8. Un Malandrino in meno

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Il ritorno ad Hogwarts e la ripresa alle lezioni fu duro, per il cambiamento da non fare niente per tutto il giorno ad avere una marea di compiti. Riorganizzarsi per distruggere le lezioni divenne complicato quasi quanto i compiti di Trasfigurazione.
Tutte le sere i quattro erano costretti a passare il tempo nella Sala Comune, con lo sguardo sui libri e le piume in mano.
-Remus mi fai copiare il tema di Pozioni? - stava dicendo Sirius una sera a mezzanotte.
-Scordatelo, fattelo da solo - Lupin era sempre stato rigido sui compiti.
-A me invece lo fai copiare? Se vuoi ti posso prestare la mia scopa in cambio.
-Vale lo stesso per te. E poi non mi piace volare - ribattè sbuffando Remus.
Dopo un'altra ora intensa di compiti, in cui Peter si addormentò, Sirius e James si misero a parlare di far saltare in aria le lezioni.
-Sirius stavo pensando...al posto di consegnare il tema di Pozioni potremmo far scoppiare in classe qualche Fuoco D'Artificio del dottor Filibuster non credi? - sospirò James.
-E al posto di mostrare che non riusciamo a trasformare del tutto un riccio in un cuscino lanciamo qualche Caccabomba?
-Io ci sto - si intromise Peter dopo essersi beccato un getto d'acqua gelata dalla bacchetta di Sirius - però qualcuno dovrà distrarli, i prof non credete?
-Magari Peter potresti far finta di non aver capito qualcosa, mentre noi ci prepariamo, però dobbiamo stare separati, tu da una parte e noi dall'altra, che ne dici Rem? - propose Sirius voltandosi poi verso l'amico. Peccato che la sua sedia era vuota.
-Merlino! Dov'è finito quello? - esclamò il ragazzo.
-Andiamo a cercarlo nel dormitorio, magari aveva sonno - propose Peter.
Quando salirono trovarono la stanza vuota e il letto di Remus con le coperte piegate con cura, ancora non utilizzate.
-Forza cerchiamolo fuori con il Mantello - disse James.

Dopo essersi assicurati davanti allo specchio la completa invisibilità i tre uscirono dal dormitorio, correndo quando la Signora Grassa si mise ad urlare contro il nulla.
Girovagarono nei i corridori per parecchi minuti, senza trovare traccia di studenti o di professori.
Quando preoccupati, stavano ritornando nella Sala Comune di Grifondoro, James, Sirius e Peter trovarono la porta dell'ufficio della McGrannitt socchiusa e una luce proveniente dall'interno.
Si avvicinarono di soppiatto e udirono una voce familiare e quella del preside.
-Lo sai Remus, dovresti avere fiducia nei tuoi amici, dopotutto alle persone che amiamo è meglio dire la verità, dolorosa e terribile che sia, piuttosto che una bugia - stava dicendo Silente
-Si, signore, lo so, ma quando mi si presenta un occasione continuo a tirarmi indietro. Non dovrei essere un Grifondoro - sospirò Remus.
James, Sirius e Peter su guardarono meravigliati e curiosi.
-Via, via, ragazzo. Il Cappello Parlante ti ha smistato in Grifondoro perché sei un Grifondoro. Altrimenti non credi che saresti finito in un'altra Casa?
-Si, signore.
-Bene, ora Minerva gradirei una tazza di Sorbetto al limone, se vuoi venire con me giù alle cucine. Remus la nostra riunione è finita, puoi tornare nel tuo dormitorio - concluse il preside.
Nonsotante il Mantello, si appiattirono contro la parete.
Il preside si voltò dalla loro parte e fece qualche passo verso di loro. I ragazzi si irrigidirone e controllarono se spuntavano i piedi silenziosamente.
Silente guardò dritto negli occhi James, poi si voltò seguendo la McGrannitt che era appena uscita dall'ufficio.
Dopo un istante per riprendersi i tre si staccarono dalla parete e corsero verso il dormitorio di Grifondoro.

James mise il Mantello dentro al baule mentre Sirius e Peter si buttavano sul suo letto.
- Cosa ci dovrà dire? - chiese Minus.
- Non lo so, ma non ci posso credere che Rem non ci ha detto niente.
In quell'istante entrò il ragazzo.
-Avete finito i...
-Dove sei stato? - chiese James, leggermente scocciato.
- S-sono andato in infermeria per prendere u-una medicina per la tosse - si scusò.
-Che non hai mai avuto - intervenne Peter.
-Cosa ci dovresti dire Remus? - chiese Sirius.
-Io...m-ma cosa vi prende? Vi siete alleati contro di me per caso?
-Oh, smettila di far finta di non aver capito Remus! - esclamò James - ti abbiamo sentito parlare con la McGrannitt e con Silente.
Lupin lo guardò smarrito.
-Cosa ci devi dire? - chiese una seconda volta Sirius.
Remus sospirò e si sedette sul letto, con le mani a coprire il volto.
-Non p-posso, ragazzi - disse dopo in po'.
-Non puoi dirci quello che Silente vuole che sappiamo? - chiese Peter.
-Cosa c'è, hai paura che non ti accetteremo se ce lo dici? - James alzò il tono di voce, e anche se Peter e Sirius se ne accorsero non glielo fecero notare.
-Si - Lupin si alzò dal letto, aveva uno sguardo distrutto, ma determinato - è proprio qusto il problema. Voi non mi accettereste.
Sbigottito James guardò Sirius.
-Senti se non lo dici non lo scoprirai mai - intevenne Peter.
-Preferisco non rischiare, grazie ragazzi. Siete stati dei buoni amici.
-Ma per favore, Remus! - esclamò James - hai davvero intenzione di non parlarci più finché non ti sarai deciso ad essere un vero Grifondoro e avere il coraggio di dirci ciò che devi dire?
Lupin lo guardò, poi si voltò e usci dalla stanza, sbattendo la porta.

Il giorno seguente James si svegliò con un leggero mal di testa.
-Rem, credo di aver fatto un incubo in cui centravi.
-Credo di aver fatto lo stesso incubo - senti dire a Peter, che si era appena svegliato.
-Siamo in tre allora - disse sbadigliando Sirius.
Poi alzarono contemporaneamente lo sguardo sul letto di Remus, e capirono che non era stato un incubo. Non avevano sognato di perdere un amico. Lo avevano perso per davvero. Remus non c'era più e loro non erano più il quartetto inseparabile. Erano diventati un trio.

James Potter: la Leggenda del MalandrinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora