20. Il Platano Picchiatore

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Ragazzi scusate se ci ho messo così tanto tempo ma non avevo idee su come continuare la storia... in queste vacanze cercherò di accellerare almeno un po'.

James Potter aprì gli occhi lentamente, e si mise ad osservare il legno antico del suo letto a baldacchino.

Finalmente era arrivato il gran giorno che lui, Sirius e Peter aspettavano da quasi un mese. Questa volta ci sarebbero riusciti, altrimenti avrebbero dovuto aspettare fino all'anno prossimo. Si, era Giugno. In quei mesi erano stati così impegnati che ogni volta che si sdraiavano sul letto si addormentavano. Ogni mese, quando arrivava il giorno cerchiato sul calendario di Remus, dormivano di pomeriggio e cercavano di stare svegli di notte. Perchè ormai avevano capito che di giorno non succedeva niente, solo di notte e poi anche il giorno seguente.

In realtà sembrava tutto uno scherzo. Non erano mai riusciti a scoprire il segreto di Remus, perché tutte e tre le volte dopo Marzo avevano avuto un imprevisto.
A Marzo avevano deciso di fare tutti e tre il turno insieme, ma quando avevano visto che Remus si era addormentato avevano mollato tutto credendo di aver sbagliato giorno. Solo che quando la mattina si erano svegliati non avevano trovato Remus nel suo letto e non era comparso neppure durante le lezioni.
In Aprile Remus non era neppure andato a dormire. Aveva chiesto a James se gli potesse prestare il Mantello per fare un giro nel castello e James si era sentito costretto a cederlo all'amico, ma quando gli aveva chiesto se poteva uscire insieme a lui, Remus si era rifiutato, finché non si era arreso.
Il mese scorso invece era andata meglio. Remus era uscito di nascosto dal dormitorio credendo che gli altri stessero dormendo, ma non appena aveva chiuso la porta, James, Sirius e Peter erano scivolati fuori dal loro letto e avevano indossato il Mantello. Avevano seguito il ragazzo fino all'infermeria. Aveva bussato al portone di quercia e subito era comparsa Madama Chips, con una coperta sulle spalle. Poi erano usciti nel parco e li avevano seguiti fino al Platano Picchiatore. Per vedere meglio si erano avvicinati fino ad entrare nel raggio di azione dell'albero. Mentre Remus schivava i rami i tre ragazzi sotto il Mantello cercavano di sdraiarsi in terra per evitare di essere colpiti, ma rimanendo nascosti sotto il Mantello.
Quando alla fine erano riusciti a sistemarsi l'albero si era fermato. Avevano cercato Remus, ma di lui non c'era traccia. Madama Chips era già tornata al castello e loro erano soli. Quando avevano sentito un ululato in lontananza erano scappati dritto filato verso la torre di Grifondoro. Proprio mentre Sirius sbucava fuori dallo stretto corridoio dietro al ritratto della Signora Grassa, Peter aveva avuto una brillante illuminazione.
-Ragazzi - disse - oggi c'è la luna piena.
-Però Peter - ghignò Sirius - che mente acuta che hai.
-No, Sir! - esclamò James dopo qualche secondo - ha ragione! Pure l'altra volta c'era la luna piena. E anche quella prima, e prima ancora.
-Oh, no - Peter impallidì - non è un lupo mannaro, vero?
-Pet nessuno manderebbe a scuola un lupo mannaro - commentò James.
E così la loro conversazione si era chiusa. Non ne avevano parlato fino al giorno prima, quando avevamo messo in atto il loro piano.

James si vesti di fretta, poi si incamminò sul pavimento scricchiolante fino alla porta cercando di svegliare gli altri, tanto per divertirsi.
Con un passo più rumoroso dell'altro riuscì a percorrere metà della stanza prima di ricevere un cuscino in faccia.
-James! - strillò Sirius, mentre l'altro rideva a crepapelle.
James raccolse il cuscino da terra e lo rilanciò al destinatario, poi aprì la porta e si precipitò giù dalle scale, cercando di non cadere. Gli altri ragazzi arrivarono poco dopo di lui, ancora mezzi addormentati.
-Forza ragazzi cosa sono questi musi lunghi? - chiese James - facciamo una gara, chi arriva per primo nella Sala Grande vince dieci falci da tutti gli altri.
Senza aspettare risposta James si mise a correre, seguito a ruota dagli altri.
Aprì di fretta il ritratto e si fondò fuori. Mentre correva per i lunghi corridoi schivando le persono vide di sfuggita Piton e Lily davanti a lui che camminavano. Correndo diede una spallata al Serpeverde. Sirius e Peter fecero lo stesso, ma Remus si fermò. Guardò un istante dritto negli occhi verdi una delle sue poche amiche, ma poi riprese a correre, richiamato da Sirius.
La corsa finì quando Peter andò a sbattere contro la McGranitt.
-Minus! - esclamò - Potter, Black, Lupin! Si può sapere cosa diavolo credevate di fare? Non si corre nei corridoi della scuola.
Sirius guardò l'insegnante senza smettere di sorridere.
-Ma professoressa McGranitt il verbo correre deriva da corridoio no? Lo dice la parola stessa!
-Lo trovi divertente signor Black? Dieci punti in meno a Grifondoro. Vediamo se riderai ancora ingrato ragazzino.
L'insegnate si allontanò e Sirius scoppiò a ridere.
-Quando Rem sarà Prefetto, perchè sono certo che lo sarà, non ci dovremo preoccupare. Ogni volta che qualcuno ci toglierà dei punti lui potrà ridarceli, no?
-Non funziona così - commentò Remus, con un aria da sapientone - i Prefetti possono metterti in punizione o togliere punti. E io non farei mai una cosa del genere.
Sirius sbuffò, mentre entrava nella affollatissima Sala Grande.
Si sedettero nei primi posti liberi più lontani dal tavolo degli insegnati, di fronte a Frank Paciock, che parlava fitto fitto con un ragazzo. Aveva capelli corti e rossi e occhi verdi. Indossava una divisa di seconda mano con la spilla di Grifondoro.
-Ciao Franky! - gridò James.
Frank alzò lo sguardo.
-Ciao Potter. Ciao ragazzi. James odio quel soprannome e lo sai benissimo!
-Ed è per questo che ti chiameremo sembre così da oggi! - esclamò Sirius.
Frank sbuffò, ma non sembrava davvero infastidito. Borbottò qualcosa all'amico, che stava mordendo una coscia di pollo succulenta, poi si alzarono insieme.
-Ragazzi scusateci, ma io e Gregor abbiamo da fare - disse indicando se stesso e il ragazzo di fianco a lui.
Il ragazzo dai capelli rossi lasciò cadere la coscia di pollo, poi i due si allontanarono di corsa.
-Chissà cosa avranno da fare... - sospirò Peter.
-Ma quello era Gregor Weasley? Il fratello gemello di Josh Weasley? - domandò James.
-Decisamente lui - rispose Sirius - è un mio cugino di secondo grado... credo.
Remus agguantò il pollo che Gregor Weasley aveva lasciato nel piatto.
-Pollo? A colazione? - chiese confuso.
-Mio padre mi ha detto che i Weasley hanno una dipendenz... - James si interruppe di colpo - Ciao, Evans!
Lily si avvicinò di corsa.
-Eravate voi, vero? Vi sembra divertente fare i bulli? - esclamò.
-Ma che dici, Evans? - borbottò Sirius.
-Lo sai benissimo! Remus proprio non capisco come fai a stare con loro, sono così infantili!
La ragazza si allontanò di corsa verso il tavolo di Serpeverde.
-Ma come può dire una cosa simile? Passa tutto il giorno con Mocciosus e viene a lamentarsi con noi che siamo... infantili? - sbuffò James.
I ragazzi finirono in fretta di fare colazione poi uscirono nel parco diretti al solito albero.

Il pomeriggio passò velocemente. James, come era diventata sua abitudine cominciò a giocare con un Boccino d'Oro, mentre Sirius immergeva i piedi nel Lago Nero.
Di colpo James afferrò il Boccino e lo ripose in tasca.
-Sir, attento! Arriva la piovra gigante a mangiarti i piedi! - esclamò scattando in piedi.
Peter che si era appisolato aprì gli occhi di scatto e cercò di allontanarsi correndo maldestramente. Sirius si limitò a guardare lo specchio immobile dell'acqua e a sbuffare.
-Che noia ragazzi - sospirò.
Fu allora che James mise in atto il piano.
-Che ne dite se stasera andiamo a controllare il passaggio segreto? Magari l'acqua non c'è più e dopo pranzo andranno tutti a Hogsmeade tranne le prime e le seconde. Potremmo andare pure noi con il Mantello.
-Bella idea! - esclamò Sirius.
Remus invece si fece preoccupato.
-Non so ragazzi. E se ci scoprono?
-Andiamo Rem! È uno degli ultimi giorni di scuola, nessuno ci può mandare a casa - disse James.
-Ragazzi io non vengo... andate pure se volete, ma io oggi mi sento male.
Alla fine decisero che Peter sarebbe rimasto con Remus, mentre Sirius e James sarebbero andati a Hogsmeade.

