Capitolo 26

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                                                   Capitolo 26

Laura

Entro come uno zombie nel mio appartamento è notte fonda, tutto attorno c'è un silenzio che fa quasi paura.
Nel silenzio dell'appartamento l'unico rumore che sento è il mio cuore che va a trecento all'ora.
Sono sopraffatta dalle emozioni, dalla rabbia e da non so cosa.
Ho la testa che mi scoppia, vorrei urlare, piangere, fuggire.

Calmati Laura!
Cerca di tornare in te!

Mi metto seduta sul letto e cerco di riprendere il controllo di tutto.

Ripenso a quello che è successo razionalizzando i dettagli.

C'è un solo dettaglio in tutto questo. Sergio mi ha detto che mi ama.

E io me ne sono andata.

No, non sono una cretina ho fatto bene perché lui non può palesarsi così dopo due mesi di assoluto silenzio.

Due mesi dove ho sperato, sognato che lui si facesse sentire.

E perché non l'ho cercato anch'io?

Non l'ho fatto per paura, ecco perché.

Mi stò contraddicendo da sola.

Mi stò tirando la zappa sui piedi da sola.

Ecco brava ammettilo!

Ma se è vero che mi ama perché non dirmelo prima?

Perché non farsi sentire?

Nel mentre il mio cervello ragiona un po' da solo, un po' col cuore, il mio telefono vibra e senza guardare rispondo, sono sicura che tanto è Sergio.

"Cosa vuoi? Non voglio parlare con te" dico diretta

"Ehi hermosa, sono io"

JULIAN!

Oddio l'ho lasciato là come un baccalà!

"Scusami Julian credevo che fosse un'altra persona" rispondo amareggiata per la figura che ho fatto.

"Non c'è problema Laura" mi dice cortesemente

"No, davvero scusami" ripeto imbarazzata

"Laura stai bene? Chi era quel ragazzo?" mi chiede tranquillamente

"Nessuno Julian, è una lunga storia" gli rispondo omettendo che stò da schifo

E lui a quel punto mi dice facendomi sgranare gli occhi:
"Se ti va di raccontarmela io sono un buon ascoltatore. Se ti va di aprirmi, sono qui fuori"

Julian è qui?

Mi alzo di scatto e vado ad aprire ed è veramente davanti a me, chiudo la chiamata e gli sorrido imbarazzata.

"Come hai fatto a sapere dove abito?" domando di getto per poi rendermi conto della domanda stupida che ho appena posto

"Catalina!" gli dico subito

E lui annuisce sorridendomi

L'ho detto che ha un sorriso da strappa mutande?

"Vuoi parlare qui sulla porta?" mi chiede ridendo

"Oddio scusa! No, no entra" gli dico sempre più in imbarazzo

Mi sposto e lui entra per poi aspettare che io gli faccia strada e ci accomodiamo in salotto.

Lui si guarda attorno per qualche minuto e poi torna a puntare i suoi occhi scuri ed espressivi su di me.

"Senti Laura io sono una persona molto diretta, tu mi piaci anche se ci conosciamo da molto poco, ma ho sentito subito un qualcosa per te"

Scatti Stellati (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora