Ogni sferrata che Luke dava a quel viso marmoreo lo riempiva di sentimenti contrastanti.
Era consapevole che di lì a poco una guardia dell'istituto gli avrebbe inflitto la punizione piú dolorosa della sua esistenza, ma allo stesso tempo sentiva necessiario sfogare la sua rabbia.
Come aveva anche solo osato sfiorare Victoria? Robert si dimenò sotto il suo corpo, cercando invano di ribellarsi. Il suo viso era ormai spaccato dai troppi colpi quando qualcuno intervenne. Le ali erano spuntate dalla sua schiena, stracciandogli la maglietta.
Chiunque l'avesse visto in quelle condizioni, avrebbe avuto paura. Era un angelo, all'interno del quale si celava un'anima oscura. Era un angelo caduto. La guardia strizzò gli occhi, incredulo alla scena che gli si prostrava davanti. Fermò il ragazzo e lo prese per le braccia. Luke non riuscì a ribellarsi. L'adrenalina scomparve velocemente dalle sue vene, rimpiazzata da una folle paura che lo fece chiudere gli occhi. L'uomo richiamò altre guardie che puntualmente si affrettarono a raggiungerlo. Si consultarono per alcuni minuti, mettendo poi in bocca al ragazzo una pastiglia candida, delle dimensioni di una moneta e con poca acqua gliela fecero ingoiare a forza.
Le persone intorno a lui ghignavano silenziosamente mentre Luke, lentamente perdeva ogni sua capacitá intellettiva. L'inconscio di Luke fu come spintonato in un angolo remoto del suo cervello. Non aveva più il controllo del suo corpo.
Si sentì trascinare verso l'atrio, giá gremito di gente. Era pronto alle frustate, ma queste non si manifestarono. Sentì la sua voce dire cose cattive, parole sputate con orrore e odio verso una piccola ragazza che apprezzava. La parte sana di Luke riuscì solo a sperare che Victoria svenisse presto, perchè osservare ancora a lungo quel corpo rannicchiato a causa sua, non sarebbe stato sano.
Luke ricordó poco di quell'esperienza mostruosa, mentre alla ragazzina rimase impresso a mente fino alla morte.
Victoria andò nell'atrio in compagnia di Lucy, che si mangiucchiava nervosamente le unghie. Tutti si domandavano chi sarebbe stato punito quella volta. Entrarono, trovando il palco dove avvenivano le fustigazioni vuoto. Victoria si strinse nervosamente le maniche del maglione, guardandosi intorno. Riconobbe Ashton, Calum e Michael, ma non riuscì a trovare Luke. Dopo pochi minuti, un essere alato apparve dalla porta principale, scortato da tre uomini dalla stazza enorme. Vicino ad essi, anche Robert, con la faccia spaccata, camminava, sorridendo maligno al pubblico. A tale vista, Lucy afferró una mano dell'amica che strinse, cercando conforto. Robert guardò i ragazzi davanti a sè e rivolse a tutti un sorriso pieno di cattiveria.
-Luke Hemmings ha fatto del male a me, persona superiore, persona sana. Pagherá le conseguenze peggiori.- ghignò. Si avvicinò al corpo di Luke. Stava guardando dritto davanti a sè, un punto indefinito. Era fermo e non parlava, il suo sguardo vacuo metteva quasi paura. Gli sussurrò alcune parole all'orecchio ed infine chiamó un nome
-Victoria Harrison- alla ragazza il cuore si bloccó nella cassa toracica e sentì le gambe diventare di gelatina, minacciandola di farla cadere. Prese a sè ogni grammo di coraggio che era presente nel suo corpo e attraversò a piccoli passa la stanza. A Luke avevano dato una frusta di cuoio pesante, che teneva nella mano destra in modo sicuro. Victoria capí.
Avrebbero agito psicologicamente contro il biondo. Più da vicino la ragazza gli osservò gli occhi, troppo dilatati per essere in condizioni normali. Lo avevano drogato.
Il ragazzo le sfilò il maglione, lasciandola coperta solo di reggiseno davanti a tutti. L'umiliazione salì quando la fecero inginocchiare a terra, con la schiena nuda rivolta contro Luke. Sentí le lacrime bagnarle le guance e la paura invaderle i sensi. La prima frustata fu insopportabile. Ogni cicatrice che si era formata con il passare dei giorni si riaprì, provocando un enorme dolore per la ragazza. La parte sana di Luke stava comunicando telepaticamente con Victoria, pregandola di svenire il prima possibile. La seconda frustata la fece cadere in avanti, immobilizzandola dal dolore che pian piano diventava accecante. La terza fu cullata dalla voce di Luke che le diceva che sarebbe andato tutto bene e gliene fu grato, perchè alla quarta riucì a svenire. Gli insulti a voce alta poterono sentirli tutti, ma Victoria non li ascoltò. Qualche secondo dopo anche Luke svenne, lasciando tutto l'istituto in silenzio.
I ragazzi rimasero zitti, a testa bassa. Nessuno era mai stato punito così. Nessuno era mai stato umiliato così.--
Ashton afferrò i polsi di entrambi i ragazzi, lasciati abbandonati sul palco. Entrambi avevano un ritmo piuttosto regolare e riuscì a tranquillizzarsi.
-Stanno bene- esordì, facendo fare a Lucy un profondo sospiro di sollievo. Questa si passò nervosamente una mano tra i capelli. Ashton Irwin stava davvero parlando con lei, civilmente.
-Va' a chiamare Calum. Dobbiamo portarli in infermeria- disse velocemente il riccio, guardandola negl'occhi. Lucy non gli rispose. Trascinò due barelle vicino a lei, con la sola forza del pensiero. Il ragazzo la guardò stupito, spalancando leggermente la bocca.
-Metallo- disse solamente, scrollando le spalle. Ashton finalmente le sorrise, depositando poi i corpi svenuti dei sue ragazzi sulle barelle. Fece cenno a Lucy di trascinare una delle due.
-Parker smettila di fissarmi- la rimbeccò, facendola nuovamente imbarazzare
-Fottiti Ashton- disse lei. Il ragazzo si fermò e le lasciò un piccolo bacio sulle labbra.
-Sei contenta adesso?- chiese con un piccolo, dolce sorriso. Lucy arrossì violentemente, ma riuscì ad annuire.
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Flying Angel || Luke Hemmings
FanfictionErano lì, su quel letto dalle lenzuola candide ad amarsi per la loro prima volta. Le loro labbra si toccavano ed avvertivano il pericolo. Lo avvertivano, era chiaro, ma per una volta non se ne curarono.