Pain

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-Non puoi dire sul serio.- Luke si mordicchió il labbro inferiore, sentendo l'ansia crescere all'interno di lui. -Insomma non è possibile e non ha dannatamente senso. Hanno sempre cercato di reprimere i nostri poteri.- continuó, cercando di convincere sia se stesso che Calum.

-È quello che ho sentito Luke. Sono sicurissimo delle loro parole.- riconfermó il corvino. Il ragazzo si mise le mani tra le ciocche bionde e gemette frustrato.

-Ti credo Calum, solamente trovo tutta questa situazione dannatamente strana.- l'amico annuí in accordo, rimurginando sulle possibili soluzioni.

-Dobbiamo solo fare finta di nulla.- disse Luke ad un certo punto.

-Fare finta di nulla e farci usare per scopi malati?- scattó Calum, guardandolo male.

-Non intendevo quello. Dobbiamo scappare e frantumare ogni loro piano. Tutti dobbiamo cercare di scappare e salvarci. Oltre che essere distruttivo per il mondo lo sarà anche per...noi-

-Come pensi di fare per evadere da qui? Come farai a far scappare così tante persone? Luke è inutile, non ce la faremo mai.- si rassegnó subito il corvino, suscitando le immediate ire dell'amico

-Cosa pensi di fare, allora? Farti usare fino alla morte per scopi di sole alcune persone malate? Vorresti veramente vedere i tuoi amici morire per colpa loro? Per colpa di persone che ci hanno rovinato la vita? Sono quattordici anni che sono qui dentro Calum! Io...io non ce la faccio più, mi stanno facendo diventare insano! E...non voglio che lei diventi come me. Non voglio che questo schifo la circondi ancora per molto. Non se lo merita.- Calum sorrise leggeremente alle ultime parole dell'amico. Lei lo stava cambiando così tanto.

-La ami.- affermó sicuro il corvino, guadagnandosi un'occhiata severa.

-Non diciamo cazzate. Non la amo, è troppo piccola e...non bacia neanche così bene- si difese con più sicurezza possibile.

-Eppure continui a baciarla. Eppure la vuoi salvare.- ribattè con un pizzico di malizia nella voce. -La difendi sempre e hai smesso di scoparti ogni ragazza che ti passa vicino. Luke Hemmings è cambiato veramente-

-Non sono cambiato. Forse voglio solo scoparmela, non credi?- Calum arricció il naso, lanciandogli un pacchetto di sigarette sul tavolo.

-Forse dovresti smettere di dire cazzate.-

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Lucy era sdraiada a pancia in giù sul letto della sua stanza, intenta a leggere un libro piuttosto interessante.

-Vicky ti ho rubato il libro, mi piace.- disse, quando sentì aprire la porta, senza neanche curarsi di guardare l'interessata. Sentì due mani posizionarsi sui suoi fianchi, facendola spaventare. Riconobbe immediatamente il tocco di Ashton e si imbarazzó.

-Cosa ci fai qui?- chiese il più arrabbiata possibile, girandosi dalla parte opposta, per incontrare i suoi occhi. Ashton ridacchió prima di fiondarsi velocemente sulle sue labbra. Lucy fu colta totalmente alla sprovvista e inizialmente rimase impietrita, senza ricambiare il bacio. La parte razionale di lei stava pensando di allontanarlo, ma quando lui infiló furtivo entrambe le sue mani calde sotto la canotta leggera che indossava, perse totalmente la ragione. Agganció immediatamente i polsi dietro il suo collo e lo lasció approfondire il bacio. Il ragazzo era ormai sdraiato sopra di lei e aveva tutto il controllo. Lucy non riusciva a muoversi e non voleva neppure farlo. Quelle labbra le erano mancate tanto, troppo. Erano come una dipendenza, ne aveva dannatamente bisogno. Ashton sfiló la canotta alla ragazza, lasciandola coperta solo di reggiseno davanti a lui. Inizió a toccarla gentilmente, tenendo sempre agganciate le loro labbra fameliche.

-Ashton.- gemette dopo un poco, allontanandolo abbastanza per riprendere fiato. Lo guardó negl'occhi, inclinando leggermente il capo.

-Che cazzo hai fatto!?- disse, ancora con gli occhi chiusi. Non voleva aprirli per affrontare un suo errore. Era stato un enorme errore perdonarlo cosí velocemente. Lentamente sbattè le palpebre, guardandolo finalmente negl'occhi. -Perchè fai tutto questo?- domandó, sentendo le lacrime colmarle gli occhi. -Perché mi fai soffrire così? Mi tratti male per poi baciarmi improvvisamente. Perchè ti comporti così? Cosa ti ho fatto veramente di male?- non urló. Il suo tono di voce rimase lo stesso per tutto il discorso. La voce era solo un po' spezzata e disconnessa a causa delle lacrime che minacciavano di scendere, ma lei resistette e mantenne fiero il suo sguardo.

-Voglio solo divertirmi con te.- ribattè semplicemente Ashton, passandosi una mano tra i ricci chiari.

-Tu sei venuto qui per...per fare sesso, non è cosí?- capì con voce tremante la ragazza, sentendo una lacrima fredda solcarle la guancia. Ashton esitó un attimo prima di guardarla con il suo solito sorriso sfacciato

-Cosa credevi? Che volessi veramente stare con te solo per...passare il mio tempo?- Ashton stava mentendo.

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La sua ragazza era di spalle, i capelli neri cadevano in morbidi riccioli sulle sue spalle. Si avvicinó alla ragazza che amava con passo felpato, senza farsi notare. Le accarezzó il viso, facendola spaventare immediatamente.

-Michael!- gracchió la ragazza, alzandosi immediatamente in piedi e gettandosi tra le sue braccia. Il ragazzo socchiuse gli occhi a quella vicinanza. Le era mancata così tanto. -Michael oddio, sei qui.- continuó, piangendo senza contegno contro il suo petto. Il ragazzo strinse quel corpo fragile, accarezzandole i lunghi e morbidi capelli.

-Sono qui per te.- le sussurró ad un orecchio, chinandosi alla sua altezza. -Ti amo.- continuó, baciandole teneramente le labbra umide -Tanto.- Camelia si allontanó di un passo da lui, guardandolo nuovamente negl'occhi.

-Michael sono un disastro. Mi dispiace.- singhiozzó, distogliendo velocemente lo sguardo da quegl'occhi penetranti.

-Cos'è successo?- balbetto allarmato il ragazzo, sfiorando il braccio nudo della corvina.

-Mi odio Michael. È colpa mia.- balbettó, in preda ad una crisi di nervi.

-Camelia ascoltami. Stai tranquilla e guardami negl'occhi. Cos'è successo?-

-Michael, non sono più incinta.-
Il mondo crolló addosso ai loro corpi. sopprimendoli, faticando ad entrambi a respirare. Una parte del ragazzo ne fu sollevato. Sapeva bene che quel bambino non sarebbe mai stato felice. L'altra parte ne era completamente distrutta. Il frutto del loro amore era morto ancora, e nessuno dei due si capacitava del perchè. Sentivano solo un buco enorme all'altezza del cuore e faceva male. Il ragazzo la attiró tra le sue braccia, stringendola in una morsa quasi soffocante per cercare di respingere il dolore lontano da loro. "Ti amo, ti amo tanto da starne male" le sussurrava all'orecchio, nel vano tentativo di tranquillizzarla. Camelia piangeva e Michael pensava che infondo era anche colpa sua. Era colpa sua se la persona che amava stava male. Lui non riusciva a renderla abbastanza felice. Il dolore aggravava sui loro corpi, le lacrime scorrevano sui loro volti e le carezze cercavano di dimostrare l'unica cosa che avrebbe potuto farli sopravvivere. L'amore.

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Vorrei solo specificare che se il personaggio di Ashton è cosí terribile è perchè mi ispiro ad una persona vera.
Detto questo i ragazzi sono in Italia e io sclero troppo.
Il capitolo fa schifo, ma io, ovviamente, ho mal di testa. Perdonatemi gli errori, al prossimo capitolo, vi amo❤️

Flying Angel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora