Lucy stava camminando per i bui corridoi dell'edificio, intenta a raggiungere la sua camera. Era appena stata in giardino, scaldata dal sole che splendeva in cielo. Era una bellissima giornata e la ragazza si sentiva serena. Imprecó a bassa voce quando rischió di cadere a terra, salvata da delle mani enormi, che la tenevano per le spalle.
-Stai più attenta Parker- la rimproveró saccente il ragazzo, che Lucy riconobbe subito. Sentí le guance andare a fuoco, imbarazzata per la figuraccia fatta proprio davanti a lui.
-Mi dispiace veramente tanto- rispose lei, coprendosi la bocca con entrambe le mani. Ashton sorrise malizioso, prendendosi il labbro tra i denti. Quella ragazza dai tanti piercing le interessava. Anni prima erano amici, ma il ragazzo decise di staccare i rapporti da un giorno all'altro, lasciando a dir poco basita la corvina che ne soffrì. Il riccio finì per vederla con un fine differente dalla semplice amicizia. La trovava estremamente sexy e sapeva bene che con poche parole dolci sarebbe stata sua.
-Dove andavi così di fretta?- chiese questo, avvicinandosi al suo corpo tremante.
-Tornavo in camera mia- rispose Lucy, acquistando sicurezza. Ashton sorrise, spintonando il piccolo corpo della ragazza contro il muro candido. Lei spalancó le iridi grigie, completamente sorpresa dal gesto.
-Quindi non hai nulla da fare- constató il riccio, avvicinandosi alle sue labbra. Sentí come batteva velocemente il cuore di lei, sorridendo compiaciuto. Lucy era totalmente innamorata di Ashton e lui lo sapeva fin troppo bene. Le mani enormi del ragazzo toccarono ogni piercing che incorniciava il viso pallido della corvina, soffermandosi maggiormente su quello al labbro. Lo tiró leggermente, senza farle male, prima di sostituire i gesti con le sue labbra. Lucy rimase stupida come durante il loro primo bacio. Ashton la stupiva sempre e quel tratto di lui contribuiva a farglielo apprezzare maggiormente. Le loro labbra rimasero pressate con forza per alcuni secondi, prima che Ashton approfondisse il bacio facendo incontrare le loro lingue. Lo stomaco della ragazza si attorciglió a quel contatto, non potendo credere a ció che stava vivendo. Uno dei suoi sogni più tormentati si stava avverando e solo il battito frenetico del suo cuore e le mani del ragazzo posate sui suoi fianchi la convincevano di essere sveglia. Lucy gemette contrariata quando il riccio si allontanó da lei, facendo incontrare i loro occhi.
-Mi piaci- disse il ragazzo, carezzandole una guancia. In tutta risposta la ragazza prese coraggio e si riagganció alle labbra di Ashton, sentendo la felicità montare nel petto più di quanto già era. Si aggrappó a lui che senza difficoltà la matenne. Accennó alcuni passi, trovando subito la camera di Lucy. Aprirono velocemente la serratura, finendoci dentro, stesi sul letto, continuando ció che avevano iniziato. Appena le mani di Ashton trovarno i bordi della maglia della ragazza, questa lo allontanó leggermente da lui.
-Ti prego Ashton, non adesso- disse imbarazzata lei. Lui comprese e ricordó il loro primo incontro. Lucy era stata violenta alla tenera età di dodici anni e non era ancora pronta per rivivere tutto, neppure con la persona che credeva di amare.
-Tranquilla- disse un paio di volte lui, carezzandole il viso con gesti regolari. Smisero di baciarsi, rimanendo a coccolarsi su quel letto sfatto. Non dissero più nulla, annegati dai ricordi dolorosi che erano cresciuti con loro.
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Armeggió per alcuni secondi con il gancetto del reggiseno della ragazza, prima di slacciarglielo definitivamente. Questa gli sorrise malizioso prima di rigettarsi sulle labbra del biondo. Impugnó i suoi capelli corti, iniziando a tirarglieli, provocandogli un leggero dolore, camuffato dall'eccitazione che scorreva tra entrambi i corpi.
-Basta giocare- Luke prese il corpo magro e longilineo della ragazza tra le braccia, gettandolo poi sul letto poco vicino e beandosi del suo corpo semi nudo pronto a concedersi a lui. Si stese sul corpo della rossa, stuzzicandole con i denti il collo pallido. Le sue mani scesero fino al bottone dei jeans corti, togliendoglieli con facilità. Le accarezzó ogni forma, sempre troppo poco abbondante e le bació più volte le labbra, sempre troppo gonfie, ma non se ne curó e finse che ció che stava facendo gli andasse bene.
-Sbrigati Luke- lo intimó ad occhi chiusi la ragazza sotto di lui. Si tolse la maglia, rivelando il busto chiaro e tonico agli occhi chiari e vogliosi di Anastasia. Questa passó una mano sui pettorali appena accennati, scendendo fin troppo in basso.
-Non giocare con me, Victoria- gemette ad occhi chiusi. Luke si trovó con una guancia dolorante dopo qualche secondo. Il cervello e la bocca erano completamente sconnessi tra loro, non riuscendo più a controllarsi. Riveló le iridi azzurre alla rossa che lo fissava con sguardo di fuoco.
-Mi hai paragonato a quella bambina?- urló lei, tirandosi seduta. Il biondo si spostó dal suo corpo, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. Aveva appena fatto una cazzata.
-Anastasia è che...- Luke fu interrotto da un'altra sberla, ancora più dolorosa della precedente.
-Trova una scusa blausibile stronzo. Io sono qui ad aspettare- disse lei, incrociando le braccia sotto il seno nudo. Il ragazzo si alzó dal letto, rinfilandosi la maglia che giaceva dimenticata sul pavimento e lasció la stanza sotto lo sguardo basito della ragazza. Lui non doveva dare spiegazioni a qualcuno di cosí poco importante come era Anastasia. Si usavano a vicenda per sporche ragioni e sicuramente non si sentiva tenuto a dirgli ció che provava lui. Era in guerra con se stesso in quel periodo. Aveva promesso a Victoria di rimanere suo amico anche se la desiderava più di qualsiasi altra ragazza avesse mai incontrato. Voleva baciare quelle labbra dolci e voleva sentire il proprio corpo contro quello della ragazza, ma aveva finalmente capito che Victoria non era ancora alla sua altezza. Era una bambina di appena quindici anni e non era opportuno catapultarla nel mondo del sesso e del dolore in età così precoce. Aveva provato a dimenticarla con un'altra ragazza, ma era ormai chiaro di star fallendo. Doveva dimenticarla il più presto possibile o non sarebbe riuscito a controllarsi. E avrebbe fatto male a Victoria e a se stesso.
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Sono stanca di darvi obbiettivi di voti che non riuscite a raggiungere quindi ora me me frego e aggiorno quando voglio. Amo i vostri commenti, mi mettono felicità e in questo periodo ho bisogno di felicità considerando che sono stata lasciata da una persona a cui volevo molto bene. *potrebbe morire nell'acido quello stronzo*
Adesso vi saluto e vi auguro una buona continuazione di vacanze. Vi amo😍
(Se raggiungete i 25 voti per tutti i capitoli ancora di più)
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Flying Angel || Luke Hemmings
FanfictionErano lì, su quel letto dalle lenzuola candide ad amarsi per la loro prima volta. Le loro labbra si toccavano ed avvertivano il pericolo. Lo avvertivano, era chiaro, ma per una volta non se ne curarono.