Remus si addormentò, proprio mentre il sole calava dietro alle montagne.
James e Sirius si misero a giocare con l'acqua fino a che Remus non si svegliò.
-Ragazzi che stanchezza - disse sbadigliando - ma Peter dov'è?
Sirius e James si guardarono intorno preoccupati.
-Prima si è allontanato, pensavo che fosse andato a cambiarsi i pantaloni, viato il modo in cui si è spaventato per la piovra gigante - tentò di scherzare Sirius.
James sorrise, senza smettere di guardarsi intorno - torniamo al castello, magari è rimasto in Sala Comune.
Mentre tornavano verso il castello, Remus inciampò e cadde a terra.
James lo aiutò a rialzarsi e gli mise un braccio intorno alle alle spalle.
-Accidenti se sei pallido Rem! - esclamò, cercando la radice in cui era inciampato.
Di colpo sgranò gli occhi. Peter era sdraiato a terra, ma non stava dormendo. Si stava riparando proprio dai rami del Platano Picchiatore. Chissà da quanto tempo era fermo...
James! - urlò Sirius.
Il ragazzo fece appena in tempo a buttarsi a terra, trascinando l'amico che sorreggeva. Un ramo gigantesco tagliò l'aria dove un attimo prima si trovavano lui e Remus.
Sirius non fu così fortunato. Mentre osservava la scena un altro ramo cominciò a ruotare intorno all'albero e lo colpì sul petto. Sirius venne sbalzato in aria, andando a sbattere contro il tronco. Appena cadde a terra semi svenuto cominciò a rotolare involantariamente come se fosse sdraiato su un terreno in pendenza, e scomparve sotto le radici dell'albero.
-Sirius! - gridò James.
Il giovane Grifondoro si alzò di scatto e fu quasi investito da un ramo. Si buttò nello stesso buco dove era caduto Sirius.
-Ragazzi! - urlò Remus - qui si mette male.
R

emus afferrò un rametto secco e con un lancio perfetto colpì un nodo dell'albero. Improvvisamente i rami fermarono la loro corsa.
Remus si avvicinò di corsa all'entrata. Un ramo rimasto incastrato ostruiva il passaggio. I due rimasti fuori tentarono in tutti i modi di creare un'entrata ma invano.
-Forza dobbiamo andare a chiamare Silente - decise Remus.
-Non possiamo Rem! - squitti Peter - a quest'ora sarebbe vietato uscire da scuola e noi siamo fuori. Se andiamo direttamente da Silente poi finiremo tutti nei guai. Non esiste un'altra entrata?
Remus ci pensò su, tormentato. Cosa doveva fare?
Sospirando prese una decisione.
-Si. Si trova ad Hogsmeade.
-Ma Hogsmeade è... questo è...
-Si Peter. È un passaggio segreto che porta alla Stramberga Strillante.
Peter rabbrividì, ma seguì Remus quando questi si incamminò verso il paese.

Sirius rotolò per alcuni metri prima di fermarsi. Si rialzò lentamente, mezzo stordito. Cominciò a risalire lo stretto sentiero, quando James gli rotolò addosso.
Cadde di nuovo a terra e sbattè la testa contro una pietra. Mentre rotolavano di nuovo a terra, una pioggia di rami e terra gli cadde addosso.
James tentò di alzarsi in piedi, ma un ramo grosso come una casa gli bloccava la gamba. Afferrò la bacchetta e con un rapido incantesimo riuscì a spostare il ramo di qualche centimetro. Liberò la gamba e si alzò in piedi, seguito da Sirius.
Alla poca luce della luna che filtrava dall'uscita, James videche il ragazzo aveva un taglio lungo la guancia e un livido violaceo sulla tempia.
-Remus! - urlò Sirius, prima che James potesse chiedergli se stesse bene - Peter!
-Non credo che ci sentiranno - commentò James dopo qualche secondo - probabilmente sono già andati a chiedere aiuto a qualcuno.
-D'accordo - sbuffò Sirius - aspettiamo.
Prima di sedersi James tirò un pugno alla parete fatta di roccia e terra.
Sirius, che se n'era accorto, non fece in tempo a fermarlo. Una cascata di terriccio e sassolini piovve dall'unica fessura, ricoprendola del tutto.
I due Grifondoro sprofondarono nel buio.
-Bel lavoro, Potter - sentenziò Sirius, senza riuscire a non mantenere una nota di sarcasmo.
La sua voce rimbombò nel silenzio del buco.
James e Sirius si appoggiarono alla parete, aspettandosi una lunga notte insonne.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora