le mani, coprì i tre Malandrini.
-Andate, qua ci penso io. Veloci!
I tre annuirono, anche se Remus non poteva vederli, e corsero via.

Il Malandrino rimasto solo si guardò intorno accertandosi che non ci fosse nessuno, poi uscì dalla galleria dietro la statua della Strega Orba e chiuse le porticine dietro di sé.
Lentamente cominciò ad avviarsi verso la torre di Grifondoro, quando vide la professoressa McGranitt correre nella sua direzione. Si fermò, fingendosi confuso.
-Profes...
-Lupin! Cosa credevate di fare a Hogsmeade? È proibito agli studenti al di sotto del terzo anno!
Remus spalancò la bocca.
-M-ma professoressa io non...noi non eravamo a Hogsmeade.
-Non prendermi in giro Lupin! Dove sono Potter, Black e Minus? Non sono ancora tornati dal paese vero? Vi voglio tutti e quattro nel mio ufficio fra cinque minuti.
-Ma professoressa! Noi non...
-Rem! Ecco dove eri finito! - esclamò una voce alle sue spalle.
Il ragazzo si voltò e vide James e Sirius scendere le scale che portavano alla Sala Comune di Grifondoro.
-Salve professoressa. Vieni? Peter ci sta aspettando di sopra, ha detto che vuole finire di controllare se abbiamo messo tutti in valigia.
La McGranitt osservò James e Sirius assottigliando le labbra.
-Dove diavolo eravate? - chiese socchiudendo appena gli occhi.
-Ehm...su nel dormitorio. Perché? - rispose Sirius, fingendosi confuso.
La McGranitt ignorò la domanda.
-E dove siete stati tutto il pomeriggio?
-Un po' giù al lago, in biblioteca, in sala comune - elencò James riflettendo.
-Anche in Sala Grande - aggiunse Sirius - professoressa è successo qualcosa? Cioè dico...è morto qualcuno o qualcosa del genere?
La McGranitt osservò prima Sirius, poi James e infine Remus.
-Tornate subito nel vostro dormitorio a sistemare tutto. Non voglio vedervi ancora in giro fino alla cena, sono stata chiara?
-Si professoressa! - esclamarono in coro i tre Malandrini.
L'insegnante si allontanò scuotendo la testa, mentre i tre Grifondoro risalirono le scale per raggiungere Peter.
-Per un pelo! - esclamò James.
-Perché non eravate nel dormitorio?
-Abbiamo visto arrivare la McGranitt di corsa e ci siamo un po' preoccupati per te. Così io e Ja siamo tornati indietro.
-Peter avrebbe fatto solo casini quindi lo abbiamo lasciato indietro - scherzò James.

Quando raggiunsero il ragazzo nei dormitori si sedettero tutti per terra per mangiare i dolci che avevano comparato.
-Stasera che cosa facciamo? - chiese Sirius, scartando una Cioccorana.
-Intendi a cena? - domandò Peter.
James ghignò.
-Potremmo far...
-Niente! Non facciamo niente! - esclamò Remus - la McGranitt oggi ci terrà sott'occhio tutto il tempo a cena e dopo. Se ci becca probabilmente ci farà espellere!
-Andiamo Rem! È l'ultimo giorno, possiamo divertirci un po' - bofonchiò Sirius, la bocca piena di dolci.
-No Sir, Remus ha ragione - disse James sospirando - questa volta non facciamo niente.
I tre Malandrini lo guardarono increduli.
-Chi sei tu e che fine a fatto il vero James! - esclamò Peter.
Solo Sirius si accorse dell'occhiolino che gli stava mandando l'amico di nascosto.

Pochi minuti prima di scendere a cena James e Sirius si separano dai due amici, dicendo che li avrebbero raggiunti dopo.
-Credi che faranno qualche cavolata? - chiese Peter grattandosi il mento.
-Tranquillo Pet, sono sicuro che questa volta staranno buoni - rispose Remus poco convinto.
Peter annuì.
-Scendiamo a cena?
Insieme uscirono dal dormitorio per raggiungere la Sala Grande, in quella che sarebbe stata l'ultima cena dell'anno.
Quando entrarono dal portone principale il salone era pieno di studenti che chiacchieravano rumorosamente con gli amici. Al tavolo degli insegnanti Silente stava parlando con la professoressa McGranitt e con Vitious. Sembravano parecchio preoccupati, ma Remus e Peter non ci fecero caso.
-Come facciamo a trovare James e Sirius con tutta questa gente?
Remus si guardò intorno, finché non individuò uno spazio sulla panca al tavolo di Grifondoro.
Lo indicò a Peter, poi andarono a sedersi.
Il calice di Silente risuonò qualche minuto dopo e nella sala calò il silenzio.
-Molto bene! Prima di cominciare l'ultimo bacchetto di quest'anno, vorrei annunciare il vincitore della Coppa delle Case...CORVONERO!
Nella sala esplose il caos. Gli studenti del tavolo dei vincitori si alzarono in piedi e lanciarono in aria i cappelli, applaudendo e urlando, mentre negli altri tre partirono urla di frustrazione, soprattutto da parte dei Serpeverde, e qualche applauso dagli altri tavoli.
-Ma come è possibile? - chiese Remus - noi abbiamo vinto la Coppa si Quidditch e fino a ieri eravamo primi.
-Fino a dieci minuti fa vorrai dire - commentò una voce dietro di loro.
James e Sirius presero posto si fianco a loro.
-La professoressa si Divinazione ci ha beccati con i fuochi d'artificio - sussurrò Sirius - ci ha tolto giusto quello che serviva per far vincere Corvonero... secondo me teneva a loro.
-Infatti - James sbuffò - non è giusto. Non ci ha neanche permesso di tenerli.
-Che cosa vi avevo detto ragazzi? Niente scherzi questa sera.
James tirò una pacca sulla spalla di Remus.
-Sai...non ne ha visto uno purtroppo - disse con un ghigno.
-ARRIVA! - urlò Sirius e accese un fuoco d'artificio.
Un missile rosso e oro partì in aria sopra al tavolo degli insegnati, ma Silente, pronto, lo deviò con la mano, facendolo esplodere sotto il soffitto stellato. Un leone gigantesco spalancò la bocca e ruggì, poi esplose e si trasformò in un serpente, poi in un tasso e infine in un aquila.
Un applauso partì dagli studenti, che si alzarono in piedi e lanciarono ancora in aria i cappelli.
Sirius e James lanciarono un'occhiata a Silente, che osservò entrambi un istante, poi sorrise.

Quella sera i quattro Malandrini andarono a dormire stanchi ma felici, per la lunga giornata. Il giorno dopo sarebbero partiti per tornare a casa, dopo un anno di avventure.