9. La cucina degli elfi domestici

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Durante le lezioni delle settimane seguenti non combinarono nessun pasticcio, e i professori, grati, videro un netto miglioramento nei voti dei tre, soprattutto di Sirius e James, che non erano più impegnati a preparare gli scherzi e avevano più tempo per studiare.
Marzo arrivò presto, portando con se piogge e forti temporali, blocando i tre nel castello. Anche se erano nella stessa stanza di Remus a dormire, e nella stessa classe, non si rivolgevano mai la parola. Videro molte volte il ragazzo che stava al fianco di Lily Evans, cosa che fece parecchio invidiare James.
Un sabato mattina particolarmente tempestoso James, Sirius e Peter erano seduti al tavolo di Grifondoro, con la Gazzetta del Profeta in mano.
-Sentito qui, ragazzi? - disse James, scuotendo il giornale. Ieri sera, a mezzanotte, sono stati ritrovati i corpi di Amelia e Ignazio Trunck nel salotto della loro casa, a Londra. Il figlio trentenne, disperato, che andava a trovare i genitori, sostiene che nessuno avrebbe mai potuto ucciderli così, perché famosi per la generosità. I corpi dei due sono stati ritrovati senza ferite, e si è diffusa l'ipotesi di una morte causata da una Maledizione Senza Perdono.
-Amelia e Ignazio Trunck, Amelia e Ignazio Trunck... ma certo! Ho capito chi sono, abitano a quattro isolati dalla mia casa!- esclamò Sirius.
-Ma chi può essere così crudele da fare un gesto simile? - chiese Peter sconvolto.
Un gufo ritardatario comparve dalle finestre della Sala Grande, e si diresse verso il tavolo di Grifondoro, lasciando cadere una busta esattamente nel piatto di James.
-Ma cosa...?
Il ragazzo prese la lettera, si sposto il ciuffo ribelle dal volto e la aprì.
-È da parte di Hagrid!
-Dai leggila ad alta voce - disse Peter.
-Cari James, Sirius e Peter,
Se questo pomeriggio siete liberi, passate a trovarmi, ve ne sarei grato, Hagrid.
-Che abbiamo pomeriggio? - chiese Sirius.
-Niente mi pare, i compiti li abbiamo già fatti quasi tutti.

Alle tre esatte i tre Malandrini si diressero verso la capanna di Hagrid. Mentre si avvicinavano trovarono Lily, Remus e Piton seduti insieme sotto un'albero, la ragazza in mezzo.
-Non ci credo! - esclamarono insieme, alla vista di Piton.
In un attimo stavano correndo tutti e tre verso di loro. Con il casino che fecero, i ragazzi seduti se ne accorsero e si voltarono.
Remus si alzò e prima che potessero aprire bocca si allontanò di corsa.
-Remus, aspetta! - gli urlò dietro Lily, ma il ragazzo era ormai lontano.
La giovane dagli occhi verdi si volto verso i tre.
-Ma che bravi che siete! - urlò - talmente bravi che state facendo soffrire quel ragazzo da mesi, ed ora non ha il coraggio di stare a meno di cinque metri da voi! E poi andate in giro tutti trionfanti come se foste i re del mondo! Beh, vi sbagliate, capito? Siete solo dei vigliacchi!
James, Sirius e Peter rimasero impietriti.
Dopo un istante Sirius riprese coraggio.
-Vigliacchi noi? Se n'è andato lui, mentre noi cercavamo di fermarlo. Potrebbe tranquillamente dirci scusa e tutto tornerebbe come prima, dolcezza!
-Non - chiamarla - così - Piton si mise davanti all'amica.
-Altrimenti cosa ci fai Mocciosus? Ci regali lo shampoo?- chiese James con un ghigno.
-Smettetela! Siete dei totali idioti! Allontanatevi da noi. Subito - esclamò Lily, rossa dalla rabbia.
-Dai ragazzi, andiamo, o Hagrid penserà che abbiamo cambiato idea - sospirò James.
-Pff, d'accordo. Ci becchiamo in giro, Mocciosus - concesse Sirius.

Arrivati alla capanna di Hagrid, trovarono il gigante nell'orto, che curava i suoi giganteschi cavoli.
Il gigante non li vide o sentì, finché Sirius non gli si buttò letteralmente addosso.
-Per la barba di Merlino, Sirius! - esclamò Hagrid scrollando le spalle per far scendere il ragazzo.
-Ciao, Hagrid. Che stai facendo? - chiese James.
-Sto coltivando queste verdure, ultimamente le cucine sono a secco.
-Le cucine? Ma il cibo non compare dal nulla? - chiesero contemporaneamente i tre.
-Perdinci, certo che no! - esclamò Hagrid - il cibo non si può far comparire dal nulla, abbiamo ovviamente una cucina. C'è un quadro con in cesto della frutta, su al quarto piano. Per entrare basta fare il solletico alla pera. Sono gli elfi domestici che ci danno da mangiare. Remus pensavo che almen...
I tre si irrigidirono, mentre Hagrid sospirò.
-Scusate - disse - mi ero dimenticato. Quando vi deciderete a chiedergli scusa?
-Ma Hagrid, è lui che non ci guarda. Prima lo abbiamo visto con la Evans e Piton, così li abbiamo raggiunti, ma lui se nè andato via! - esclamò James.
-È vero - concordò Sirius - abbiamo scoperto che ci deve dire qualcosa, ma lui non parla.
-Sono affari suoi se non vuole parlarvene - sbuffò Hagrid - venite dentro vi faccio un the.
Parlarono per tutto il pomeriggio del più e del meno finchè non si accorsero che il cielo si era scurito parecchio.
-Perdinci guardate che ora è! Vi accompagno al castello - esclamò Hagrid.
-Tranquillo conosciamo la strada - ironizzò Peter.
-Assolutamente no. Vi porto io - Hagrid guardava il cielo.
Alla fine non riuscirono a convincerlo, così tutti e quattro uscirono.
-Però guardate che roba - sospirò James guardando la luna perfettamente tonda.
-Perfettamente romantica per un appuntamento con la Evans, dici? - scherzò Sirius.
-Eih! Non mi piace Evans, passa tutto il suo tempo con Mocciosus poi.
-Come vuoi tu - rispose l'amico ridendo sotto i baffi.
Un ululato in lontananza fece zittire i battibecchi.
-Forza, andiamo più veloci - Hagrid li spintonò, guardandosi alle spalle.

Arrivati al castello si separarono da Hagrid, che doveva tornare di corsa alla sua capanna, e andarono verso la torre di Grifondoro.
James sentiva la sua pancia che brontolava perchè non avevano fatto la cena, e così gli altri due.
-Sentite, che ne dite se facciamo un salto giù alle cucine? - chiese James.
-Certo, ma vi ricordate dov'è l'ingresso?
-Hagrid ha parlato di un quadro con la frutta, mi sembra di averlo visto in questo piano - rispose Sirius.
Girarono per qualche minuto finché non trovarono il quadro, poi Peter si avvicinò e fece il solletico alla pera.
Entrarono silenziosi nella cucina. Era gigantesca e piena di elfi domestici, che si muovevano rumorosamente da tutte le parti, con pentole o brocche in mano.
Quando videro i tre si zittirono e si misero in ordine davanti a loro, poi fecero un grosso inchino.
-Signori - disse James divertito - non c'è alcun bisogno di inchinarsi. Tornate pure ai vostri lavori.
-James! - esclamò Peter sottovoce all'amico - ci stavamo chiedendo se potevate darci qualcosa da mangiare, dato che abbiamo saltato la cena.
In meno di un minuto si ritrovarono una quantità di pasticcini e cosce di pollo in mano.
-Affidenti! Quefti elfi domeftici fono molto più in gamfa di Kreacher - disse Sirius ingoiando il pollo.
-Chi è Kreacher? - chiese curioso James.
-Il mio elfo domestico - rispose il ragazzo con una smorfia - risponde praticamente solo agli ordini di mia madre e al posto di pulire la casa la insudicia ancora di più. Prima o poi lo butterò nel gabinetto.
-Il mio elfo domestico è fantastico invece. Si chiama Kroff, e tutta la sua famiglia è stata nostra servitrice. È talmente bravo che ogni tanto lo mandiamo in vacanza, come quest'inverno.

Dopo aver mangiato pasticcini, pollo e frutta, finalmente pieni, i tre ringraziarono gli elfi domestici e andarono nel dormitorio di Grifondoro.
-Fate piano, che poi svegliamo Remus - sussurrò James.
-È a chi importa? - chiese Sirius - lui non lo farebbe per noi. Probabilmente accenderebbe anche la luce.
-Zitto Sirius! - esclamarono insieme Peter e James.
-Lumos - sussurrò il ragazzo, ignorandoli.
La luce della bacchetta illuminò la stanza. Il letto di Remus era vuoto.
-Ma cosa...? - Sirius si avvicinò al letto a baldacchino.
-Probabilmente starà dormendo in quello di Mocciosus - sbuffò James, prima di buttarsi sotto le coperte completamente vestito.

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Ciao!
Volevo dirvi che ho cambiato la copertina del libro, l'ho allegata al capitolo.
Grazie mille ha tutti quelli che stanno seguendo la storia.
Un bacio,
holibrinelcuore.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora