Believe

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Lucy stava male. Sentì, durante i giorni successivi, un vuoto, colmato solo dal cieco dolore. Ashton non le rivolgeva piú la parola. Avrebbe voluto riempirlo di pugni sul petto e baci sulle labbra. Avrebbe voluto fare entrambe le cose. La cosa che piú le fece male era che il ragazzo non aveva più cercato il suo perdono. Non le aveva più parlato e aveva iniziato a comportarsi con una tale indifferenza che la fece sprofondare. Lucy aveva riniziato ad osservarlo da lontano. Era offesa per tutto ció che era successo, voleva veramente credere di non aver mai provato nulla per lui. Eppure non poteva evitare di idolatrarlo da lontano. Osservare come il paio di occhiali da sole neri che soleva portare, gli cadessero sul naso, quel naso che molte volte aveva sfiorato il suo durante i loro baci più belli.
Michael e Calum erano degl'ottimi amici. Cercavano sempre di farle tornare il sorriso, ma anche loro non avevano molte ragioni per essere allegri.
Negl'ultimi tempi, Calum si era invaghito di una ragazza poco più piccola di lui. Il problema non era la piccola differenza di età, il problema era che lei aveva un ragazzo. Si amavano tantissimo, il corvino l'aveva capito subito. Quei "ti amo" sussurrati alle orecchie, che Calum riusciva a sentire fin troppo bene, gli risultavano veri e profondi. Come avrebbe mai potuto rovinare la vita a due persone così innamorate? Calum se ne sarebbe trovata di certo un'altra. La stava guardando, seduta sulle gambe di quel ragazzo di cui non ricordava il nome mentre gli stava baciando le labbra, con tocco leggero e dolce. Riuscì a percepire la dolcezza di quel bacio anche da lontano. Strattonó violentemente la sedia, alzandosi di scatto. Si guadagnó diverse occhiate dai ragazzi vicini, ma lui le ignoró, focalizzando la sua attenzione sul dolore che provava all'altezza dello stomaco.

-Stai bene Cal?- gli chiese Michael, guardandolo stranito. Il corvino annuì, per poi scuotere vistosamente la testa.

-Io...io devo andare- borbottó, voltando le spalle a tutti i presenti. Strinse i pugni fino a sentire dolore e si accasció contro il muro fuori dalla mensa. Se si sforzava riusciva ancora a sentire le loro voci, le loro parole, i loro schiocchi di labbra

-Andiamo in camera tua, okay?- -Non abbiamo molto tempo- -Ho bisogno di te, piccola- -Ti amo- Ed ancora quello schiocco di labbra che stava iniziando a farlo impazzire. Si nascose, solo per non essere visto da lei in quelle condizioni. La vide camminare mano nella mano con quel ragazzo, che le dimostrava il suo affetto con il semplice sguardo. Scosse più volte la testa, convincendosi di lasciar correre tutto. Quella cotta sarebbe passata tanto velocemente come era venuta.

-Stupido- borbottó. Non era mai stato tanto male per una ragazza. Lì dentro non aveva mai provato emozioni del genere, nulla e nessuno l'aveva mai toccato così tanto. Poi aveva incontrato il suo sguardo e tutto aveva ripreso senso.
Ritornó in mensa dopo aver preso due profondi respiri. Doveva solamente affrontare il resto della giornata senza crollare. Avrebbe dovuto farcela. Si rissedette vicino a Michael e guardó i suoi amici uno ad uno. Erano presenti anche Victoria e Luke, a debita distanza.

-Calum hai trovato della droga in giro per l'edificio o questa mattina ti sei svegliato così?- domandó Michael, accennando una risata. Calum gli lanció un'occhiataccia in risposta.

-È una brutta giornata- borbottó solamente, passandosi una mano tra i capelli neri.

-Se vuoi sfogarti con noi, sappi che ci siamo- accennó Victoria, sorridendogli gentilmente. Calum provó a ricambiare il sorriso, fallendo miseramente.

-Grazie.- biascicó in risposta. Michael guardó l'amico, facendogli un cenno del capo.

-Andiamo a fumare- disse, alzandosi velocemente. Odiava quando il suo compagno di stanza era di cattivo umore e conoscendolo, sperava di alleviare ogni dolore con un po' di fumo di sigaretta. Se ne accesero una, appoggiando entrambi la schiena contro un albero spoglio. Calum sentì ogni nervo rilassarsi e ringrazió mentalmente l'amico per l'idea avuta.

-Una ragazza, non è così?- domandó Michael, gettando la cenere nel prato. Calum non lo guardó neppure, limitandosi a fare un cenno del capo.

-È fidanzata- concluse allora, facendo comprendere tutto all'amico. -E la sento scopare con il suo fidanzato ogni sera. Sta diventando piuttosto frustrante come situazione.-

-Mi dispiace- Borbottó l'amico, indeciso su cosa dire.

-Passerà- rispose poco sicuro il corvino, gettando il mozzicone di sigaretta lontano da loro.

-Te lo auguro- disse Michael, guardando il prato sotto di sè. Era davvaro dispiaciuto per Calum e non sapeva proprio come aiutarlo. Questa impotenza gli dava fastidio e lo faceva sentire a disagio.
Calum non si augurava veramente di dimenticare quella ragazza. Il suo obbiettivo era quello di averla per sè. Poterla stringere tra le braccia e coccolarla fino ad orario inoltrato. No, non voleva proprio dimenticarla.

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Il gatto nero si muoveva tra le loro gambe. Le due ragazze ridacchiavano ad ogni passo del gattino. Trovó una posizione comoda tra le gambe incrociate di Victoria, dove si accoccoló, addormentandosi poco dopo.

-È tenerissimo!- disse entusiasta Lucy, battendo le mani. Victoria ridacchió, accarezzando un orecchio del gattino. -Dove l'hai trovato?- domandó ancora, facendo arrossire di colpo la mora

-Ero in cortile- si affrettó a spiegare, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Mi è venuto incontro e ha iniziato a fare le fusa- spiegó, davanti al sorriso dell'amica.

-Stai ommettendo una parte della storia- la rimproveró con un sorriso malizioso. Vicky arrossì di colpo, passandosi una mano sul viso.

-Luke mi ha aiutato a portarlo qui- spiegó sbrigativa

-Cosa è successo con Luke, Victoria?- diventó improvvisamente più seria Lucy, aggiustandosi gli occhiali sul naso. La mora cercó di mentire, ma venne subito rimproverata dall'amica -Victoria, cosa è successo?- La ragazza non poté che spiegarle tutto.

-Lui mi ha detto che...che l'aveva fatto per me, perchè non voleva che la mia prima volta fosse senza sentimenti. Il problema è che ho paura. Ho paura che io sia solamente un suo bisogno fisico. Ho paura che lui mi voglia vicino solo per attrazione fisica.- spiegó velocemente, asciugandosi una lacrima solitaria. -È sempre stato lui il primo a baciarmi. Io cosa provo veramente per lui? Perchè lui si ostina così tanto dallo starmi vicino per del...sesso?-

-Perchè lui da te non vuole solo sesso- Victoria chiuse gli occhi. Perchè non riusciva a crederle?

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Ho mal di testa, ma sono riuscita a finirlo. Perdonatemi l'attesa, ma ho avuto poco tempo per dedicarmi alla scrittura. Comunque, non avete raggiunto l'obbiettivo dei 35 voti. Riusciremo a raggiungerlo per la prossima volta?
Io continuo ad amarvi eh❤️

Flying Angel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora