Punish

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Victoria guardó quegl'occhi tanto belli e penetranti. Lui la stava guardando con un sorriso stampato in faccia che non prometteva decisamente nulla di buono. Con un semplice cenno Robert la fece alzare e la allontanó dalla mensa. Lucy osservó la scena con occhi spalancati. Lo conosceva e come tutti aveva paura di lui. Fecero alcuni piani di scale, finchè non entrarono in una stanza dai muri ricoperti di carta da parati. Tutto lí dentro era elegante e pregiato, nulla a che vedere con le stanzette destinate ai ragazzi.

-Non puoi usare i tuoi poteri qui dentro puttana- le sputó addosso. La ragazza si strinse nel maglione blu, sentendo la paura impossessarsi del suo corpo. Il ragazzo si avvicinò a lei, insinuando una mano sotto la gonna corta.

-Possiamo scambiarci i favori sai? Io non diró nulla, ma tu...- Raggiunse lentamente il bottone, slacciandolo.

-No- disse sicura Victoria, con le lacrime che copiosamente le bagnavano le guance. -No- ripetè, allontanandosi di un passo. Si allacció nuovamente la gonna, guardando quel depravato ridere di lei.

-Avrebbe fatto bene ad entrambi bambina. Adesso sono costretto a farti punire- sibilló maligno. Victoria indietreggiò, sbattendo contro la porta in legno.

-Oppure non rispetto il tuo volere- Robert le fu addosso e premette le sue labbra contro quelle umide della ragazza. Fermati, fermati. Implorava, desiderosa di finire quell'inferno. Il tempo si fermò di colpo. Victoria si allontanò dal ragazzo e boccheggió senza sosta, scappando, correndo via da quella stanza. Dopo pochi secondi sentì il tempo ripartire, tutto aveva ripreso a respirare e lei era salva.

Arrivó in mensa dove Lucy teneva le mani tra i capelli e lo sguardo basso. Le lacrime producevano un lieve rumore a contatto con il tavolo. Non si accorse della presenza di Victoria finchè questa non le passó una mano tra i capelli corvini. Incontró i suoi occhi e si affrettó a stringerla in un caldo abbraccio.

-Cosa ti ha fatto? Stai bene?- domandó subito, stringendola ancora più forte. La mora annuì e si godette l'amore che l'amica le stava trasmettendo.

-È un animale. Non puó essere considerato un uomo- disse ancora Lucy, piena di rabbia. Victoria annuí, passando entrambe le mani sulla schiena dell'amica.

-Violenta le ragazzine capisci? Le tocca senza consenso. Le fa vivere incubi su incubi, rovina loro la vita!-

-Quanti anni avevi?- Victoria aveva capito tutto. Non era difficile intuirlo.

-Dodici. Ero appena arrivata qui ed ho...ho cambiato la forma ad uno dei miei tanti ciondoli. Lui mi ha minacciato e...- la ragazza crolló tra le braccia della mora che insicura continuó i suoi movimenti. Lei si era salvata con i suoi stessi poteri. Era ancora piú nei guai e ne era purtroppo consapevole.

-Victoria Harrison- Entrambe le ragazze si girarono nuovamente, trovando la direttrice davanti a loro. Tutta la mensa era alzata, prostrata davanti a quella donna dal portamento sicuro. Anche le due amiche si alzarono e Victoria accennò un passo verso la donna.

-Tutti nell'atrio. Victoria, tu vieni con me- Tutti eseguirono gli ordini ricevuti mentre la ragazza seguì, con passo incerto, la direttrice. Anche loro si recarono nell'atrio, posizionandosi sul piccolo palco in fondo alla stanza. La fece spogliare del suo maglione, facendola poi sedere sulla sedia bassa posta al centro. Victoria aveva paura. Quante volte da quando era lì aveva paura? Fin troppe. L'atrio si popoló forse troppo velocemente.

-Voi siete qui dentro perchè vogliamo proteggervi. Siete dei mostri che meriterebbero di morire, ma noi siamo persone clementi e vi teniamo qui. Vi nutriamo, vi diamo posto per dormire e soprattutto vi salviamo. Avete idea di quante persone lì fuori voglio usare i vostri poteri? Avete idea di quante persone lì fuori vogliono uccidervi? Smettetela di infrangere le regole, ricordate, le regole sono le colonne portanti della societá e se voi le infrangete noi dobbiamo punirvi. Victoria ha utilizzato i suoi poteri ben due volte e io stessa la puniró. Dovrebbe considerarlo un grande onore- Tutto il discorso lo disse con voce forte, chiara e imponente. Si avvicinó al corpo tremante della ragazza e la fece mettere in ginocchio. Sapeva cosa l'avrebbe attesa. La frusta di cuoio le colpí la schiena piú volte, facendola gemere di dolore ad ogni colpo. Le lacrime producevano un rumore udibile alla ragazza, cadevano in tonfi sordi sul pavimento di legno. Sentiva gli occhi di tutti addosso, si stava mostrando debole di nuovo. Quando la direttrice abbandonó la cintuta sul pavimento, Victoria riuscì a sospirare. Le parole che quella donna disse successivamente non si curò di ascoltarle. Era completamente distrutta. Quella volta non svenne. I suoi occhi, rossi e colmi di lacrime, rimasero spalancati per tutto il tempo. Sentì le persone andarsene e lasciarla sola, ancora, finchè Luke non la salvò di nuovo. Fece alzare il suo corpo dal pavimento, cercando di sorreggerla per tutta la durata del tragitto. Luke la fece stendere sul suo letto, a pancia in giú, togliendole ogni indumento che le copriva la parte superiore del corpo. Non si fece nessun pensiero perverso nel trovarsi quella bella ragazza mezza nuda davanti a lui, non ne aveva tempo. Le bagnò la schiena, ripulendo ogni taglio formato da quella dolorosa tortura. Successivamente li disinfettò, facendo quasi urlare la ragazza dal dolore. Le fasció il busto con una grossolana fascia candida, dovendo dolcemente scostare le mani di Victoria dal suo petto nudo. Non la guardò. Il suo sguardo rimase focalizzato sui suoi occhi pieni di lacrime e di un colore tanto anonimo quanto profondo.

-Grazie Luke- disse a voce fine la mora, asciugandosi gli occhi bagnati. Luke le rivolse un sorriso gentile, entrambi avevano dimenticato la situazione di solo qualche ora prima.

-Fra qualche giorno non faranno più male- le spiegò, facendola annuire. Si sedette sul letto, toccandogli una ciocca di capelli.

-Non devi mai usare i tuoi poteri qui. Non farlo mai- le disse ancora, a pochi centimentri dal suo viso. Victoria annuì e vide il biondo avvicinarsi pericolosamente alle sue labbra.
Tutto le crollò addosso chiaro e nitido. Spintonó Luke lontano da lei, guardandolo con gli occhi sbarrati.

-Ti sembra una cosa normale baciare tutte le persone che ti capitano davanti?!- gli sbraitò contro. Luke mutò la sua espressione sorpresa in maliziosa in pochi secondi, come sempre faceva, dopotutto.

-Lo desideravi quanto me, tesoro-

Credo che per una volta non ho nulla da dire. Commentate, votate e perdonatemi gli eventuali errori. A presto♥

Flying Angel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora