6. Lezioni di Volo

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Il giorno dopo Halloween gli studenti si svegliarono stanchi ma eccitati.
Finalmente cominciavano le lezioni di Volo.
James e Sirius si erano svegliati molto prima degli altri due, che non erano molto entusiasti all'idea di volare.

I due migliori amici si diressero verso il campo di Quidditch dopo un'affrettata colazione a base di uova e pancetta.
- Sai, Ja - cominciò Sirius - stavo pensando che è noiosa la vita ad Hogwarts senza qualche farabutto che fa impazzire i professori.
-Sai, Black - rispose James sorridendo - penso che questi farabutti potrebbero essere signori di nome Sirius...
-James...
-Remus...
-E Peter.
Dissero alternando i cori.
- Eih, voi aspettarci magari... - urlò Peter correndo verso di loro seguito da Remus.
Quando li raggiunsero i due proposero l'idea agli altri. Peter ne fu subito entusiasta ma Remus era un po' titubante.
-E se ci espulgono?
- Arriveremo al limite ogni anno senza superarlo - risposero in coro James e Sirius.
Remus ci pensò su.
-D'accordo... - cedette alla fine.
La casa di Serpeverde era gia arrivata, per terra c'erano una ventina di manici di scopa ordinatamemte disposti a file.
L'insegnante si chiamava Madama Cattelan. Era alta, magra, con il mento sporgente e il naso all'insù. Gli occhi grigi scrutavano i ragazzi di Grifondoro appena arrivati.
-Forza ragazzi, prendete posto accanto ad un manico di scopa, su, su! - gli mise fretta.
James abbasso lo sguardo sulla sua scopa.
Era vecchia e alcuni rametti sporgevano formando strani angoli.
Era senza ombra di dubbio una Scopalinda Sette, una delle scope più brutte fra quelle inventate. Lui cavalcava una Comet 260 a casa che al momento era una scopa di alta qualità.

Piton era in piedi di fianco ad una scopa messa piuttosto bene. Dal suo sguardo avido capì che sapeva qualcosa di scope e probabilmete era in gamba. I suoi occhi roteavano in cerca di qualcuno, che finalmente scorse.
Lily stava arrivando saltellando a braccietto con Amelia Brown, una ragazza di Grifondoro piuttosto carina.
Quando la giovane vide Piton si staccò dall'amica e corse verso di lui, il quale sorrideva.

Quando tutti gli studenti arrivarono Madama Cattelan disse - Stendete la mano destra sopra la vostra scopa e dite 'su!'
Ci fu un coro di - SU , ma solo poche scope salirono. James e Piton erano fra quelli.
Gli altri erano una ragazza di Grifondoro di nome Vaness, che James conosceva solo di vista, e un Serpeverde chiamato Malcom, che faceva parte della banda di Piton.

Quando finalmente ogni ragazzo aveva in mano la propria scopa l'insegnante prese dalla tasca un fischietto.
-Quando udirete il fischio datevi una spinta forte con i piedi. Tenete ben saldate le scope e sollevatevi di un metro circa, poi tornate a terra inclinandovi leggermente in avanti.
L'insegnante fischiò e James si diede una spinta. Si fermò esattamente ad un metro da terra e si guardò intorno.
Sirius era salito di un metro e mezzo e sembrava divertirsi a osservare due ragazzoni di Serpeverde che erano caduti dalle scope.
Piton era esattamente davanti a lui e, cosa che fece irritare James particolarmente, stava aiutando Lily a non cadere, facendola appoggiare ad una spalla.
Remus stava salendo lentamente e tremante ma alla fine dopo aver raggiunto il metro scese a terra. Peter, invece, goffo com'era non riusciva a darsi una spinta abbastanza forte da alzarsi in volo.
Alla fine James puntò verso il basso e poggiò delicatamente i piedi a terra.
-Bene ragazzi, quelli che se la sentono ora, seguitemi in volo in fila. Gli altri restano qua, guai al primo che tocca una scopa quando non ci sono perché non farete nemmeno in tempo a chiedere scusa che sarete già fuori dalla scuola, espulsi.
James, Sirius, Amelia e qualche altro di Grifondoro si misero in fila, seguiti da Piton, Stoke e qualche altro Serpeverde.

Durante il volo Stoke e un altro Serpeverde che non conosceva gli vennero al fianco, uno a destra e uno a sinistra.
-Pronto per un bel volo di cinquanta metri, Potter? -chiese Stoke.
-Il tuo magari si
Stoke e il Serpeverde si guardarono.
-Pronto Sam?
- Pronto Stoke.
I due Serpeverde gli vennero incontro velocemente, peccato che James non c'era più. I due si scontrarono in volo e picchiarono la testa. Sam scese di una ventina di metri prima di riprendere il controllo della scopa.
Madama Cattelan se ne accorse e scese immediatemente a terra.

-Un comportamento da ingrati! - urlò - come avete osato tentare di buttare giù dalla scopa un vostro compagno? Poteva rompersi l'osso del collo! Cento punti verranno tolti a Serpeverde in più riceverete entrambi una punizione.
Dopo questa sfuriata Madama Cattelan se ne andò e la lezione finì.

Le settimane passarono e le vacanze di Natale erano finalmente alle porte.
I quattro ragazzi erano diventati il simbolo della ribellione per gli studenti, e il simbolo di qualcuno da non imitare per i professori, che cominciavano a non sopportarli più, soprattutto James e Sirius.
L'ultimo giorno gli studenti erano liberi dal tormento degli insegnanti, liberi di poter lanciare palle di neve contro i Serpeverde.
Dopo aver avuto una lunga battaglia organizzata dai Grifondoro contro Serpeverde, i quattro amici decisero di fare una passeggiata verso la capanna di Hagrid, che non andavano a trovare da secoli.
-Ragazzi scrivetemi durante le vacanze mi raccomando! - dicevano mentre camminavano - magari vi inviterò a casa mia qualche volta -
Arrivati al portone Peter si fermò - che ne dite se lo prendiamo a palle di neve?
Gli altri tre risero e si prepararono a bersagliare il gigante, mentre James bussava e correva via velocemente.
Quando Hagrid apri la porta non fece in tempo a chiedere - chi è? - che si trovò la barba piena di neve.
I quattro uscirono dai loro nascondigli ridendo.
-Piccoli furfantelli! - esclamò il gigante tirando una pacca sulla spalla di Remus, che andò a sbattere contro Sirius.
Dopo aver riso a crepapelle entrarono nella capanna a bere un te e a mangiare caramelle mou. Queste non le toccarono perché l'ultima volta che le avevano assaggiate non erano riusciti a parlare per un po'.
-Giù Thor! - Il cane di Hagrid si era lanciato contro Peter e gli stava sbavando sui vestiti.
-Hagrid cosa fai a Natale?
-Resto al castello, c'è molto da fare ultimamente dopo l'attacco del lupo - disse poi alzò la testa di scatto - oh, questo non dovevo dirvelo! Dimenticatevelo subito.
-Tranquillo Hagrid sappiamo già del lupo e anche chi è - esclamò Sirius con l'aria di chi la s apeva lunga.
Al gigante cadde la tazza di tè.
-Cosa stai dicendo ragazzo?
-Si beh, Fenrir si riconosce in fretta, no?- James lanciò un'occhiataccia a Remus.
Hagrid impallidì.
-Andatevene subito malandrini! Non voglio avere a che fare con le vostre storielle.
Il gigante alzò senza fatica Peter e James e li fece ricadere sulla porta, poi alzò gli altri due.
-Beh, è stato bello passare da te Hagrid, ci vediamo allora!

Il giorno seguente i quattro si alzarono presto. Finalmente erano cominciate le vacanze, e avrebbero rivisto dopo mesi i propri genitori.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora