Escape

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Appoggió le sue labbra contro il collo umido della ragazza, mentre le proprie mani erano intrecciate alle sue, quasi come per accertarsi che fosse reale, vicino a lui. Non sarebbe scomparsa tanto facilmente, si sentiva cosí bene. Lucy sentiva la felicità stazionarle in corpo. Stava così bene, avvingata al corpo di Ashton, senza fare più nulla. Amava guardarlo, amava osservare i suoi tratti cambiare, tramutare, diventare sempre diversi, sempre più belli. In quel momento, gli occhi del riccio erano chiusi, stavano apprendendo tutta la tranquillità possibile, non si stava curando di nulla. Le mani della ragazza si sciolsero dalle sue, provocandogli istintivamente una smorfia contrariata. Questa scomparve velocemente quando si sentì toccare il viso da quelle mani leggere. Un sorriso si dipinse istantaneamente sulle sue labbra e avvicinó il corpo della neo bionda contro il proprio.

-Potrei stare qui con te fino alla fine dei miei giorni. Vorrei stringerti a me fino ad annoiarti, vorrei averti mia per sempre.- Le sussurró istintivamente, non curandosi troppo della grandezza delle sue parole. Lucy sorrise dolcemente, sentendosi travolta da nuove emozioni, mai provate prima. Sentì una lacrime solcarle il volto e Ashton si affrettó ad asciugargliela.

-Sono una stupida.- ridacchió nervosamente, sentendo le lacrime strabordagli dagl'occhi, senza riuscire a mantenere il controllo. Il ragazzo si preoccupó, sedendosi sul letto dalle lenzuola spiegazzate.

-Lucy, non piangere.- disse con voce triste, attirando il suo piccolo corpo in un abbraccio.

-Sto rovinando tutto. Sono solo così felice, davvero.- spiegó velocemente, stringendosi al petto caldo e nudo del ragazzo. Erano entrambi privi dei loro vestiti, abbracciati tra loro. Avevano formato una bolla d'amore. Ashton sentiva peró come un presagio decisamente negativo aggravare su di loro e provó immediatamente paura. Sentiva che la ragazza non sarebbe stata con lui fino alla fine dei suoi giorni, come desiderava, ma le sarebbe scappata via fin troppo velocemente. Decise di allontanare i brutti pensieri, immergendo la mano del morbidi capelli di Lucy.

-Ti amo, ricordatelo.- Caddero addormentati, stretti tra loro, con il desiderio di non lasciarsi mai.

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-Luke sei un fottuto coglione.- Michael afferró duramente il ragazzo per un braccio, cercando in ogni modo di tirarlo in piedi. -Dobbiamo andare in camera mia, dobbiamo assolutamente discutere di..alcune cose molto importanti.- sibilló tra i denti, mettendo finalmente in equilibrio il corpo del biondo.

-Voglio solo parlare con Victoria per dirle che tutto è stato un terribile errore e che io non volevo scoparmi Anastasia, ma desideravo solo lei e che Anastasia è solo...- Luke strisciava quelle parole con fatica, mentre Michael tentava in ogni modo di farlo camminare nei corridoi dalla moquette silenziosa.

-Luke, finiscila!- Lo rimproveró ad alta voce, fermandosi di colpo. -Queste cose non devi di certo dirle a me. Lei meritava di una spiegazione.-

-Non sa che sono venuto pensando a l..-

-Lucas!- urló, strattonandolo violentemente per un braccio. -Sei ancora troppo piccolo per poter capire la differenza tra amore e sporco sesso. Stai sbagliando tutto!-

-Solo perchè sei più grande, non ti puoi permettere di sgridarmi su questi argomenti. Io la amo e conosco il significato della parola amore. Ho sbagliato, ma continuo ad amarla.- il suo continuo biascicare contrastó fortemente con le parole importanti che pronunció. Michael ne fu stupito, tanto che dovette trattenersi dall'esclamare ad alta voce. Arrivati davanti alla porta della camera di Michael e Calum, il biondo si precipitó in bagno a vomitare tutto l'alcol ingerito. Victoria fu tentata di avvicinarsi a lui, passargli una mano sulla schiena e sussurrargli che tutto sarebbe finito molto presto. Riuscì a trattenersi, tenendo il suo sguardo focalizzato sul muro davanti. Appena Lucy la notó piangere, la strinse in un abbraccio fortissimo, faticandole persino di respirare. Quell'abbraccio la fece sentire meglio, ma non la calmó. Aveva bisogno di Luke.
Quando il biondo rinvenne dal piccolo bagno, si sedette vicino ad Ashton, sul letto di Calum. I sei ragazzi si guardarono negl'occhi e stettero qualche minuto in silenzio.

-Dobbiamo concentraci su come lasciare questo posto.- sussurró tutt'un tratto Michael, guardando negl'occhi ogni persona nella stanza. -Non possiamo farci usare, non un'altra volta.- affermó, sempre più convinto.

-Come pensi di fare, Michael.- si intromise Ashton, riaggiustandosi maldestramente la bandana alla testa. -Anch'io sogno di uscire di qui, ma per andare dove? Sono qui dentro da molti, troppi anni, come credi che sopravviveró fuori di qui? Sono senza casa, senza soldi e senza...-

-Famiglia. Senza famiglia.- Luke si intromise di colpo nella conversazione, stupendo tutti. Gli occhi erano vitrei, senza nessunissima espressione. Sembrava non provasse emozioni, nè dolore nè tristezza, solo una grande indifferenza. Tutti se ne accorsero, Luke aveva elevato una grande barriera di ferro, difficilmente distruggibile e contro ogni possibile attacco. Solo Victoria riuscì a vederla lentamente crollare. Lei captó ogni crepa su quella corazza, lei contribuì a distruggerla completamente. Il ragazzo aveva solo bisogno di amore, aveva solo bisogno di emozioni reali.

-Ashton, capisco la tua preoccupazione, ma non possiamo farci usare, non un'altra volta.- Calum esordì di colpo, distogliendo velocemente l'attenzione dal biondino.

-Non so se voglio aiutarvi. Qui sto male, è vero, ma sono al sicuro.-

-Ashton non puoi abbandonarci. Abbiamo bisogno di te. Tutti noi avremo di certo dei problemi, usciti di qui, ma non possiamo veramente morire per colpa loro. Preferisco morire lottando che essere usato fino allo sfinimento.-

-È semplice dirlo Michael, quando si ha una ragazza a casa e un tetto sotto cui stare! Noi, dopo tutto questo, saremo abbandonati da voi, saremo dei derelitti senza nomi nè volto. Non voglio Michael, non lo accetto.- Ashton ruggì talmente forte da non ammetere repliche. La stanza ripiombó nel silenzio più totale per alcuni minuti, finchè Luke non inizió a biascicare le prime parole.

-Tu non ci abbandoni Ashton, noi dobbiamo scappare da qui, io non ce la faccio più. Non pensare solo a te stesso, per una volta, pensa anche a noi, che siamo tuoi amici! Rimanere qui è come firmarsi la propria morte e non credo che tu lo voglia. Ashton, ragiona, ti prego.- Il riccio abbandonó la testa contro le sue mani e sospiró pesantemente.

-Cosa dovró fare?- si arrese, guardando negl'occhi i presenti. Michael sorrise apertamente e si passó una mano nei capelli colorati.

-Tu brucerai questo posto.-

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Sono anch'io confusa dopo questo capitolo, ma prometto che presto tutto si capirà decisamente meglio.
Oggi è un giorno speciale perchè ho finalmente incontrato (dopo un anno!!) una mia enorme amica (vociofila mia _vitto_is_a_penguin_ ❤️) quindi sono moooolto felice. Gli esami sono finalmente finito e io sono soddisfatta dei risultati. Ora ho tanto tempo da dedicare a Wattpad. Spero in tanti voti e commenti, vi adoro troppissimo, al prossimo capitolo❤️

Flying Angel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora