Capitolo 9
Sergio
Sono sempre stato un ragazzo di parola e lo fui con la promessa che avevo fatto a Kyros.
Tutti i giorni dopo la scuola mi fiondavo in quella cucina e sbucciavo, affettavo quantità industriali di verdure poi aiutavo gli altri ragazzi a preparare la sala, potavo e annaffiavo quelle odiose piante che si trovavano davanti al locale, per finire con la pulizia della cucina.
Tornavo poi a casa e mi riagganciavo alla mia vita.
Mi riagganciavo sì…
Perché la parentesi del pomeriggio per me era il tassello che mi faceva respirare aria pulita, aria di libertà.
Ancora non ero disposto a credere o ad accettare che l’atto di cucinare per la gente c’entrasse con il senso di libertà, che mi faceva sentire leggero.
E per quanto fosse noioso, antipatico e lontano anni luce dalle mie ambizioni, quel lavoro mi portava ad avere qualche soldo,
una sera Kyros mi ordinò di andare ad accogliere dei clienti che erano appena arrivati.
Non era mai successo, ma non poteva succedere proprio adesso.
Non ero pronto, o meglio non consideravo proprio farlo.
“Io non ci vado a prendere l’ordine” dissi con tono deciso
“Come sarebbe a dire che non ci vai?” mi chiese semi arrabbiato
Ci sfidammo con lo sguardo e non risposi
“Per caso stai spacciando? Rubando? Rapinando?” mi chiese guardandomi
“Cucinare è una roba che fanno le d…”
Kyros si appoggiò alla porta e mi disse:
“E perché non vai a fare un lavoro da uomini? Se ti vergogni così tanto di stare qui?”
“Perché ho bisogno di soldi, non di guadagnare lavorando solo il sabato” risposi diretto
Kyros si staccò dalla porta avvicinandosi a me e mi disse con un tono della voce più risoluto:
“Alza il tuo bel culetto e vai a prendere quell’ordinazione, stasera Francesco ci ha dato buca se non te ne sei accorto, e IO non posso dividermi in tremila persone e badare a un moccioso come te che non sa solo che frignare”
“Io non sono un moccioso che frigna” ribattei senza ritegno
“Invece frigni, meglio di come sbucci le patate e in quello sei bravo”
“IO non ci VADO!” esortai di nuovo
“Se non affronti la vita ragazzo perché la temi, allora hai ancora un mucchio di cose da imparare, e non si affrontano in cucina”
“Che cosa intendi con questo?” chiesi incuriosito
“Non hai motivo di nasconderti, devi imparare a fregartene dell’opinione delle persone. Se non te ne sei accorto fuori ci sono un sacco di ragazzine e prima del tuo arrivo non ne avevo mai vista una. Perciò non credo che il grembiule attenti al tuo fascino, anzi…”
“Che altro devi dirmi?” borbottai irritato dai suoi saggi discorsi che non volevo ascoltare, incrociando le braccia al petto.
“Sì c’è ancora qualcosa moccioso, ogni tanto prova ad usare quella bella fessura che hai sulla faccia per sorridere, invece che sputare sempre veleno. Le mie orecchie vorrebbero sentire il suono della tua risata, visto che è già un mese che cammini qui dentro. Se lo fai stasera ti aumenterò la paga. Se ne sei capace, naturalmente” finì di dire stuzzicandomi
Mi diressi verso la porta grugnendo, avviandomi verso la veranda e prima di varcarla mi girai a guardare Kyros facendogli un sorriso da manichino di plastica e falso. Tornando poi alla mia espressione cupa e oscura.Sono disteso sul mio divano guardando la partita di tennis ma non riesco a concentrarmi, il mio pensiero è sempre su di lei.
Laura
E’ passata una settimana da quando l’ho portata con me.
L’idea che si era fatta su di me non mi piaceva, mi disturbava.Ma perché non mi piaceva?
Che mi stà succedendo?Ho voluto farle capire chi sono e mi è piaciuto.
Ci siamo rivisti due giorni dopo, e lei ha cominciato a fare il suo lavoro, ha scattato centinai di foto, è bravissima e molto professionale, non avevo dubbi.
Devo ammettere a me stesso che mi piace, è una ragazza con cui puoi parlare di tutto è di compagnia.Anche se io non sono uno di compagnia ma…
Con lei è diverso…Quel giorno quando si è confidata con me è stato per me strano, mentre parlava una rabbia ha preso il sopravvento.
Come può un uomo comportarsi così con una ragazza?
Una ragazza come lei?
Con lei?
Laura ha un carattere forte, si atteggia a dura ma il suo lato dolce fuoriesce da ogni suo poro.
Lei è una che quando ama, ama sul serio.Lei si fa amare…
Ma che ne so io di amore?
Tra me e Angela non c’è tutto questo, e forse non ci sarà mai.
NO! Non ci sarà mai.Laura…
L.A.U.R.A
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Cerco di riprendere il filo della partita, il telefono mi squilla nella tasca dei pantaloni.
Lo estraggo e senza guardare rispondo:
“Ciao” mi dice la voce soave di Angela“Ciao"
“Volevo solo dirti che per tutta la settimana non ci sarò” mi avvisa allegramente
“Va bene” rispondo senza farle altre domande.
Sinceramente non mi interessa.
Ci salutiamo e io ritorno con lo sguardo sullo schermo della TV.
Squilla di nuovo il telefono e senza guardare rispondo.Sarà Angela che ha dimenticato di dirmi qualcosa.
Ma la voce dall’altro capo mi fa subito alzare dal divano.
Ascolto l’avvocato che mi dice:
“E’ confermata. La notizia è del tutto confermata”Cazzo! NO! CAZZO!
“Non si può fare niente avvocato?” chiedo speranzoso.
“No mi dispiace Sig. Mantovani” mi risponde dispiaciuto
“Uscirà per buona condotta” finisce di dirmi
Mi devo rassegnare la legge è così.
“La ringrazio moltissimo Avvocato Geraldi”
Saluto e riattacco
NOOOO!!!
Cristo Santo! NOOOO!Prendo l’oggetto di vetro sul tavolino, e lo lancio verso il muro frantumandosi in mille pezzi che cadono come piccole stelle spargendosi sul pavimento.
Prendo le chiavi, il giubbotto ed esco di casa sbattendo violentemente la porta dietro le mie spalle.
CAZZO! Questo non doveva succedere!!!
P.s.
Ecco un pezzo importante della vita di Sergio.
Che ne pensate?
Laura è nei suoi pensieri confondendolo.
Dopo questa telefonata, dove andrà?
Se la storia vi piace ricordatevi la ⭐
Bacioooo
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Scatti Stellati (Completa)
Roman d'amourIl giovane burbero è inarrivabile Chef Sergio Mantovani, due Stelle Michelin, ha deciso di far conoscere la sua originale cucina tramite un servizio fotografico per ambire alla Terza Stella. Un servizio che lo porterà per caso a conoscere Laura Ferr...